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La rivoluzione inizia dalla Romania? Georgescu arrestato: Così l’UE si è smascherata – I multipolari
L’arresto di Georgescu in Romania, la lotta della Von der Leyen contro la libertà di espressione, la volontà di Bruxelles di proseguire la guerra in Ucraina a tutti i costi..
Si inizia a delineare un’UE sempre più autoritaria e liberticida perché non ha l’appoggio dei popoli.
E anche l’appoggio americano viene meno, mentre Trump si accorda con Putin e prepara i dazi per gli europei.
La carica dei guerrapiattisti – I multipolari
Dopo il cambio radicale di posizione dell’America di Donald Trump, l’Europa si riscopre amante della guerra.
Dal discorso di Macron alla nazione, in cui promette di farsi carico di contrastare l’imperialismo russo, alla proposta della Von der Leyen di stanziare 800 miliardi per il riarmo, alle proposte deliranti di invio di truppe in Ucraina.
Anche in Italia esiste un partito della guerra ma il governo sembra indeciso su quale posizione prendere.
Poi c’è il Vicino Oriente, dove nuovi equilibri si ridisegnano e nuove alleanze si consolidano. Insomma tutto si muove a velocità mai vista.
Una nutrita schiera di No Pax, chiamati a raccolta da Repubblica, il giornale degli Elkann, manifesta sabato in Piazza del Popolo a Roma. Sindacalisti, politici, star della musica, tutti insieme a chiedere un’ Europa unita (nel nome delle armi).
Nel frattempo l’Ue sostiene le persecuzioni delle minoranze in Siria, mentre persino gli americani condannano il nuovo governo di Al Jolani. E l’Italia, disinteressata alle persecuzioni dei cristiani, prosegue nel delirio woke e immigrazionista.
Dal caso JFK alle malefatte di Obama, dalle trame di Soros alle oscure manovre in Vaticano; i segreti vengono svelati e le maschere cadono.
Ne parliamo in questa nuova puntata dei multipolari, con Arnaldo Vitangeli, Debora Billi e un ospite speciale: Andrea Cionci che ci racconta la verità sulle condizioni di Bergoglio.
L’ Ue avverte i suoi cittadini: preparatevi a sopravvivere per 72 ore in caso di emergenza.
Le istituzioni di Bruxelles puntano a spaventare gli europei, ma a che pro?
Nel frattempo a Parigi i “volenterosi” si riuniscono per preparare lo scontro con Mosca e la NATO minaccia Putin, ma gli Usa sono sempre più in linea con Mosca.
Negli Usa Trump promette tolleranza zero contro gli attivisti che vandalizzano le Tesla e da noi Benigni incassa un milione per il su o sermone pro manifesto di Ventotene.
Trump lancia in pompa magna dazi e europei e globalisti si stracciano le vesti, ma in pochi osano reagire e la guerra commerciale probabilmente non ci sarà.
Nel frattempo Russia e Usa proseguono nel dialogo a tutto campo mentre gli europei cercano disperatamente di prolungare il conflitto, ma i sondaggi dicono che la quasi totalità degli italiani sono contrari allo scontro con Mosca.
Ancora le minacce americane all’Iran, sempre più dure, si scontrano con la decisione della Cina di allearsi con Teheran. E il rischio è quello di un nuovo e più devastante conflitto.
Mentre i reali britannici sono in visita in Italia, accolti con tutti gli onori dalle massime cariche istituzionali, Francesco Totti, eterno capitano della Roma, vola a Mosca, acclamato dai russi come un vero imperatore.
Nel frattempo iniziano i colloqui tra Putin e Trump in Turchia, dove si decide il futuro dell’Ucraina e del mondo.
L’ Ue, sempre più isolata, assomiglia sempre più a una dittatura, e ora la Von der Leyen confessa che le ONG sono state utilizzate per attaccare i dissidenti, con i soldi dei contribuenti.
Di questo e molto altro parliamo in questa imperdibile puntata dei multipolari, con Arnaldo Vitangeli e Debora Billi.
Mentre Giorgia Meloni è negli Usa per cercare di ottenere un trattamento di favore sui dazi, la guerra commerciale tra Usa e Cina entra nel vivo.
Nel Regno Unito le donne ottengono una vittoria storica con la sentenza della Corte che stabilisce i diritti inalienabili delle donne biologiche, e mentre negli Usa Trump è sotto attacco per i suoi successi nella lotta all’immigrazione illegale in Italia il partito islamico fa flop a Monfalcone.
