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Istat: Vendite annuali -2,3%, peggio da aprile 2005

Commercio, ad aprile -2,3%: il dato peggiore dal 2005
Le vendite al dettaglio ad aprile sono calate del 2,3% rispetto ad aprile 2007

Cari amici,

Come dice il proverbio: Tanto tuonò che piovve.
La notizia, già diffusa da tempo, è che gli italiani hanno sempre meno soldi da spendere.
Oggi, questa notizia tratta dalla WebPage del sole 24 ore ce lo ricorda, semmai ce ne fosse bisogno.

L’ Istat ha certificato un calo di vendite, dovuto a due fattori di eguale importanza:
Da una parte il diffuso aumento dei prezzi, e dall’ altra il ristagno del valore degli stipendi erogati ai lavoratori dipendenti e i pensionati.

A questo stato di cose, di per se preoccupante, si aggiunge l’ intenzione della Bce di limitare al massimo la circolazione di moneta, con l’ intento di limitare il più possibile l’ incremento dei prezzi e dell’ inflazione.
Per questo si prevede a breve termine un aumento del tasso ufficiale di sconto, che provocherà un incremento di tutti i tassi di interesse variabili in corso.

Consiglio a a tutti i residenti di prendere in seria considerazione l’ idea di organizzarsi sul territorio iscrivendosi alla nostra Community, al fine di formare gruppi di acquisto e forme innovative di condivisione delle risorse economiche.

Da soli non si ha alcuna possibilità di incidere sul mercato, e si è costretti a subìrne il controllo da parte di chi ha il potere di imporlo: I fornitori e gli amministratori di condomìnio.

Il sole 24 ore

Le vendite al dettaglio ad aprile sono calate del 2,3% rispetto ad aprile 2007: è il dato peggiore da aprile 2005, quando il calo fu del 3,9%. Lo comunica l’Istat, aggiungendo che la variazione rispetto al mese scorso è nulla. Il calo tendenziale è stato dello 0,8% per le vendite di alimentari e del 3,4% per i non alimentari.

I dati sulle vendite si riferiscono al valore corrente delle vendite e incorporano, quindi, anche l’inflazione. Inflazione che ad aprile si era attestata al 3,3%, e in particolare al 5,6% per alimentari e bevande analcoliche. Sebbene sul dato delle vendite al dettaglio incida l’effetto della Pasqua, che quest’anno è caduta a marzo, i tecnici dell’Istat fanno notare che ad aprile le imprese al dettaglio sono state aperte in media 25,1 giorni, cioè 1,4 giorni in più rispetto ad aprile 2007.

Tiene la grande distribuzione, che registra un aumento su base annua dello 0,3%. Tutte le forme di vendita della grande distribuzione hanno infatti registrato aumenti, ad eccezione degli hard discount che hanno segnato una variazione nulla. Gli ipermercati segnano un +0,1% (+0,8 alimentari, -0,4 non alimentari) i supermercati un +0,3%, i grandi magazzini un +0,2%, gli altri specializzati un +1%. Le vendite delle imprese che operano su piccole superfici sono invece calate del 4,1%.

Tra gli articoli meno acquistati si distinguono le calzature, le borse e gli articoli da viaggio (-6,4%), seguiti dall’abbigliamento e la pellicceria (-5%), giocattoli, articoli sportivi e da campeggio (-4,9%).

I cali più ampi si sono registrati al sud e nelle isole (-4%), seguiti dal centro (-3,4%).

Il totale delle vendite nella media dei primi quattro mesi dell’anno ha registrato una variazione tendenziale del +0,1% e quindi pressochè nulla.

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