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Lo "stravagante" Mesiano

Canale 5 “pedina” il giudice Mesiano
“Stravaganti i suoi comportamenti”

Cari amici,

Cosa c’ è di “stravagante” nel passeggiare in camicia, leggere il giornale al parco, aggiustarsi le calze e recarsi dal parrucchiere?

Il Signor Mesiano passeggia la domenica, si rilassa, legge il giornale, si reca dal parrucchiere, ….insomma si gode il suo riposo.

Eppure questi comportamenti sono stigmatizzati in modo “negativo” in televizione, poichè a giudizio di alcuni giornalisti non sarebbero “conformi” al ruolo istituzionale di giudice.

Mi domando; Cosa c’ entrano queste evidenze di vita normale con il ruolo da Giudice che questo signore ricopre?

A mio giudizio nulla!

Perchè in Italia si adottano due pesi e due misure per misurare la moralità e la “conformità” delle persone?

Se si volesse analizzare gli aspetti che rendono “guitto” e non “conforme” al suo ruolo Silvio Berlusconi, credo che ce ne sarebbero di cose da scrivere!!

Perchè per “lui” la vita privata non dovrebbe riguardare la vita “istituzionale”, ed invece per “Mesiano” che poi di “strano” va solo dal barbiere, dovrebbe essere motivo di “scandalo”?

Eppure su Silvio ce ne sarebbero di cose da dire!!!

Che succederebbe se in Italia le televisioni fossero “libere” come all’ estero?

Ne vogliamo parlare?

La Repubblica

MILANO – Il filmato viene rilanciato alle 10.04 di ieri da “Mattino 5”, contenitore di news e approfondimenti delle reti Mediaset. Il conduttore, Claudio Brachino, annuncia ai telespettatori le immagini “in esclusiva” dei presunti comportamenti “stravaganti” del giudice civile milanese, Raimondo Mesiano.

Lo scoop si basa su un video di pochi minuti sulla vita privata del magistrato che, non più tardi di due settimane fa, ha condannato il gruppo Fininvest a risarcire alla Cir di Carlo De Benedetti 750 milioni di euro, per lo “scippo” di Segrate: il lodo sul controllo del pacchetto azionario della Mondadori che si è risolto nel 1990 a favore del gruppo Fininvest in cambio di mazzette versate ad alcuni giudici romani.

Il video ritrae di nascosto l’interessato, mentre esce di casa, passeggia per le vie di Milano, attende il proprio turno dal barbiere. “Nel suo weekend – spiega la voce narrante nell’illustrare le presunte “stravaganze” di Mesiano – lontano dalle scartoffie del tribunale e dagli impegni istituzionali, sveste la toga e si cala nei panni del comune cittadino. Certo, non un cittadino qualunque”, spiega una voce femminile. E mentre lo spettatore pregusta scene clamorose o perlomeno inconsuete, ecco che lo zoom inquadra Mesiano fermo al semaforo.

La giornalista, per non deludere l’attesa dello spettatore, chiosa: “Alle sue stravaganze in realtà siamo ormai abituati”. Quali? A cosa allude? Il filmato prosegue con il giudice davanti alla bottega del barbiere. Qui, sempre secondo la cronaca televisiva, “è impaziente e non riesce a stare fermo. Avanti e indietro… “. Atteggiamento considerato anomalo, tanto da ribadire il concetto: “È impaziente, non riesce a stare fermo: avanti e indietro”. E poi ancora, in maniera insistente: “Si ferma, aspira la sua sigaretta e poi ancora avanti e indietro”.

Le immagini si soffermano sul giudice seduto sul seggiolone del barbiere, con la schiuma da barba sul viso. Il reporter commenta: “Forse non sa ancora che il Csm lo sta “promuovendo” con un bel sette, che per un magistrato equivale a un 30 e lode universitario”. Il riferimento è alla promozione ottenuta da Mesiano, due giorni fa, dal Csm.

Un naturale avanzamento di carriera in base all’anzianità. “Lui va avanti e indietro”, ripete, ancora, la giornalista. Poi, poco prima di concludere il servizio, la scena cambia e si concentra su “un’altra stranezza: guardatelo seduto su una panchina. Camicia, pantalone blu, mocassino bianco e calzino turchese. Di quelli che in tribunale non è proprio il caso di sfoggiare”.

Si torna in studio. E il conduttore sottolinea come dal video emerga come “tra la stravaganza del personaggio e la promozione del Csm, c’è qualcosa che non funziona”. Il nesso sfugge, ma subito dopo è il condirettore de il Giornale, Alessandro Sallusti, a chiarire meglio il concetto, perché, per chi non se ne fosse ancora accorto, quello che sarebbe emerso “non è soltanto una questione di stravaganza fisica”.

E no. Le strane attitudini del giudice che ha condannato a un maxirisarcimento il gruppo Fininvest, si spostano anche sulle sue “stravaganze professionali”, rimarca Sallusti ricordando come, scavando nel passato di Mesiano, si sia scoperto che, in una causa tra vicini di casa per un tubo rotto in un appartamento, “questo giudice continui a rinviare il caso di anno e anno, fissando la prossima udienza nel 2011”. “Non c’era alcuna malizia – ha spiegato ieri Claudio Brachino -, ma solo il senso televisivo di dare un volto a un personaggio che la gente non conosceva di persona”.

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