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Natale, Berlusconi, il diavolo e l’ acquasanta

Natale, Berlusconi, il diavolo e l’ acquasanta

Cari amici,

Berlusconi ha scritto al Papa!

Ebbene si!

Dopo aver perdonato Tartaglia, Silvio si è rivolto al Pastore della Chiesa cattolica, per insegnargli i valori della fede, promuovendo il suo punto di vista come segue:

«Il Natale – scrive Berlusconi – è un momento importante di riflessione per tutti gli uomini di buona volontà. Il messaggio di pace e di fraternità di Cristo, che dovrebbe regnare tra gli uomini, purtroppo viene dimenticato quando alla forza delle idee si risponde con la violenza verbale o financo fisica».

Cosa penserebbe Gesù Bambino di un messaggio di fratellanza universale come questo?

Non voglio approfondire questi pensieri, e non voglio neanche immaginare cosa il Papa risponderebbe a Berlusconi.

Il nostro Presidente del Consiglio, d’ altra parte, non ha bisogno di consigli da nessuno.

Egli “sa” cosa è meglio per lui, e purtroppo è convinto di sapere anche cosa è meglio per noi.

Preferisco non scrivere nulla, e lasciare spazio a Luciana Littizzetto, che ormai è rimasta una delle pochissime voci indipendenti che la televisione ci ha lasciato.

Corriere della sera

MILANO – Silvio Berlusconi scrive a Benedetto XVI per gli auguri di Natale. Nella lettera inviata al Pontefice attraverso il cardinale Tarcisio Bertone, all’indomani del perdono concesso a Massimo Tartaglia, il premier ringrazia Ratzinger per la «vicinanza» mostrata proprio dopo l’aggressione subita a Milano. «Le Sue parole mi sono state di grande conforto» scrive il presidente del Consiglio. «Posso confermare – è il passaggio più strettamente politico della missiva – che i valori cristiani testimoniati dal Pontefice sono sempre presenti nell’azione del Governo da me presieduto, che adotterà tutte le misure necessarie per garantire la serenità e la pace sociale».

«CRISTO DIMENTICATO» – Nella lettera il premier sembra a un certo punto puntare l’indice contro di chi fomenta quel clima d’odio che, a giudizio del Cavaliere, ha influenzato la mente «labile» di Tartaglia: «Il Natale – scrive Berlusconi – è un momento importante di riflessione per tutti gli uomini di buona volontà. Il messaggio di pace e di fraternità di Cristo, che dovrebbe regnare tra gli uomini, purtroppo viene dimenticato quando alla forza delle idee si risponde con la violenza verbale o financo fisica».

RIPOSO FORZATO AD ARCORE – Costretto al riposo forzato, il premier ha passato gran parte della giornata al telefono, sia per rispondere alle tante telefonate di auguri che per tenersi aggiornato sull’attività di governo. La sua agenda non cambia: giovedì sera resterà ad Arcore da dove, intorno alle 19, chiamerà la caserma della Guardia di Finanza dell’Aquila, per fare gli auguri a sfollati, militari, funzionari e volontari, riuniti nella caserma di Coppito. Nella ex sede del G8, la Protezione Civile ha organizzato una cena dove sono attese circa 700 persone. Il Cavaliere avrebbe voluto esserci, ma le condizioni di salute, unitamente al maltempo, glielo hanno impedito. Anche per il giorno di Natale non sono previsti spostamenti: resterà a Villa San Martino dove però lo raggiungeranno i suoi cinque i figli.

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