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Viva la nostra bandiera!

R. Emilia, Schifani alla festa del tricolore
«Costituzione, prima parte non si tocca»

Messaggio di Napolitano: «Trasmettere il senso storico della bandiera: unità e indivisibilità della Repubblica»

Cari amici,

l’ occasione della festa alla nostra bandiera nazionale è utile per parlare di noi italiani.

Il nostro paese soffre di una frattura sempre più insanabile tra politicanti e cittadini.

Per ciò che mi riguarda, rivoglio il voto di preferenza, non voglio più vedere politici drogati o condannati seduti in parlamento, desidero che lo stipendio di “lor signori” politicanti scenda di alcuni punti percentuali perchè, a mio giudizio, è scandalosamente alto.

Queste sono le priorità che vorrei diventassero norme e comportamenti coerenti.

Sono stufo di vedere milioni di persone che remano controcorrente in una situazione di stallo politico e istituzionale.

Quando potremo vedere della gente “giovane” che prenda il posto di tutti i vecchi che ci governano??

C’ è bisogno di rivoluzione pacifica e collaborativa!

Fino a che ci nutriremo di menefreghismo la nostra bandiera sventolerà inutilmente e nessuno avrà voglia di lottare per un futuro migliore.

C’ è qualcosa di meglio che combattere per un piatto di minestra in più?

Corriere della sera

REGGIO EMILIA – Il Tricolore è «simbolo dell’unità e della indivisibilità della Repubblica e dei valori di democrazia e solidarietà solennemente sanciti dalla Costituzione». Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, in occasione delle celebrazioni della Giornata Nazionale della Bandiera, in programma alla presenza del Presidente del Senato, Renato Schifani. «Questo momento di educazione civile – afferma il Capo dello Stato – trasmette alle giovani generazioni il senso storico e il significato del Tricolore, simbolo dell’unità e indivisibilità della Repubblica e dei valori di democrazia e di solidarietà solennemente sanciti dalla nostra Costituzione repubblicana. Al tempo stesso, la consegna della bandiera a dodici stelle ribadisce, in modo emblematico, il carattere irrinunciabile del processo di integrazione politica avviato dai Padri dell’Europa, con lungimiranza e passione, nei difficili anni seguiti al secondo conflitto mondiale. Le due bandiere, quella italiana e quella europea, rappresentano per tutti i cittadini, e in particolare per i giovani, la testimonianza di un impegno che deve essere fattivamente e costantemente proseguito e il simbolo di una duplice cittadinanza, fondata sui comuni principi di libertà, democrazia, giustizia e coesione sociale».

SCHIFANI – Poi c’è stato l’intervento di Schifani: «Quando sentite parlare di modifiche della Costituzione, non pensiate che la Costituzione sia obsoleta e sia da archiviare – ha spiegato il presidente del Senato parlando agli studenti. – La Costituzione va modernizzata nella sua seconda parte» quella relativa al governo, al bicameralismo e non certo «nella sua prima parte, quella che riguarda i valori e che è – ha ricordato Schifani – la parte fondamentale della Carta mai messa in discussione da nessuno». Schifani ha citato in particolare la necessità di intervenire sulle norme relative all’elezione del premier e a quelle volte a superare il bicameralismo perfetto nonchè alla riforma volta a ridurre il numero dei parlamentari e conseguentemente i costi della politica.

GRILLO – A Reggio Emilia era presente anche Beppe Grillo con alcuni sostenitori. Il comico genovese e i suoi hanno assistito alla parata alla quale ha partecipato Schifani, inscenando una pacifica e silenziosa contestazione da dietro le transenne, esponendo bandiere tricolori, copie della Costituzione e alcuni cartelli per chiedere conto della proposta di legge da loro presentata per escludere i condannati dal Parlamento e reintrodurre il voto di preferenza. «Io non voglio incontri personali – ha detto Grillo – ma chiedo al presidente del Senato dove siano finite le 350.000 firme che hanno proposto la legge di iniziativa popolare. Schifani dovrebbe mettere in agenda la discussione di questa legge, altrimenti i 350.000 cittadini italiani che hanno firmato gliene chiederanno conto». Ad un centinaio di metri dalla piazza, tenuti a bada da un cordone di polizia, anche una ventina di esponenti dei centri sociali cittadini, che hanno fatto una piccola manifestazione con fischietti e striscioni in cui chiedevano in particolare «verità e giustizia per Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi e gli altri morti di carcere». Prima dell’inizio della cerimonia, e dell’arrivo di Schifani, da dietro le transenne dov’era il pubblico alcuni attivisti di Rifondazione Comunista hanno tentato di esporre uno striscione, ma sono stati immediatamente fermati dalle forze dell’ordine. «Il presidente del Senato – ha poi raccontato Grillo – mi ha proposto un incontro privato per parlare della nostra proposta di legge, io gli ho risposto che ero disponibile solamente se potevo venire con una webcam, davanti alla quale lui avrebbe dovuto dire le sue intenzioni in proposito. Allora mi ha detto di no». «Questi non accettano il confronto – ha commentato il comico genovese – Schifani è scappato, anche qua è arrivato con la scorta perché ha paura. Ma io sono fiducioso di un crollo di questa generazione, questa gente è fuori dalla storia».

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