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Berlusconi desidera l’ incoronazione popolare del premier

Berlusconi: “Premier eletto dal popolo” Regionali, salta vertice con Bossi e Fini

Cari amici,

Berlusconi vuole “aggiornare” la costituzione e farsi eleggere direttamente dal popolo.

Cosa che, secondo lui, già avviene.

Inoltre desidera (anch’ io, molto fortemente), la riduzione dei parlamentari.

Da quanti anni si invoca senza successo questo provvedimento?

Come primo passo di questo processo politico invocato dal nostro premier, vorrei proporre la reintroduzione delle preferenze, poichè ciò avvicinerebbe, seppur di poco, la base agli eletti.

A suo tempo questa abolizione mi è sembrata uno scippo al mio potere di elettore, e, molto umilmente, vorrei che mi fosse restituito.

Riguardo la proposta di elezione diretta del premier, personalmente sono contrario, poichè in Italia i personalismi sono eccezioni e non regole.

Berlusconi è un’ anomalia, non è la norma.

Ritengo più adatta al nostro carattere di Italiani l’ elezione diretta dei rappresentanti regionali, i quali, una volta eletti, potrebbero a loro volta eleggere il premier a maggioranza.

Gli interessi italiani, infatti, sono dispersi in 100 città, e, pertanto, anche il potere centrale deve rappresentare questa dispersione.

L’ incoronazione popolare del premier, per quanto di riguarda, non la proporrei, perchè significherebbe attribuire troppo potere nelle mani di personaggi che potrebbero avere interessi privati a governare (Ogni riferimento a personaggi conosciuti è puramente casuale!

Il giornale

Roma – Bisogna aggiornare la Costituzione stabilendo che il capo del potere esecutivo sia eletto direttamente dal popolo. Nell’ultimo libro di Bruno Vespa, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, torna a sostenere la necessità di rivedere la Carta: “Sarà il Parlamento nei prossimi mesi a definire quale sia il modello più adatto alla realtà italiana. Ciò che conta è che il titolare del potere esecutivo venga scelto direttamente dal popolo. E con lui la forma di governo. Di fatto, è quello che già succede nella costituzione materiale. È ora che la Costituzione formale sia aggiornata e messa al passo con la realtà del Paese”.

Il taglio dei parlamentari La maggioranza ridurrà il numero dei parlamentari con l’approvazione di una riforma in questa legislatura. “Questa riduzione – ricorda il Cavaliere – l’avevamo già realizzata nella nostra precedente legislatura ed è stata la sinistra a farla abrogare con un referendum. Comunque ci riproveremo e sono sicuro che ci riusciremo”. Il presidente del Consiglio è convinto che la riduzione del numero dei parlamentari verrà approvata in questa legislatura perché, osserva, “i nostri parlamentari sono persone responsabili”. Secondo Berlusconi, infatti, “hanno dimostrato molte volte di non anteporre l’interesse personale a quello del Paese”.

Distizione tra cariche Secondo Berlusconi sarebbe “davvero utile” una più chiara distinzione di ruoli tra i poteri del Governo e del Parlamento e quelli di controllo del Capo dello Stato. “È giusto e corretto – dice ancora il premierì – che il Quirinale e il governo mantengano le loro funzioni nell’ambito di una leale collaborazione”.

Salta il vertice sulle Regionali Ancora troppe partite aperte sullo scacchiere delle candidature del centrodestra per le Regionali, e allora salta il vertice tra Berlusconi, Gianfranco Fini e Umberto Bossi fissato per stasera che avrebbe dovuto chiudere l’accordo. Tutto rinviato alla prossima settimana, spiegano fonti vicine al presidente della Camera, per consentire dagli organi di partito di approfondire a livello locale le candidature su cui c’è maggiore indecisione. Il presidente del Consiglio questa mattina ha telefonato al leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, e poi ha spiegato a Fini e Bossi che è necessario aspettare ancora perché intende parlare con i centristi prima di definire le candidature alle regionali. Con il partito di via Due Macelli la trattativa sulle Regionali non è quindi chiusa anche se il Carroccio ha fatto sapere più volte di non essere d’accordo ad una intesa con l’Udc. Questa sera alle 19, invece, il premier riunirà i coordinatori, i capigruppo e i vicecapigruppo di Camera e Senato del Pdl. Al centro dell’incontro, fra l’altro, il tema delle candidature per le prossime Regionali.

I rapporti con l’America Ritenere che la politica estera italiana e i rapporti così stretti con la Russia e la Libia abbiano messo in sospetto gli Stati Uniti e i principali paesi europei è “fantapolitica”. “Il nostro governo – spiega il premier – è considerato dall’amministrazione americana un alleato sicuro, leale e forte. Il presidente Obama ha ripetutamente elogiato la mia strong leadership.
Quanto ai leader dei maggiori Paesi europei, ho con tutti rapporti di amicizia”. “Per criticarmi, la sinistra dice che pratico la ‘politica del cucù’, riferendosi a quando ho scherzato amichevolmente con il Cancelliere Merkel – continua Berlusconi – è una definizione di cui vado fiero: sì, faccio una politica estera che tiene in grande conto i rapporti personali con gli altri leader, perché questo consente di avere interlocuzioni dirette, non mediate dalla diplomazia, sulle questioni più delicate, rendendo più facili le intese”. “Se l’Italia ha ritrovato prestigio e autorevolezza in campo internazionale – prosegue il premier – lo deve proprio al nostro governo e a questo mio modo di coltivare le relazioni internazionali. Il che non significa rinunciare alla competizione: i capi di Stato e di governo più validi si fanno un vanto di difendere all’estero le imprese del loro Paese e di concludere accordi vantaggiosi per le loro economie nazionali. L’Italia, prima di noi, non l’aveva mai fatto. Ora lo facciamo anche noi, e molto bene”

Gli attacchi della stampa Berlusconi non si sente indebolito dagli articoli critici apparsi sul suo conto sulla stampa internazionale: “Al contrario, se debbo dirla tutta, gli altri leader internazionali che incontro mi fanno i complimenti”. “Nessuno di noi, mi dicono, avrebbe potuto resistere a un terzo degli attacchi che hanno rivolto a te”, conclude poi il presidente del Consiglio.

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