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Crollo delle borse. Si cerca di evitare il panico

Borsa, Wall Street a picco nel finale. A Milano una delle peggiori sedute del 2008
Un cataclisma sui mercati, questo ha causato il clamoroso, anche se per certi versi annunciato, fallimento di Lehman Brothers

Cari amici,

Dopo la notizia del fallimento di Lehman Brothers, di cui ho scritto ieri, si è scatenata un’ ondata di vendite che ha travolto tutti i mercati finanziari del mondo.

L’ Euro ha ripreso valore nei confronti del dollaro.

Ma il punto è che nessuno è in grado di prevedere cosa accadrà oggi e nei prossimi giorni.

Tutto lascia prevedere che la Fed applicherà un ulteriore ribasso del costo del denaro (riduzione del tasso ufficiale di sconto).

A livello macroeconomico questo è un rischio, poichè l’ economia americana è sostenuta dal debito estero e dalla montagna di biglietti verdi che circolano nel mondo, utilizzata da miliardi di persone sempre più preoccupate di quanto potrà ancora reggere l’ economia americana nei prossimi mesi.

Se questi miliardi di persone domani cambiassero la valuta di riferimento (e le alternative ci sono!) l’ economia americana tracollerebbe.

Il taglio del costo del denaro, in una economia in crisi, è segno di grande debolezza, ed inoltre scarica il peso dei debiti sui creditori.

Un altra questione è che cosa faranno gli investitori.

Già si inizia a parlare di voglia di disinvestire, di liquidare, di tramutare in soldi ciò che resta del valore dell’ investimento.

Questa è una bruttissima notizia, perchè i mercati si reggono sulla fiducia nel futuro.

Senza fiducia i mercati finanziari crolleranno in pochissimo tempo, e la crisi si tramuterà i contrazione economica, che colpirà pesantemente anche tutti i “normali” cittadini che non hanno investimenti finanziari poichè il loro stipendio gli serve per vivere.

Oggi più che mai ci serve di riunirci in Comunità Residenziali al fine di organizzarci per sopravvivere!

Restare da soli, senza reti solidali di appoggio, sta diventando pericoloso, oltre che antieconomico.

Il sole 24 ore

Dopo aver resistito sopra quota 11mila per buona parte della seduta, nel finale Wall Street cede e si avvia alla chiusura delle contrattazioni con il Dow Jones in calo del 4.33%, a 10.927 punti. Era da fine luglio che l’indice non andava così in basso.
Le blue chip cedono oltre 400 punti, più del 3%, sulla scia delle preoccupazioni legate alla situazione di Lehman Brothers e di Merrill Lynch, rilevata ieri da Bank of America.
Il Nasdaq ha perso il 3,6%, a 2.179,9 punti. In ribasso anche lo S&P 500, che arretra del 4,37 per cento. Per la Borsa di Milano la terza seduta peggiore dell’anno CONTINUA …»

Un cataclisma sui mercati, questo ha causato il clamoroso, anche se per certi versi annunciato, fallimento di Lehman Brothers, quarta banca d’investimenti a stelle e strisce, 160 anni di storia e molte crisi finanziarie superate brillantemente. Questa volta il salvataggio non c’è stato, la crisi dei mutui si è rivelata la più insidiosa da molti anni, anzi decenni, a questa parte. Inevitabile la risposta dei mercati, allarmati anche dalla crisi del colosso assicurativo Aig e dal salvataggio in extremis di un’altra banca d’affari, Merrill Lynch (acquisita da Bank of America).

Lunedì nero, quindi, per le Borse europee, che hanno bruciato in una sola seduta 125 miliardi di euro di capitalizzazione. L’indice paneuropeo, Dj Stoxx 600, che misura l’andamento dei principali mercati del Vecchio Continente, ha segnato una flessione dell’3,47%, portando così la capitalizzazione intorno ai 3.500 miliardi di euro. A Piazza Affari il Mibtel ha perso il 3,49% (in recupero sui minimi di giornata, ma comunque terza peggiore performance dell’anno) a 20.989 punti e lo S&P/Mib il 3,66% a 27.333 punti. Male anche il Midex (-3% a 25.080 punti) e l’All Stars (-2,05% a 11.830 punti). Tra i titoli di rilievo ha resistito solo StM (+1,8%).

