
Ci sono momenti nella vita in cui non si può fare a meno di partire, in piedi uomini!
Si vorrebbe a tutti i costi restare a vivere le piccole cose di ogni giorno, ma l’amore ti chiama, la vita ti cambia i pensieri, il mondo ti cade addosso, e ci si sveglia.
Con dolore si raccolgono le poche cose che servono per esistere, e si riparte!
Soltanto dopo ci si accorge che il cambiamento era l’ unica scelta possibile.
Si è contenti di vivere il cambiamento dopo che siamo migliorati.
Nuovi equilibri ci sostengono e ci rendono le cose più semplici.
Ma la vita è fatta di equilibri precari.
Momenti si affollano e si rincorrono ad altri attimi, e noi siamo sballottati tra emozioni contrastanti, fino a che non impariamo a navigare attraverso il continuo cambiamento.
La musica in questo è grande maestra, perché ci costringe a seguire il tempo e la melodia.
Il tempo trascorre inesorabile, mentre la melodia ci fa vivere emozioni sempre diverse.
Sappiamo che la vita un giorno finirà, ma non ne siamo consapevoli fino a che abbiamo attimi da vivere.
Siamo naviganti, ma abbiamo paura di prendere il largo, perché il mare ci spaventa.
Tuttavia vivere si deve, perché è il tempo che ci è concesso per essere liberi!
“Il più grande bisogno del mondo è il bisogno di uomini; di uomini che NON SI POSSONO COMPRARE NE’ VENDERE; di uomini che sono fedeli ed onesti fin nell’intimo della loro anima; di uomini che non hanno paura di chiamare il male con il suo vero nome; di uomini la cui coscienza è fedele al dovere come l’ago magnetico lo è al polo; di uomini che staranno per la Giustizia anche se dovessero crollare i cieli”
Economia relazionale
L’economia relazionale studia le materie economiche dal punto di vista dello scambio di valore umano, della solidarietà e della condivisione.
Si differenzia dall’economia “classica” perché non considera preminente lo scambio di valore monetario.
In particolare si occupa di valorizzare le comunità residenziali, le quali oggi sono escluse dall’ economia “classica”, poiché la produzione delle aziende relazionali non rientra nei calcoli che formano il PIL (Prodotto Interno Lordo).
L’economia relazionale è un approccio che mette al centro le relazioni tra le persone e le organizzazioni.
Si basa sull’idea che le interazioni sociali e le reti di fiducia possano influenzare positivamente il valore economico e il benessere collettivo.
In questo contesto, le relazioni di lungo termine, la cooperazione e la condivisione di risorse sono considerati elementi chiave per creare valore.
È un modo di vedere l’economia che riconosce l’importanza delle connessioni umane e delle dinamiche sociali nel funzionamento dei mercati.
Zinker scrive……… – In piedi uomini!
“Se l’uomo della strada fosse alla ricerca del proprio io, quali pensieri-guida troverebbe per cambiare la propria esistenza?
Forse scoprirebbe che il suo cervello non è ancora morto, che il suo corpo non è ancora inaridito e che, in qualunque situazione si trovi, è ancora l’artefice del proprio destino.
Può cambiare questo destino prendendo la decisione di cambiare seriamente se stesso, combattendo le sue meschine resistenze al cambiamento e la paura.
Imparando a conoscere meglio la propria mente, provando a comportarsi in modo da soddisfare i suoi veri bisogni, può compiere atti concreti anziché limitarsi a vagheggiarli”…..
A che ora comincia la rivoluzione?
Rivoltando i pensieri, questa mattina ho un leggero brivido!
Il lavoro mi insegue, ma io sono più veloce e posso iniziare tra un po’.
Dopo colazione mi accorgo che da troppo tempo mi sento oppresso dalla nostra società, che ci schiaccia con un linguaggio “compresso” e da un andamento “costretto” nelle solite ragioni ed opinioni.
Mi chiedo: A che ora comincia la rivoluzione? In piedi uomini!
Ma subito dopo perdo il senso della questione, e ritorno ad occuparmi di cose inutili.
C’ è qualcosa di più sensato da fare che concentrarci per fare sempre più soldi, al fine di farne ancora di più?
Ma che vita è?
Ho smesso di guardare la televisione, ma ciò non vuol dire che essa (la tv) smetta di guardare me, riflessa nelle stupidità che sento nei bar e in strada.
Possiamo salvarci? …non so!
Molte “forze ostili” remano contro di noi ….abbiamo bisogno di una conversione totale!
Siamo tutti portati a pensare soltanto al nostro interesse, a mangiarci la vita l’ uno con l’ altro, ed io non so come liberarmi da questo condizionamento da solo!
Insieme forse possiamo farcela, ma come si fa a mettere insieme le persone?
Lo scopo della vita
Il maestro accoglieva con gioia i progressi della tecnologia
ma era profondamente consapevole dei suoi limiti.
Quando un industriale gli chiese
quale lavoro facesse, rispose:
“Sono nell’ industria della gente”.
“E che sarebbe, se permetti?”,
chiese l’ industriale.
“Guarda te stesso”, disse il maestro,
“I tuoi sforzi producono cose migliori; i miei
gente migliore”.
Ai suoi discepoli disse poi:
“Lo scopo della vita
è il fiorire delle persone. Al giorno d’ oggi
la gente sembra maggiormente interessata
al perfezionamento delle cose”
… Leggi tutto.
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