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Angela Merkel avrebbe fatto meglio a tacere

Cari amici,

Quando il cancelliere tedesco dice pubblicamente che «l’euro è in pericolo» e se la valuta unica «dovesse fallire, allora fallirebbe anche l’Europa», o è un pessimo comunicatore, oppure ha deciso di affrettare la fine dell’ Unione Europea.

Siccome la Germania ha tutto da perdere e niente da guadagnare dal fallimento dell’ Euro, io ritengo che “la cancelliera” non abbia pensato bene alle conseguenze delle sue parole.

E comunque le cancellerie dei paesi UE non possono continuare ad essere liberi di fare le dichiarazioni che vogliono, perchè la nostra situazione economica non ci consente di regalare questi vantaggi agli avversari.

Tutta questa attenzione sull’ Euro ormai comincia ad insospettirmi, perchè la situazione USA non mi sembra così tanto migliore da giustificare questo accanimento.

Il dollaro americano è in crisi maggiore rispetto all’ Euro, eppure nessuno ne parla.

Come mai?

Se ammettiamo che il sistema finanziario mondiale, ormai, crea più problemi che vantaggi, allora siamo tutti sulla stessa barca e vediamo di metterci una pezza.

Ma se si comincia a pensare che il problema sia l’ Euro, allora non mi sembra un ragionamento coerente, perchè il problema in Europa non è la sua moneta, ma l’ assenza di uno stato Europeo che possa garantire fiducia e sicurezza.

Ormai siamo in ballo, e non possiamo perdere.

Viva l’ Unione Europea!

Il Sole 24 ore

Giornata difficile per le Borse europee, con gli indici tutti in netto ribasso a metà mattina. Il divieto introdotto dalla Germania sulle vendite allo scoperto sui bond governativi, su alcuni tipi di cds e su dieci azioni finanziarie ha alimentato il nervosismo. Intanto, crea dubbi anche l’andamento dell’euro, scivolato su nuovi minimi da quattro anni rispetto al dollaro, in area 1,21. Per altro il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha dichiarato che «l’euro è in pericolo» e se la valuta unica «dovesse fallire, allora fallirebbe anche l’Europa». Così Parigi scivola del 2,85%, Francoforte del 2,9% e Londra il 2,6%. A Milano il Ftse Mib, arrivato a perdere oltre il 4%, registra un calo del 3,8% e il Ftse All Share del 3,58%. Madrid, inoltre, accusa una flessione del 3,3% e Atene il 3,66%.

In Europa sono vendute a piene mani le azioni delle banche. Anche a Milano sono i titoli degli istituti di credito a guidare i ribassi, con le IntesaSanPaolo in calo del 5,3% e le Unicredit del 5,6%. Vanno inoltre peggio dell’indice le Saipem (-6%), le Italcementi (-4,4%), le Impregilo (-4,48%) e le Azimut (-4,9%). Per contro perdono un modesto 0,1% le Atlantia, l’unico titolo dell’Ftse Mib che nel corso della mattina ha provato a guadagnare punti.
Tra le azioni delle società a piccole dimensioni, sono gettonate le Crespi (+5%) e le Finarte (+4,9%), mentre vanno male le Monrif (-9%).
A Parigi arginano le perdite le Air France-Klm(-1,8%) e le Soitec (-1,1%), nell’attesa della pubblicazione dei conti trimestrali. A Londra sono i titoli delle aziende minerarie a subire le perdite più consistenti: le Xstrata arretrano del 6,96%, le Rio Tinto del 5,28%.

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