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Marsala: La rivolta dell’ acqua

Acqua: la rivolta degli amministratori di condominio

Cari amici,

Riporto di seguito un articolo che testimonia la crescente tensione sociale causata dalla sempre più scarsa disponibilità di risorse finanziarie.

La regola generale che sussiste, e che rappresenta la base sostanziale dei rapporti economici e finanziari esistenti nella nostra società è la seguente:

Chi non ha soldi non paga!

Ci si può girare in tondo come si vuole, ma se la ricchezza complessiva di una nazione non è equamente ripartita, la società intera è sempre più soggetta a disarmonie e ingiustizie.

E quella che si sta commettendo a Marsala, a mio giudizio è un ingiustizia.

L’ acqua è un bene primario! Non si può interrompere un servizio essenziale, neanche se non si pagano le bollette.

Se poi l’ interruzione dell’ erogazione dell’ acqua riguarda un intero condomìnio a causa di alcuni residenti morosi, questa interruzione non giustificata di un pubblico servizio assume i contorni di un reato penale, a mio giudizio.

E’ bene che qualcuno intervenga!

a.marsala.it

Alcuni tra i più importanti amministratori di condominio della nostra città hanno scritto una lettera al Sindaco per protestare sulla vicenda che coinvolge la gran parte delle nostre famiglie: ovvero il distacco indiscriminato dell’acqua da parte dell’Ufficio Acquedotto del Comune, come forma coercitiva nei confronti dei contribuenti morosi. Il problema è che a Marsala, come abbiamo raccontato già una volta, i contatori dell’acqua non sono personalizzati per nucleo abitativo, ma per famiglia. Quindi basta che un condomino rimanga arretrato di alcune quote, e tutto il palazzo rischia di rimanere senza acqua con disagi gravissimi.
Dal suo canto il Comune vanta troppi arretrati (circa 4 milioni di euro) e non può attendere oltre. Sono 1300 le lettere inviate per i morosi che avrebbero dovuto mettersi in regola entro il 30 Settembre scorso.
A scrivere al Sindaco sono stati Giuseppe Abrignani, Ruggero Baldassano, Tommaso Casubolo, Antonino Galfano, Marcello Maggio, Gianluca Pace, Francesco Ricci, Leonardo Vanella, Carlo Vinci. Richiamano l’attenzione del Sindaco sul “grave stato di tensione che si è venuto a creare nella cittadinanza marsalese a causa della sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile in quasi tutti i condomini della nostra città”.
I firmatari “contestano il metodo fin qui adottato per costringere i vari condomini a versare i canoni arretrati”. Infatti è stata sospesa l’erogazione soltanto nei condomini gestiti dagli amministratori, nessuna iniziativa – denunciano – è stata presa nei confronti degli utenti privati, dei condomini amministrati da non professionisti o addirittura dei condomini amministrati dall’Istituto Autonomi Case Popolari.
Il Servizio Idrico Integrato, diretto da Giacomo Tumbarello, dopo aver intimato una prima sospensione dell’erogazione dell’acqua a tutti i condomini amministrati , da alcuni giorni ha ripreso un secondo giro di sospensioni.
Scrivono ancora: “Le difficoltà incontrate da noi sono state notevoli nel versare un primo acconto sui canoni arretrati. Reperire le somme per la seconda ingiunzione è diventata impresa impossibile”.
Anche perché si sta creando una guerra tra poveri, l’ennesima in città: perché mentre l’Amministrazione è attenta alle famiglie che abitano nei rioni delle case popolari, ed evita il pugno di ferro, non fa altrettanto con i palazzi del centro città, non tenendo in considerazione che anche lì ci sono persone in difficoltà.
La situazione è sul punto di esplodere: “Questa violenta pressione esercitata dal Servizio Idrico Integrato con la sospensione dell’acqua potabile sta creando molta tensione e continue liti all’interno dei condomini”.
Ora tocca all’Amministrazione intervenire, per mettere una logica a tutto questo. Evitare che vengano colpevolizzati gli onesti (cosa che in questa città accade troppo spesso) e trovare un filo di ragione che permetta di far pagare gli arretrati a chi effettivamente è moroso, senza far pagare le conseguenze a chi invece è un contribuente onesto.

C’è da aggiungere comunque che tutto il sistema dell’erogazione idrica a Marsala oltre che deficitario è illegale. La legge obbliga all’installazione dei contatori dell’acqua di ripartizione in ogni appartamento. E non da ora, dal 1996 (Disposizioni in materia di risorse idriche – G.U. 14 marzo 1996, n. 62, S.O.).
Questo l’articolo in questione:

8.2.8. Misurazione
La misurazione dei volumi consegnati all’utente si effettua, di regola, al punto di consegna, mediante contatori, rispondenti ai requisiti fissati dal Decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 1982, n. 854, recepente la Direttiva Comunitaria n. 75/33. Là dove esistono consegne a bocca tarata o contatori non rispondenti, deve essere programmata l’installazione di contatori a norma.
In relazione a quanto disposto dall’articolo 5, comma 1, lettera c), della legge 5 gennaio 1994, n. 36, dove attualmente la consegna e la misurazione sono effettuate per utenze raggruppate, la ripartizione interna dei consumi deve essere organizzata, a cura e spese dell’utente, tramite l’installazione di singoli contatori per ciascuna unità abitativa.
È fatto obbligo al gestore di offrire agli utenti l’opportunità di fare eseguire a sua cura, dietro compenso e senza diritto di esclusività, le letture parziali e il riparto fra le sottoutenze e comunque proporre procedure standardizzate per il riparto stesso.
La disciplina degli eventi contenziosi deve essere prevista nel Regolamento di utenza.

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