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Da che parte si salva l’ euro? …e la finanza mondiale?

https://youtube.com/watch?v=uXv-Bt6q3ws%26feature%3Dg-vrec

Cari amici,

Le persone umane sono strane: Cambiano opinione solo quando si ritrovano costretti a farlo.

Bene, oggi a mio giudizio ci sono le premesse per cambiare, perchè non ci sono altre possibilità.

Per salvare l’ euro, a mio giudizio, l’ unica possibilità che esiste è che la Bce si metta ad acquistare titoli di pubblici in modo aggressivo, stampando tutta la moneta necessaria. Ossia che faccia per gli stati ciò che finora ha concesso soltanto alle banche.

Ciò provocherà inflazione, caduta del valore dell’ Euro, che sono tutte cose buone, che riattivano l’ economia e ridanno fiato ai debitori.

Gli unici che non saranno contenti di questa scelta saranno i ricchi, poichè vedranno decrescere il valore economico dei propri "ricchi" risparmi.

L’ alternativa a questo scenario, è continuare come stiamo continuando fino a che non ci saranno più fondi finanziari per sostenere le banche, le quali andranno i default.

Ciò comporterà la disintegrazione dell’ euro, e la rinascita delle monete nazionali che si inflazioneranno nella misura necessaria per riportare l’ equilibrio tra il PIL e il debito pubblico di ogni paese.

Altre soluzioni non riesco ad immaginarle, poichè l’ economia reale non ha le risorse per sostenere i debiti creati dal mercato finanziario, e il mercato finanziario oggi produce solo debiti che nessuno è in grado di pagare.

Sono proprio curioso di come si evolveranno gli eventi nei prossimi mesi!

Wall Street Italia (Intervista a Krugman)

New York – Paul Krugman torna a parlare dell’Europa e, i una intervista esclusiva, parla di come a suo avviso la crisi dell’euro terminerà. Il Premio Nobel per l’economia parla di due possibili scenari, entrambi "impossibili" da realizzarsi.

La prima possibilità è che la Bce inizi ad acquistare in modo aggressivo i titoli di debito dei paesi periferici, impedendo dunque che i costi di finanziamento della Spagna e dell’Italia continuino a schizzare verso l’alto. Sempre in questo scenario, l’istituto di Francoforte assicura che promuoverà "politiche monetarie espansive" che porteranno a un aumento dell’inflazione in Germania, aiutando a ripristinare la competitività tra il paese e la periferia dell’Europa. "Potrebbe funzionare…anche se sarebbe comunque estremamente doloroso", afferma.

Il punto, però, è che qualsiasi cosa la Bce vorrà fare, e sempre se lo vorrà, il permesso della Germania sarà necessario. Ma Berlino farebbe davvero una cosa del genere? Una soluzione del genere, fa notare Krugman, è molto "anti-tedesca". Dunque, spiegata così l’impossibilità del primo scenario.

Si arriva così al secondo scenario, alla seconda possibilità: quella che vede la Bce smettere di fornire aiuti alle banche, con il risultato di provocare una corsa agli sportelli e, in un’ultima istanza, la fine dell’euro, che avrebbe a sua volta effetti "da cataclisma", sia da un punto di vista economico che legale.

Ma, guardando a questo scenario, afferma Krugman, sembra impossibile che la Germania possa davvero permettere che l’intero progetto si disintegri in questo modo.

Dunque, cosa aspettarsi? "Dico che siamo a una probabilità di 50/50…O i tedeschi saranno costretti ad accettare qualcosa che considerano inaccettabile, o dovranno accettare la rottura dell’euro, che considerano però anch’essa inaccettabile". E dunque? I tedeschi "sono complicati…non sono così rigidi come si vede dall’esterno".

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