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Domani, 22/2 inizia l’ esame del decreto alla Camera

Agipress: Dal 22 febbraio inizia il vaglio alla Camera del decreto milleproroghe; la Conversione in legge del provvedimento dovrà avvenire entro il 27 febbraio prossimo.

Dopo l’approvazione da parte del Senato il maxiemendamento al Decreto Milleproroghe, passa ora al vaglio della Camera a partire da domani 22 febbraio per il via libera definitivo. Il decreto prevede la proroga per l’anno 2011 di alcune disposizioni legislative. La conversione in legge del provvedimento dovrà avvenire entro il 27 febbraio.
Il Decreto Milleproroghe tocca diversi ambiti, dalla finanza agli interventi per le regioni colpite da calamità naturali, dai precari alla social card, e prevede lo stanziamento di fondi e la concessione di sanatorie.
"Il Milleproroghe, nel più assoluto silenzio, ha messo mano alla legge 225 del 92 con riforme che, così come sono, affonderanno la Protezione civile come il Titanic". Il Capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, si lamenta, per la parte di sua competenza, di quel provvedimento contenuto nel Milleproroghe che, a suo dire, renderebbe la Protezione civile italiana la "ex protezione civile migliore del mondo".
Secondo Gabrielli, se passasse il maxiemendamento così com’è stato concepito, il sistema di intervento sarebbe condizionato al parere del Ministero dell’economia, chiamato a esprimere un parere su ogni singola ordinanza del dipartimento di Protezione civile.
Pienamente d’accordo con Gabrielli si è dichiarato Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, che proprio di recente si era confrontato a Roma con lo stesso Gabrielli per fare un esame della situazione della protezione civile e mettere a punto strategie di interventi nelle aree devastate da calamità naturali, molte delle quali in Toscana.
"Aspetteremo la prossima catastrofe per assistere a un nuovo decreto che ridia alla Protezione civile quei poteri che ora ci tolgono. E in questo modo l’Italia rincorrerà sempre l’emergenza. Allora ha ancora senso parlare di volontariato se viene scardinato uno dei sistemi principali della tenuta del Paese?" si è chiesto Giurlani, ripetendo il concetto espresso da Gabrielli.

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