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Berlusconi governerà fino alla fine

 

Cari amici,

Berlusconi ha dichiarato che governerà fino alla fine, ed io non riesco a comprendere se il Cavaliere intenda la “sua” fine, oppure la “nostra” fine.

Si dice che “più buio di mezzanotte non può fare”, ma io credo che alla mezzanotte non ci siamo ancora arrivati.

La questione politica, a mio giudizio, si esaurisce nella domanda seguente:

Può il Partito della Libertà sopravvivere alla fine politica del suo fondatore?

Se si, credo che il centro destra si debba scrollare di dosso un fardello che è diventato troppo pesante da portare sia per i partiti, sia per le istituzioni, sia per tutto il nostro paese.

Io personalmente di Berlusconi non ne posso più!

Ogni notizia sembra peggiore della precedente, in un crescendo senza fine.

Ciò che mi stupisce è la mentalità che dimostra il nostro presidente del consiglio, il quale considera l’ interesse personale così importante rispetto al diritto e alla legge, da poter tranquillamente passare sopra ad ogni tipo di esigenza derivante dal perseguimento del cosiddetto “bene comune”.

Il Cavaliere ci sbatte in faccia la sua ricchezza, lasciandoci tutti succubi del suo potere, e in più si prende il diritto di raccontarci che lavora solo per il nostro bene.

La sua posizione privata ormai è oltre la politica; la sua arroganza è diventata imbarazzante persino nei confronti dei suoi alleati; nonostrante ciò egli ha tutta l’ intenzione di continuare a governare fino a che il paese gli darà la possibilità di farlo.

Il bello è che ormai la situazione politica complessiva è così compromessa che la sua permanenza al potere appare come il male minore!

Berlusconi è riuscito nell’ intento di distruggere ogni confronto politico costruttivo; ormai l’ arena politica intera si è ridotta a discutere di escort, leggi ad personam, ville all’ estero, conti cifrati, minorenni ballerine di Lap dance.

Francamente, mi sembra che l’ Italia abbia bisogno di altro.

Corriere della sera

MILANO – Una «tempesta di carta». Dal Salone del ciclo e motociclo alla Fiera di Milano, Silvio Berlusconi minimizza così sul caso Ruby. E lo fa anche con parole che innescano immediatamente la miccia delle polemiche. «Sono fatto così da sempre – spiega -: qualche volta mi capita di guardare in faccia una bella ragazza, ma è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay». «Ho un problemino – aveva detto poco prima parlando sempre della marocchina ospite delle feste ad Arcore -, avrei da sistemare una certa Ruby in uno di questi stand….».
ATTACCO AI MEDIA – Approfittando del riferimento alla neo-maggiorenne, il premier torna ad attaccare i media («i giornali vi imbrogliano» dice alla platea) e a rassicurare chi lo ascolta sul buono stato di salute del governo e sul fatto che i numeri per arrivare a fine legislatura ci sono. A dispetto «degli attacchi che arrivano da parte di giornali ed editorialisti sul governo che non ha le idee chiare e non otterrebbe risultati, la realtà è che anche in quest’ultimo vertice europeo a Bruxelles abbiamo fatto un mare di gol» afferma il presidente del Consiglio. Di media Berlusconi parla anche nel nuovo libro di Bruno Vespa. «La Rai – secondo il presidente del Consiglio – è ancora saldamente nelle mani dei partiti della sinistra». Quanto a Sky, «è un colosso mondiale e oggi ha tutte le simpatie della sinistra perché è un concorrente di Mediaset».
INTERCETTAZIONI – Non solo Ruby, dunque. A Milano il premier annuncia tra le altre cose che il governo ha intenzione di presentare di nuovo in Parlamento una legge sulle intercettazioni. «Questo tema è nel cuore degli italiani: abbiamo dei sondaggi che lo dicono» spiega Berlusconi, anticipando che la legge si baserà su tre punti: «l’utilizzo di questo strumento dovrà essere limitato al terrorismo internazionale, alle organizzazioni criminali, alla pedofilia e agli omicidi; le intercettazioni non potranno essere prodotte come prove né dalla accusa né dalla difesa; chi pubblicherà il testo di intercettazioni dovrà subire un fermo del suo media da 3 a 30 giorni».

VISITA TRA GLI STAND – Il Cavaliere spiega che quella alla Fiera di Milano è stata una visita a sorpresa. «Sono riuscito a spostare un impegno internazionale per essere qui» afferma. Dopo un lungo intervento che ha affrontato i nodi della più stringente attualità, dal caso Ruby ai rifiuti che campeggiano ancora nelle strade di Napoli, Berlusconi ha preso la via degli stand per una visita al Salone, con soste, tra gli altri, allo stand della Ducati e della Brembo. Difficile avvicinare il premier, circondato da un imponente cordone di forze dell’ordine. Per Berlusconi non è una novità la visita dell’esposizione mondiale delle due ruote dato che, come è stato ricordato più volte, «è un amico del Salone».

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