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Berlusconi e la fine del mondo occidentale, per fortuna

Cari amici,

Raramente scrivo di politica italiana, perchè il centro di governo mondiale non è più nel nostro paese già da diversi anni.

Ma oggi non is può non guardare come ci dibattiamo cercando di nasconderci dietro ad un dito.

Siamo governati da un vecchietto senza età, che usa il potere che la fortuna gli ha concesso per sentirsi vivo.

Anche il sesso, da questo punto di vista, è una buona droga per non sentire il peso dell’ inutilità della ricchezza.

Berlusconi è immensamente ricco, immensamente solo, e vive ogni giorno come se fosse eterno.

La nostra intera società occidentale può riconoscersi in questa figura mediatica che nasconde il mistero umano dell’ uomo.

Viviamo immersi in un eterno presente, e ci dimentichiamo che invece la storia si ricorda tutto e un giorno ci presenterà il conto della nostra indifferenza e del nostro egoismo.

Non potremo scappare per sempre! Non possiamo continuare a nasconderci e non vedere la realtà per paura di cambiare.

Abbiamo bisogno di progetti che ci salvino dalla povertà umana e dalla precarietà economica.

Non possiamo continuare a guardare il nostro modo di vivere come se fosse l’ unico possibile, perchè in questo modo l’ unica alternativa che ci rimane è cercare di arricchirci il più possibile a spese della società, sperando di fregare tutti.

E quando ci riusciamo, poter vantarci di essere vissuti! Questa è l’ essenza ironica di questa vita insulsa che ci lascia senza sogni e senza speranza.

Per fortuna che la vita va oltre i nostri progetti! Per fortuna che la vita ci guarda dall’ alto e ride delle nostre preoccupazioni.

Credo che la fine del mondo occidentale diventerà una nuova rinascita, e noi uomini inventeremo una società che sarà capace di dare, e non soltanto di prendere.

Credo fortemente che riusciremo ad inventare un mondo migliore, e per questo sono disposto a rischiare la mia vita.

…allora saprò di non essere vissuto invano.

La Repubblica 

MILANO – Le indagini sono in corso e le accuse a Silvio Berlusconi sono note nella forma, e nel titolo di reato, ma quali sono alcuni dei comportamenti del premier che incrociano il codice penale nei suoi rapporti con Ruby «Rubacuori»?

Almeno due. Nelle indagini è emerso che, a differenza del copione del premier che si descrive mentre aiuta «una ragazza in difficoltà» perché è «buono di cuore», Ruby andò ad Arcore in ben quattro occasioni. La prima, quella del 14 febbraio, giorno di San Valentino, con il regalo di un abito da sera, era nota. Ma i magistrati Ilda Boccassini, Pietro Forno e Antonio Sangermano hanno chiesto agli esperti di tecnologie di «tracciare» i telefonini di Ruby Rubacuori, all’epoca diciassettenne.

E hanno scoperto che, in varie occasioni di feste, la ragazza è stata invitata ad Arcore. C’è stata «di continuo», vale a dire giorno e notte, il 24, 25 e 26 aprile, Festa della Liberazione. Poi c’è stata il primo maggio. E, a tratti, durante Pasqua e Pasquetta.

Sull’innocenza di questi inviti i pm dubitano moltissimo, e avrebbero acquisito vari elementi sul tipo di feste che si tenevano ad Arcore, a beneficio esclusivo del padrone di casa.

Inoltre, Berlusconi sapeva o no che Ruby era minorenne? Tutti lo negano, lo nega con forza Ruby, lo nega con indignazione Berlusconi, lo negò Emilio Fede, anche se era stato al concorso di bellezza dove Ruby, dichiarando di avere sedici anni, sfilò in bikini.

Le indagini sul punto sono in corso, ma esiste una parolina che può portare Berlusconi a processo per “sfruttamento della prostituzione minorile”, titolo di reato che scatta quando l’utilizzatore finale (copyright dell’avvocato Nicolò Ghedini) si avvicina a persone inferiori ai diciott’anni. Questa circostanza è stata confermata dai vari agenti, interrogati sul punto: nell’ormai famosa telefonata in questura, effettuata a maggio, e tenuta nascosta per mesi, Berlusconi dice chiaro e tondo: «Affidatela» al consigliere Nicole Minetti. Non c’è bisogno di affidare una maggiorenne. Si affida solo una minorenne.

Corriere della sera

MILANO – La Procura di Milano ha indagato Silvio Berlusconi per le ipotesi di reato di «concussione» e di «prostituzione minorile». Secondo la contestazione d’accusa, allo scopo di occultare di essere stato cliente di una prostituta minorenne in numerosi week-end ad Arcore, assicurarsi l’impunità da questo reato e scongiurare che venissero a galla i retroscena delle feste nella sua residenza brianzola, il Presidente del Consiglio la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 avrebbe abusato della propria qualità di primo ministro per indurre i funzionari della Questura di Milano ad affidare indebitamente l’allora 17enne marocchina Karima “Ruby” El Mahroug, scappata da una comunità per minori, alla consigliere regionale lombarda pdl Nicole Minetti.

I REATI CONTESTATI –Il reato di «concussione» (articolo 317 del codice penale) punisce con la reclusione da 4 a 12 anni il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringa o induca taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità. Al premier è contestato con l’aggravante il reato di «prostituzione minorile» (articolo 600 bis, contestato al premier nella forma del secondo comma) punisce con la reclusione da 6 mesi a 3 anni chiunque compia atti sessuali con un minore di età compresa tra i 14 e 18 anni in cambio di denaro o di altra utilità economica, ed è l’unico caso nel quale il cliente di una prostituta è sanzionato penalmente.

LE PERQUISIZIONI – Gli sviluppi dell’inchiesta sul caso Ruby stanno emergendo dalle perquisizioni in corso a Milano, tra le quali quella al suo uomo di fiducia che storicamente amministra il “portafoglio” familiare del premier: Giuseppe Spinelli, anni fa indagato con il Cavaliere e uscito dai processi su Medusa film e sulla villa di Macherio, nonchè già tra gli amministratori della holding Dolcedrago e dell’immobiliare Idra (che ha la villa di Arcore). Gli inquirenti si sono presentati nell’ufficio di Spinelli, non indagato, per eseguire una perquisizione, ma ad essi è stato opposto il fatto che le sue stanze sarebbero «pertinenza della segreteria politica dell’onorevole Berlusconi». Argomento che, secondo fonti vicine al manager, non sarebbe stato contestato dagli inquirenti, i quali hanno rinunciato alla perquisizione e lasciato gli uffici di Spinelli. La polizia sta perquisendo anche gli ufficidella consigliere regionale Nicole Minetti, indagata per favoreggiamento della prostituzione sia adulta sia minorile. Stessa ipotesi di reato per Lele Mora ed Emilio Fede. FORZE DELL’ORDINE PARTI LESE –Nell’inchiesta sul caso Berlusconi/Ruby non ci sono appartenenti alle forze dell’ordine indagati. Anzi, i funzionari della Questura milanese che ricevettero le telefonate di Berlusconi sono le parti lese della concussione addebitata dai pm al premier.

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