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La riunione di condominio e la moneta unica

Moneta unica e condominio

Moneta unica e condominio

Cari amici,

prendo spunto dall’ articolo che di seguito vi segnalo, per fornire il mio modestissimo punto di vista su questa questione, visto che, tra l’ altro, pratico il mestiere di amministratore di condominio.

Anzitutto scrivo che chi ha scritto l’ articolo segnalato di seguito ha commesso un errore di prospettiva.

Infatti, se vogliamo ipotizzare che il condominio emetta moneta, dobbiamo anche immaginare che il condominio sia uno stato sovrano, altrimenti il paragone non regge.

Ipotizziamo quindi che il condominio sia uno stato, e che inizi a stampare moneta.

Anzitutto va dal fornitore del gasolio (che è di un altro stato), e gli dice quanto ti devo?; risposta: 6000 euro.

Ebbene, da oggi ti pago con moneta nazionale, ecco quì 6.000 lire nuove di zecca.

….pertanto i debiti dello stato non sono più un problema da regolare con le tasse! Bensì soltanto con la credibilità.

Perchè è importante sapere che la circolazione dei soldi è tutta una questione di fiducia, di fede!!

Io do della carta in giro, nella speranza che gli altri l’ accettino come valore.

Il valore di uno stato sta nella sua credibilità. Se lo stato stampasse i soldi e con quelli pagasse i propri dipendenti e le proprie forniture, creerebbe valore. …esattamente il valore del servizio fornito (una buona scuola, un buon ospedale, la polizia, la strada pulita).

L’ unica accortezza perchè questo sistema funzioni è che l’ emittente deve essere credibile.

In altra parole il ministro del tesoro si deve mettere una buona cravatta, deve sembrare un personaggio importante come Draghi (il capo della BCE), e deve essere altrettatto impettito nel dire: GLI STIPENDI PUBBLICI QUEST” ANNO SI INCREMENTARANNO IN MISURA DELL’ INFLAZIONE ATTESA. LE ASPETTATIVE SUL MERCATO GLOBALE SONO ALLINEATE CON LE NOSTRE PREVISIONI.

Se Draghi può riuscire a dire queste cose alla televisione senza ridere, può benissimo riuscirci anche il nostro ministro del Tesoro.
La differenza sta che non avremmo debito pubblico da pagare.

Al signore che ha scritto l’ articolo che segue bisognerebbe insegnare che i punti di vista economici, finanziari e patrimoniali sono diversi, e assumono prospettive diverse in ragione del potere politico di chi ha la possibilità di controllarle.

La riunione di condominio e la moneta unica, stampare moneta per uscire dal debito
Ma davvero abbandonare la moneta unica europea e stampare la nostra moneta può essere la soluzione alla crisi?

Immaginiamo la situazione: la classica riunione di condominio. I condomini sono imbufaliti verso l’amministratore; le spese sono esagerate, di gran lunga superiori alle spese dei condomini dei palazzi circostanti nello stesso quartiere. I condomini sospettano che l’amministratore sia disonesto ma non hanno elementi concreti per denunciarlo perché la forma è sempre rispettata. Negli ultimi 3 anni si sono succeduti 3 amministratori perché ognuno dei precedenti sembrava incapace o disonesto, solo che l’amministratore non è mai stato scelto dai condomini, ma è sempre stato nominato dal re degli amministratori che nella città decide il buono e il cattivo tempo sulla testa dei condomini.

La riunione ha inizio, l’amministratore dovrebbe spiegare perché ci sono spese così alte e ingiustificate e perché alcuni condomini sono morosi da anni, ma nessuno ha mai chiesto il conto a loro e le spese sono sempre ricadute sugli altri condomini. La riunione impazza, i toni si alzano, il clima si fa arroventato, per stemperare gli animi un condomino del quarto piano, casualmente cugino dell’amministratore, illustra una idea geniale. “La colpa di questo disastro” sostiene “è della situazione economica generale. C’è la crisi e l’amministratore non può farci nulla. La colpa è della moneta che siamo costretti ad usare per pagare le spese. Se potessimo dotarci di una stampante, potremmo stampare una moneta condominiale che potremmo scambiare tra di noi, così ogni volta che le spese aumentano potremmo stampare più moneta e pagare con quella”.

Il dubbio comincia a serpeggiare tra i coinquilini. “Forse è vero” pensano. “Potrebbe funzionare. La colpa non è nostra che non lavoriamo o dell’amministratore e della cricca dei suoi amici che ruba, la colpa è di quelle ditte, alcune di origine germanica tra l’altro, che ci forniscono il gasolio e pretendono persino di essere pagati con moneta; ma se noi cominciamo a stamparla per conto nostro, allora tutto sarebbe fatto. Non saremmo più costretti a cercare di guardare chi ruba, di eliminare le spese inutili di licenziare chi vive sulle spalle degli altri non pagando le spese condominiali: sarebbe sufficiente stampare nuove monete condominiali ogni volta che abbiamo un debito nuovo. Sembra la soluzione dei problemi.

L’amministratore tira un sospiro di sollievo, forse si salva il posto, il suo e quello dei suoi amici, dato che non è più colpa loro e decide di rilanciare la dose con un altro colpo di genio e propone: “facciamo così, siccome un po’ di debiti li abbiamo, mettiamo in vendita le lampadine usate per l’illuminazione e che funzionano ancora e le ramazze e le scope usate per la pulizia. Le mettiamo su e-bay e così diamo una dimostrazione concreta agli inquilini dei palazzi adiacenti che siamo seri”. Fantastico, la proposta ha successo, l’amministratore viene osannato come un vero leader, un genio. La riunione si chiude. Sono tutti più sollevati. Si salutano tutti con sorrisi di circostanza e ritornano nei loro appartamenti. Solo alcuni osservatori esterni, condomini presenti per caso, provenienti dai palazzi adiacenti del quartiere rimangono sbigottiti. “È surreale” pensano. “Una cosa del genere non potrebbe mai accadere”. Un condominio, un quartiere, un Comune, una Nazione non potrebbe mai essere amministrata in questo modo. Davvero? Ma ne siamo proprio sicuri?

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