Il mondo che vogliamo

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Il mondo che vogliamo
Crediamo che un libero spazio nella rete possa servire per far uscire dall’anonimato il pensiero e la creatività della gente comune che lavora tutti i giorni, come noi; quel sentire che non trova spazio sui quotidiani degli editori-imprenditori, nei telegiornali di partito, nei festival della banalità delle televisioni lottizzate, nei salotti aristocratici della politica e della "cultura d’elite" (giornalismo spregiudicato, veline, calciatori, nuovi ricchi vestiti da ricchi e vecchi ricchi vestiti da poveri…). In questo spazio ci sarà posto anche per il dissenso. Però questa è casa nostra e non saranno accettati gli attaccabrighe, i sobillatori, i volgari e i mistificatori.