Gli Usa, esasperati dai no di Zelensky, spalleggiato da Londra e Parigi, lasciano il tavolo delle trattative e abbandonano l’Ucraina al suo destino.
L’Ue senza l’America si illude di poter proseguire le ostilità con la Russia, ma intanto il piano della Von der Leyen per il riarmo viene definitivamente bocciato.
Poi dopo le dimissioni di Klaus Schwab, travolto dagli scandali, il World Economic Forum nomina il suo nuovo capo, che se possibile é persino peggiore del vecchio.
Ma la vera bomba della settimana sono le clamorose rivelazioni sul Covid della Casa Bianca, e la Slovacchia di Fico si prepara a fare luce sull’enorme scandalo dei vaccini.
La storica firma dell’accordo sulle risorse minerarie dell’Ucraina ha implicazioni molto maggiori di quelle che i media riportano.
Lungi dall’essere solo un accordo commerciale è, di fatto, la rinuncia dell’Ucraina a proseguire la guerra e la sconfitta degli oltranzisti europei dello scontro con la Russia.
Poi c’è Israele che brucia nell’anniversario del settantasettesimo anno dalla sua fondazione.
Ancora le parole di Mattarella sui lavoratori sottopagati, che nascondono le vere cause dell’impoverimento della classe lavoratrice, e poi il conclave in arrivo.
Di questo ed altro parliamo in questa nuova puntata dei multipolari con Arnaldo Vitangeli e Debora Billi.
Von der Leyen si salva dalla sfiducia, anche grazie all’astensione della Meloni, che accoglie Ursula a Roma per sostenere l’Ucraina di Zelensky. E Trump, dopo aver promesso di non dare più armi e soldi a Kiev cambia idea e promette il suo supporto. Nel frattempo Elon Musk fonda il suo partito “America Party”, composto prevalentemente da ingegneri indiani, e il deep state affossa l’indagine su Epstein.
Scontro all’ultimo sangue negli Usa, dove Barak Obama rischia il processo e il carcere per avere, secondo i documenti desegretati da Tulsi Gabbard, cospirato contro Trump con il Russia-Gate.
Nel frattempo la stampa americana cerca di collegare Trump ad Epstein, ignorando i legami con i Clinton e gli altri dem. Macron invece va negli Usa per denunciare Candice Owen che accusa la moglie Brigitte di essere un uomo, mentre Keir Starmer viene cacciato a male parole dai pub. E’ la caduta dei presidenti!
L’ Ue, sconfitta da Trump a livello economico e commerciale, umiliata da Cina e India per le sue pretese di dettare legge, e travolta dagli scandali rischia l’implosione.
Ma non è questa l’unica svolta epocale nella politica internazionale.
Dopo UK e Francia anche Canada e Australia si apprestano a riconoscere la Palestina come Stato, e Israele è sempre più isolato. E non finisce qui: la svolta sta avvenendo anche a livello culturale, come mostra la rivoluzione in atto nella pubblicità, da sempre specchio della società occidentale.
Putin e Trump sono pronti ad incontrarsi, forse tra pochissimi giorni, ma appare sempre più chiaro che, in un eventuale accordo tra le due superpotenze , l’Europa avrà il ruoli di vittima sacrificale, e le sanzioni lo dimostrano. Ma l’Ue sembra essere votata all’autodistruzione, come mostrano i tagli a settori strategici come quello dell’agricoltura. Nel frattempo ci promettono il ponte sullo stretto di Messina, ma puntano davvero a realizzarlo?
Alla vigilia dell’incontro in Alaska tra Trump e Putin, Zelensky e gli europei cercano in ogni modo di boicottare l’accordo, spingendo per un cessate il fuoco temporaneo invece di una pace duratura. Il presidente americano ha tra l’altro appena deciso la militarizzazione di Washington, dove la criminialità delle gang giovanili è fuori controllo. Da noi invece l’impunità è la norma, come mostra il caso dell’omicidio stradale ad opera di minorenni di un campo rom. Ma le istituzioni sembrano concentrate a colpire, con multe e burocrazia, i cittadini e i piccoli imprenditori italiani, specie quelli del settore balneare. D’altronde…ce lo chiede l’Europa.
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