In grave difficoltà a Milano – come nel resto del mondo – il comparto bancario e l’assicurativo. Il saldo negativo più pesante è stato di Bpm (-7% a 6,28 euro). Pesante anche UniCredit (-3% a 3,63 euro), nonostante l’ad, Alessandro Profumo, abbia rassicurato il mercato precisando che l’esposizione di Piazza Cordusio su Lehman «è limitata». Segno meno anche per gli altri istituti di credito come Mediolanum (-2,3% a 3,2 euro), Banco Popolare (-3,3% a 12,29 euro) e la collegata Banca Italease (-3,6% a 5,16 euro). In forte calo poi Mediobanca (-2,3% a 3,23 euro), Intesa SanPaolo (-2,94% a 5,67 euro) e Mps (-3,29% a 1,76 euro), oltre che a Ubi Banca (-1,8% a 14,54 euro). L’effetto Lehman si è fatto sentire anche sugli assicurativi con Generali (-5,3% a 21,43 euro), che ha registrato la terza seduta consecutiva in rosso, al fianco di Unipol (-4,6% a 1,63 euro) e Fondiaria Sai (-6,2% a 17,92 euro).

Segno meno anche sul resto del listino ad eccezione, come si è detto, di Stmicroelectronics che è risultato l’unico titolo sull’S&P/Mib in territorio positivo (+1,8% a 8,7 euro). A perdere quota quindi Fiat (-3% a 10,55 euro), Italcementi (-1,8% a 10 euro) e Pirelli (-4,7% a 0,43 euro). Nel comparto telefonico è scesa poi Telecom (-3,23% a 0,12 euro), mentre dagli aggiornamenti alla Consob è emerso che Findim, la finanziaria della famiglia Fossati, è salita al 5% nel gruppo, rispetto al precedente 4,4 per cento. Male anche Fastweb (-3,79% a 18,92) e Tiscali (-3,6% a 1,46 euro).

Nel settore petrolifero in caduta, dopo tre sedute di guadagni, Eni (-4,14% a 19,96 euro) e Saipem (-5,25% a 22,57 euro). In difficoltà anche Tenaris (-3,89% a 16 euro), reduce da una serie positiva, nel giorno in cui il numero uno del gruppo Paolo Rocca ha annunciato che la società non sta preventivando alcuna acquisizione. Giornata di forti vendite anche per il settore immobiliare. A precipitare oltre ad Aedes (-8,2% a 0,93 euro), anche Risanamento (-4,79% a 1 euro) e Uni Land (-4,3% a 1,31 euro). Segno meno inoltre per Ipi (-2,45% a 2,39 euro) e per la Bastogi (-3% a 0,06 euro) della famiglia Cabassi.

In Europa bancari e assicurativi i comparti maggiormente sotto pressione con i rispettivi indici Stoxx che hanno perso oltre il 6 per cento. Parigi, affondata da Axa (con il 9,5% circa, era al primo posto tra gli azionisti di Lehman), Dexia e SocGen, ha lasciato lascia sul terreno il 4% dopo avere perso fino al 5 per cento. Poco dietro Londra (-3,92%) e un po’ meno peggio Francoforte (-2,74%). Giornata drammatica, in generale, per le banche (Stoxx -6,2%) e le assicurazioni (-6,3%). Ubs, la più importante banca svizzera, ha perso il 15% a Zurigo su voci di nuovi forti svalutazioni in vista: è il crollo più vistoso in Borsa dalla sua nascita, frutto del merger con Swiss Bank. Ruzzolone di dimensioni storiche anche per Hbos, colosso britannico numero uno sul fronte dei mutui, che ha perso il 18% del valore, perdita più grave da sette anni.

Sul mercato valutario l’euro ha recuperato sul finale e ha chiuso sopra 1,42 dollari dopo avere riavvicinato quota 1,45. La moneta unica è stata scambiata a 1,4209 dollari dopo aver toccato un minimo di 1,4087. Il terremoto scatenato dal fallimento di Lehman Brothers ha travolto anche il mercato dei cambi. A sostenere la ripresa del biglietto verde è stato nel corso della giornata soprattutto la crescita dell’avversione al rischio.

Ancora più marcata l’escursione dello yen che ha messo a segno il maggior rialzo da dieci anni a questa parte sul biglietto verde, supportato dal rientro delle posizioni di carry trade. L’euro è passato di mano in chiusura a 150,79 yen mentre il dollaro vale 106,16 nei confronti della divisa giapponese.

Il terremoto finanziario innescato dalla bancarotta di Lehman ha rafforzato le attese di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve che comunicherà le sue decisioni di politica monetaria domani. Se fino alla scorsa settimana gli operatori scommettevano su tassi fermi al 2%, ora viene accreditata all’86% l’ipotesi di una sforbiciata di 25 punti base, che porterebbe i Fed Funds all’ 1,75%, tenuto conto anche del deterioramento dell’economia Usa. Proprio oggi si è evidenziato una brusca contrazione della produzione industriale, con un -1,1% ad agosto, il più forte ribasso da tre anni.

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