Go to Top

Borsa, tonfo finale a New York

Borsa, tonfo finale a New York: S&P500 -5,74%, Nasdaq -5,8%
Bce, Jean-Claude Trichet: “Ci sono limiti a quello che possiamo fare; non abbiamo la capacità di intervenire quando ci sono dei problemi di insolvenza”.

Cari amici,

Ho riportato di seguito un articolo tratto dalla WebPage del sole 24 ore, che descrive l’ ennesima giornata di “passione” che i mercati finanziari hanno subìto ieri.

Siamo nell’ “occhio del tifone”, e, a mio giudizio, i nostri governanti non sanno bene cosa fare.

La Fed, negli USA, si propone di tagliare ulteriormente i tassi di interesse.

Spero che non lo facciano, perchè gli Stati Uniti sono già un paese estremamente indebitato, e non ha bisogno di incrementare ulteriormente il clima di sfiducia mondiale deprezzando ulteriormente il valore del dollaro.

Il fatto è che il governo americano ha già sparato le munizioni che aveva, ed ora non può fare altro che aspettare che finisca la “valanga”.

Da noi in UE il presidente Trichet ha già messo le mani avanti, dicendo che la Bce non ha i soldi per intervenire in eventuali “salvataggi bancari”.

Una dichiarazione a suo modo “onesta”, e spero che i mercati finanziari la comprendano.

Il presidente Bush ha proposto una conferenza del G8 per discutere dei rimedi comuni da adottare per arginare la crisi finanziaria mondiale: Una classica operazione che serve a “spalmare” l’ attenzione dell’ opinione pubblica, ed evitare di essere additato come “il maggior responsabile” di questa crisi.

Un fatto è certo: Peggio di così le borse mondiali negli ultimi giorni non potevano andare, e pertanto il piano di salvataggio bancario di 850 miliardi di dollari approvato venerdì scorso il governo americano se lo poteva risparmiare.

Semmai erano i cittadini americani che avevano bisogno di un paracadute di 850 miliardi come garanzia sui conti correnti e sulle carte di credito che negli USA sono sempre di più a rischio di insolvenza.

Preghiamo tutti che questo non succeda, altrimenti saranno guai seri anche da noi!

Il sole 24 ore

Un’altra giornata orribile per Wall Street nonostante l’intervento della Fed sui commercial papers, nonostante la promessa di imminenti tagli dei tassi da parte di Ben Bernanke. Dopo un timido avvio in ripresa, i mercati hanno invertito la tendenza e segnato un nuovo record negativo, con l’indice Standard&Poor’s 500 al minimo da cinque anni, in calo del 5,74% a quota 996,23. Tonfo anche per il Dow Jones, al secondo giorno consecutivo sotto la soglia psicologica dei 10.000 punti. Ieri sera ha lasciato sul terreno 508 punti – a 9.447,11 – perdendo il 5,11 per cento. Male, infine, il Nasdaq (-5,80%) a 1.754,88. In profondo rosso i bancari: Bank of America ha perso il 26,23% dopo aver annunciato un dimezzamento dei dividendi; Citgroup il 12,98 per cento. Scivolone anche per Ford (-20,87%) mentre ha segnato un aumento dell’8,51% il titolo di Amd, l’azienda californiana di chip che ha annunciato l’accordo da 8 miliardi di dollari cobn un fondo sovrano arabo.

Seduta all’insegna della volatilità per le Borse europee che hanno chiuso contrastate all’indomani del lunedì nerissimo dei mercati. Positivi il Cac40 di Parigi, il Ftse100 di Londra e l’Ibex di Amsterdam, che hanno messo a segno rialzi dello 0,55%, dello 0,35% e dell’1,27%. Negative invece Francoforte, con il Dax in calo dell’1,12% e Amsterdam (Aex -1%).

Il Mibtel e l’S&P/Mib, che avevano ripreso slancio dopo l’annuncio da parte della Federal Reserve dell’intervento sui commercial paper, hanno poi segnato in chiusura rispettivamente -0,91% e -0,65% trainati al ribasso da Impregilo (-9,64% a 2,39 euro), Bpm (-12,96% a 4,75 euro) e Telecom (-2,39% a 0,93 euro). Pesanti Unicredit (-4,02% a 2,79 euro) penalizzata dal downgrade di Moody’s, e Fiat (-6,79% a 7,35 euro) mentre è balzata Tenaris (+8,68% a 11,5 euro). Tra i titoli positivi nel paniere principale Enel ha guadagnato il 2,48%, Eni l’1,76% e Stm l’1,44%. Positive anche Geox (+0,86%), Fonsai (+0,55%) e Luxottica (+0,53%).

Euribor a tre mesi ai massimi dal 1994. Rate dei mutui sempre più care: i tassi interbancari toccano i nuovi massimi sulla scia della crisi che ha travolto i mercati finanziari. L’Euribor a tre mesi vola al 5,37%, il livello più alto dal1994. L’equivalente a una settimana tocca invece i massimi da sette anni al 4,98% mentre quello a sei mesi registra un nuovo picco, il più consistente negli ultimi 14 anni, al 5,43 per cento.

Lascia un commento