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La crisi colpisce anche il condominio, il 20% non lo paga

Raddoppia il numero di chi rimanda il pagamento delle quote mensili dando la priorità ad altre spese come mutuo e bollette

Cari amici,

Riporto di seguito una notizia che sottoscrivo: Sono sempre di più i condòmini che pagano in ritardo le quote di spese condominiali.

I motivi di questo fenomeno a mio giudizio sono due:

Anzitutto i fondi finanziari familiari disponibili sono sempre di meno, e pertanto vi è una questione di priorità delle spese più importanti (Prima si mangia, e poi, semmai, si pagano le quote condominiali).

Inoltre c’ è la questione che i condòmini giudicano le spese condominiali troppo gravose, eccessive in rapporto ai servizi che si ricevono, incontrollate, …più o meno considerano le spese condominiali come se fossero “tasse” dovute ed inevitabili.

Questa diffusa opinione, a mio giudizio, in molti casi è condivisibile.

Gli amministratori, infatti, sono “disarmati” e non hanno la possibilità di dimostrare ai terzi la propria competenza professionale, perchè non esistono termini di riferimento oggettivi!

Pertanto, anche l’ ultimo “cane” che si mette a fare i conti, agli occhi dei condòmini alla fine è uguale al “miglior” amministratore che c’ è sulla piazza!

Per cambiare questo stato di cose, i condòmini devono decidere di scegliere i parametri di riferimento da utilizzare per giudicare il lavoro svolto dal proprio amministratore.

In parole più semplici si può scrivere che se non si decide come va fatto il lavoro, tutti i lavori sono uguali, sia che vengano fatti “bene” o “male”.

Per questo la Community AziendaCondomìnio offre i propri parametri di riferimento, ed intende orientare le procedure di lavoro verso i nostri obiettivi di qualità.

Siamo convinti che siccome le spese condominiali sono di per se gravose ed ineludibili, perlomeno esse devono servire per creare valore a chi nel condominio ci abita!

Italy Global Nation

Roma, 1 feb. (Adnkronos) – Le difficoltà economiche degli italiani si riflettono nella gestione degli immobili: circa il 20% dei residenti in condominio non paga le quote periodiche, rischiando il pignoramento. I condòmini con sempre maggiore frequenza scelgono di non pagare le quote mensili per l’immobile dando la priorità ad altre spese domestiche, come il mutuo e le bollette, considerate più urgenti di quelle condominiali. E’ quanto emerge da una analisi dell’Anammi, l’Associazione nazionale degli amministratori d’immobili, che propone alcuni suggerimenti per gestire il problema.

“La crisi – spiega Giuseppe Bica, presidente dell’Anammi – si sente anche in condominio. In tempi normali, la percentuale di morosi è pari al 10% dei condòmini. Questo anche perché, da sempre, si ha la tendenza a sottostimare tale pagamento. Ora però la quota si è raddoppiata e lo sanno bene i nostri 13mila soci che, sempre più spesso, si trovano ad affrontare i problemi finanziari dei loro amministrati”.

La questione infatti colpisce anche chi paga: le spese condominiali servono alla normale manutenzione dell’edificio che, di conseguenza, non può essere ottemperata in tutte le sue componenti. “E’ per questo che, pur cercando di capire le ragioni della morosità, non è possibile consentire grandi dilazioni”, avverte il presidente Bica. Tra l’altro, ricorda il leader dell’Anammi, “il condòmino sa in anticipo quanto pagare per il condominio perché, ogni anno, l’amministratore presenta il bilancio preventivo in assemblea”.

Di fronte alla morosità, la norma è chiara: prima la messa in mora, poi il decreto ingiuntivo e, se non si ottiene nulla, l’atto di precetto. In ultima istanza, il pignoramento, mobiliare e immobiliare. “Ma se si tratta di difficoltà economiche contingenti, è inutile infierire – osserva Bica – al tempo stesso, è inopportuno portare troppo in là il pagamento. Per due motivi: il moroso accumula debiti su debiti, mentre l’amministratore è costretto, letteralmente, a non fare il suo lavoro. Se non ha soldi, infatti, non potrà pagare le spese condominali, come imposto dal Codice Civile, vale a dire i fornitori, la ditta di pulizia e, se c’è, il portinaio”.

In tempi di crisi, l’Anammi propone alcuni accorgimenti. Innanzitutto, occhio al bilancio preventivo, per evitare sorprese. A chi ha problemi economici consiglia di parlare chiaro all’amministratore. E per quanto riguarda la determinazione delle spese, è controproducente risparmiare sulla manutenzione ordinaria, perché si finisce con il pagare di più in caso di guasto o, peggio, si rischia l’incidente. In tal senso, l’Associazione invita a sensibilizzare i condòmini sul corretto utilizzo degli spazi comuni. Se nessuno imbratta i corridoi o sporca i pavimenti, sarà più facile evitare spese aggiuntive per il decoro.

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