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Le anime forti, …e la forza del tempo

L’ uomo giusto ha una sfera che si chiama Volere.
Destinate ad imporsi sono l’ anime forti,
quelle deboli invece devon cedere, mutano,
vanno e vengono ai soffi capricciosi del vento.
Nella tana del tigre c’ è un odore che tiene
a distanza le iene, gli sciacalli, le volpi:
sia che il tigre sia in casa, sia che il tigre sia fuori
a cacciare lontano, là nell’ aspra savana.
La medesima cosa alle rondini avviene:
benchè libere volino entro il libero spazio
pure sempre rimangono atterrite dal falco,
che mantiene fierezza anche in punto di morte.
Non si neghi pertanto (piaccia o no) il prevalere
del volere dell’ anima sulla forza del braccio;
nè che il debole impera solamente sugli uomini
che incontrando altri uomini con terrore li fuggono.

Natura non permette il predominio
del più forte, nè il prosperar del debole.
Però quando la tigre ruggisce e grida
la savana non teme e non si turba.
Il volere dell’ uomo è un’ ombra vana
che fluttua nello spazio della mente;
e il diritto dell’ uomo è cosa vaga,
passa come le foglie dell’ autunno.
Perciò porgimi il flauto, e forte canta!
E’ il canto che dà all’ anima il volere,
e la voce del flauto echeggerà
quando gli astri saranno freddi e spenti.

 

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