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«Non pagate più. E Artuso va arrestato»

«Non pagate più. E Artuso va arrestato»
Tensione all’assemblea dei condomini truffati. La Cgil attacca ma congela la class action. La gente: «Toglietegli tutto»

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TREVISO La prima indicazione è: non pagate una seconda volta. La seconda è: fate denuncia il prima possibile. La Cgil ha incontrato i residenti dei condomini truffati dall’amministratore Roberto Artuso, dello studio Restera di Treviso.

La piccola sala di Santa Bona era gremita di una cinquantina di persone, arrivate non solo da via Ronchese, dove lo scandalo dei buchi nelle spese di gestione è scoppiato, ma anche da altri quartieri. «Siamo di fronte a un amministratore colpevole di appropriazione indebita – ha puntato il dito Paolino Barbiero, segretario dello Spi -. Se mancano dei soldi qualcuno li ha presi, e ha rubato anche allo Stato.

Dovrebbe essere già in manette. Dov’è la Guardia di Finanza? Cosa deve succedere prima che si muova e faccia qualcosa?». Va giù duro, Barbiero. In ogni condominio mancano decine di migliaia di euro; in alcuni palazzoni i primi ammanchi sono addirittura di tre anni fa. «Inquilini Ater e comunali dovranno dimostrare i pagamenti fatti e il proprietario pagherà in solido – spiega -.

Fra i privati c’è chi ha pagato e chi è moroso. Dovevano tutti vigilare meglio, è anche loro responsabilità controllare. Ma finché non sarà chiarito tutto nessuno deve pagare».

Per avere un quadro generale e avviare la class action contro Artuso e Restera, il sindacato ha deciso di convocare singole riunione nei condomini.

Poi si passerà all’azione. Gli inquilini chiedono sicurezza, utenze autonome e non più condominiali, e vogliono che Artuso paghi. In sala la gente era in rivolta. «Ci sentiamo presi in giro.

Facciamogli causa e portiamogli via tutto, la casa intestata a sua figlia, l’orto, tutto.

Non è giusto che noi non possiamo neanche andare in ferie perché dobbiamo pagare di nuovo per colpa sua». «Un amministratore non dovrebbe avere una società a responsabilità limitata, è una vergogna» ha gridato una donna.

E un’altra: «Perché un responsabile di buchi nei condomini ha continuato a lavorare? Chi controlla queste persone?». La rabbia montava col passare del tempo. «Per noi sarebbe come pagare tre volte – ha detto Ivan Bellato, che sarà il referente del sindacato con le vittime di Artuso – perché chi truffa lo Stato truffa tutti noi».

C’erano anche persone che abitano in altre vie, che hanno già pagato da 500 euro in su per saldare i conti in rosso lasciati da Restera, «ma se si farà una class action vogliamo rientrarci». La segretaria del Sunia Alessandra Gava ha sollecitato regole più rigide nella scelta di amministratori di alloggi pubblici, «così che anche i privati debbano adeguarsi. Se ci sono dei precedenti di truffa, non si deve amministrare case popolari».
http://corrieredelveneto.corriere.it/ve … 0809.shtml

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