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Le banche sono contro lo stato?

Cari amici,

Leggo su un articolo del Corriere della Sera che vi segnalo che Obama propone regole nuove per il sistema bancario americano.

Il Presidente degli Stati Uniti ricorda che “un mercato libero non ha mai voluto dire il permesso di prendere tutto quello che si vuole prendere, qualunque sia il modo. Alcuni a Wall Street hanno dimenticato che dietro ogni dollaro investito in Borsa, c’è una famiglia che prova a comprare una casa, a pagare gli studi, ad aprire un negozio o a mettere da parte per la pensione».

Sarebbe necessario chiedersi cosa vuol dire “mercato libero”.

Se due o più contendenti desiderano il medesimo bene, in assenza di regole etiche condivise, ciò che si verificherà probabilmente sarà una competizione senza esclusione di colpi.

Lo Stato può cercare di imporre delle regole di equità, ma in un mondo libero e deregolamentato ha ben poche possibilità di fare rispettare la legge.

A ciò si aggiunge che i governanti di tutti i parlamenti del mondo raramente appartengono alle classi sociali meno abbienti, e pertanto, anche non volendo, tendono a rappresentare gli interessi di chi gli assomiglia (i ricchi).

Negli Usa, dopo aver condotto un’ indagine interna, Warren Buffet (ricchissimo finanziere), ha scoperto di pagare in imposte una percentuale del proprio reddito di gran lunga inferiore rispetto alle segretarie e agli impiegati del proprio ufficio.

“C’ è una lotta di classe, è vero”, ha detto Buffet, “ma è la mia classe, la classe ricca, che sta facendo la guerra, e stiamo vincendo”.

I Governi quando fanno le leggi non sono mai neutrali.

E’ ovvio che se una categoria di persone deve ricevere dei sussidi, un’ altra categoria li deve pagare.

Il sistema bancario mondiale, oggi, detiene un potere politico mai avuto in precedenza, e non credo che promuoverà delle leggi che vadano contro il sistema che gli permette di comandare.

Spero con tutto il cuore che Obama riesca a smentirmi.

Corriere della sera

MILANO – Senza la riforma finanziaria gli Stati Uniti sono condannati ad una nuova crisi. Lo ha detto il presidente Usa Barack Obama, secondo quanto emerge da un estratto del discorso che pronuncerà giovedì a New York.

REGOLE NUOVE – «È essenziale che impariamo da questa crisi per non essere condannati a ripeterla», ha detto il presidente Usa Barack Obama, secondo le anticipazioni diffuse dalla Casa Bianca di un discorso che terrà in giornata a New York. «È esattamente quello che accadrà – ha avvertito riferendosi alla possibilità di nuove crisi – se noi lasciamo sfuggire questa occasione» per rimettere mano al sistema di regole per le banche e le altre istituzioni finanziarie, dossier che è attualmente all’esame del Senato americano. «Io credo che un settore finanziario forte – ha rilevato Obama – è quello che aiuta la gente ad aumentare i capitali, ad ottenere dei prestiti e a investire nell’economia. Ma un mercato libero non ha mai voluto dire il permesso di prendere tutto quello che si vuole prendere, qualunque sia il modo. Alcuni a Wall Street hanno dimenticato che dietro ogni dollaro investito in Borsa, c’è una famiglia che prova a comprare una casa, a pagare gli studi, ad aprire un negozio o a mettere da parte per la pensione». Sempre con un appello rivolto al mondo della finanza, Obama ha detto di auspicare una collaborazione del mondo di Wall Street con lui e il Congresso: «Voglio esortarvi a essere con noi e non contro di noi», ha concluso. (fonte: Ansa)

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