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Il mistero della resurrezione

Il mistero della resurrezione

Cari amici,

Domani per i cristiani inizia il tempo di preghiera più importante dell’ anno.

Credo che questo avvenimento assumerà nei prossimi giorni un’ importanza particolare, a causa del terremoto che sta causando dolore e distruzione per moltissime persone in Abruzzo.

La civiltà cattolica che è fondamento della nostra cultura italiana, affonda le sue origini nel mito di un uomo vissuto più di duemila anni fa.

Quest’ uomo è realmente vissuto e morto in una regione del medioriente.

A dimostrazione di questa convinzione, elenco una serie di fatti accertati storicamente, che ho tratto dal sito christiananswers.net.

Questo elenco storico credo sia necessario, poichè è il “fatto” che determina la “storia” di cui oggi siamo protagonisti:

1. Gesù morì in conseguenza dei tormenti della crocifissione.

2. Gesù fu seppellito.

3. A motivo della morte di Gesù, i suoi discepoli perdettero ogni speranza.

4. Molti studiosi ritengono che la tomba di Gesù fosse ritrovata vuota solo pochi giorni più tardi.

5. Allora i discepoli fecero realmente delle esperienze che credettero essere veramente esperienze di Gesù risorto.

6. I discepoli furono trasformati da dubbiosi che avevano paura di essere identificati con Gesù, in coraggiosi annunciatori della Sua morte e resurrezione, e furono perfino pronti a morire per questa loro convinzione.

7. La resurrezione era al centro del loro messaggio.

8. La resurrezione fu proclamata a Gerusalemme, dov’era la tomba vuota. Come risultato…

9. …la chiesa nacque e aumentò di numero…

10. …celebrando la Domenica come giorno principale per le sue riunioni di culto.

11. Giacomo, il fratello scettico di Gesù, si convertì come risultato della Resurrezione.

12. Paolo, il grande persecutore del cristianesimo, si convertì in conseguenza della Resurrezione.

Questi “fatti”, il sito christiananswers.net li argomenta in modo a mio giudizio condivisibile come segue:

Questo evento del primo secolo ebbe tali conseguenze che i suoi effetti sono stati descritti come “un cerchio di onde sempre più ampio” create dall’impatto di “un masso gettato nello stagno della storia”. In uno dei più strani paradossi della storia, un messaggio centrato sulla persona di un “delinquente” morto (1 Corinzi 1:23) arrivò ad essere proclamato come una “buona notizia”. Altrettanto straordinaria fu la misura della trasformazione dell’intero Impero Romano in seguito a questa proclamazione. L’impeto per la diffusione di tale messaggio era data dalla convinzione che lo stesso Gesù che era stato crocifisso, ora era di nuovo in vita.

Questi fatti sono riconosciuti anche dagli scettici ben informati.

Certo, la storia della Resurrezione ha sempre avuto, sin dai primi tempi, i suoi critici. A partire dal racconto delle guardie della tomba in Matteo 28:11seg, fino al giorno d’oggi, si è sempre tentato di trovare un’altra spiegazione della Resurrezione.

Ma ogni nuovo tentativo risulta più perverso dei precedenti, e comunque manca di tenere conto di tutti i fatti indiscutibili del caso.

A conclusione di queste considerazioni, che ognuno può valutare e commentare come ritiene più opportuno, resta la domanda conseguente al titolo di questo articolo:

Gesù, l’ uomo vissuto più di duemila anni fa, è veramente risorto?

Anche oggi, in Abruzzo, risuona questa domanda implacabile, che cerca risposta anche tra gli uomini che piangono i loro cari tra le macerie delle loro città.

Ed anche oggi, nel bene e nel male, siamo chiamati a dare la nostra risposta!

Buona S. Pasqua 2009!

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