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Sì alla divisione in parti uguali delle spese comuni

Sì alla divisione in parti uguali delle spese comuni
Corte di cassazione – Sezione VI civile – Ordinanza 7 ottobre 2013 n. 22824

Legittimo il regolamento condominiale che divide in parti uguali la spesa relativa alle parti comuni. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza 22824/2013.

Secondo i giudici, infatti, “il criterio legale di ripartizione delle spese condominiali, prescritto dal combinato disposto degli artt. 1123 c.c. e 68 disp. att. c.p.c., può essere derogato, essendo disponibile il diritto di contribuzione o riparto, relativo alle delle spese, mediante convenzione che, per la sua natura contrattuale, presuppone il consenso di tutti i condomini”.

E “Nel caso in esame, il regolamento condominiale possiede natura contrattuale (come si evince dall’all. n. 8 alla produzione di parte opposta in primo grado) e risulta richiamato nel contratto locativo (cfr. art. 14)”.

Del resto la Cassazione (sentenza n. 3944 del 2002) aveva già chiarito che “in materia di condominio è valida la disposizione del regolamento condominiale, di natura contrattuale, secondo cui le spese generali e di manutenzione delle parti comuni dell’edificio vanno ripartite in quote uguali tra i condomini, giacché il diverso e legale criterio di ripartizione di dette spese in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascun condomino (art. 1123 c.c.) è liberamente derogabile per convenzione (quale appunto il regolamento contrattuale di condominio), né siffatta deroga può avere alcuna effettiva incidenza sulla disposizione inderogabile dell’art. 1136 c.c. ovvero su quella dell’art. 69 disp. att. c.c., in quanto, seppure con riguardo alla stessa materia del condominio negli edifici, queste ultime disciplinano segnatamente i diversi temi della costituzione dell’assemblea, della validità delle deliberazioni e delle tabelle millesimali”.
http://www.diritto24.ilsole24ore.com/gu … omuni.html

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