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Bush parla della crisi alla nazione

‘L’ECONOMIA AMERICANA E’ IN PERICOLO’, BUSH CONVOCA UN SUMMIT STRAORDINARIO ALLA CASA BIANCA
Il presidente Bush ha invitato per oggi alla Casa Bianca i candidati Obama e McCain. Senza il piano di salvataggio, ha detto in TV, “andremo incontro a una lunga e dolorosa recessione, con milioni di americani che perderanno il posto di lavoro”.

Cari amici,

In questi giorni la FED sta “battendo cassa”, e vuole dal governo ben 700 miliardi di dollari sonanti per affrontare la più pesante crisi finanziaria USA che si ricordi dal “29.

Il presidente USA ha invitato i candidati alle prossime elezioni e i leader del congresso, al fine di promuovere l’ accettazione del piano finanziario proposto dalla FED al Congresso.

Bush ha parlato alla nazione, e ha detto che sono necessarie azioni decise per “evitare il panico”.
Ha parlato di “lunga e dolorosa recessione”, e pertanto ha chiesto ai cittadini (i quali, in ultima istanza, sono i veri “finanziatori”), di accettare il piano e di pagare i 700 miliardi di dollari.

….Chissà se Berlusconi parlasse alla nazione (ma non divaghiamo!)

L’ articolo testimonia che i leaders “sono ottimisti” ….beati loro!

Noi siamo già informati da quanto abbiamo appreso e scritto nelle ultime settimane, e questo articolo non riporta notizie “nuove”.

I mercati restano volatili, soprattutto perchè sanno che la macchina è rotta, e che non si può riparare.

Il fatto che gli stati siano costretti continuamente a mungere soldi freschi per alimentare il sistema, significa che gli operatori non sono disposti a spendere perchè non credono più nel futuro.

C’ è una questione che pochi sanno e di cui si parla poco:

I soldi si fabbricano con i debiti! E i debiti finanziano l’ economia.

Questa è la ragione che spinge tutti i leaders politici del mondo a ricercare con ogni mezzo la crescita economica costante: E’ la crescita che ripaga i debiti con altri debiti!

Senza la crescita non si potranno pagare in futuro i debiti contratti oggi.

Questo gioco è assurdo! Eppure è così che funziona il mondo che ci siamo inventati.

Wsi-ansa

Il presidente George W. Bush ha inviato i candidati John McCain e Barack Obama e i leader del Congresso alla Casa Bianca oggi, per discutere il piano salva-finanza. Un evento senza precdenti nella storia degli Stati Uniti.

Per sottolineare la drammaticita’ della crisi finanziaria in atto, Bush ieri notte ha parlato in diretta Tv alla nazione, chiedendo al Congresso “azioni immediate” per evitare che gli Stati Uniti cedano “al panico”, vista l’entità della crisi dei mutui. In una drammatica allocuzione televisiva di 15 minuti, con il viso particolarmente teso, il presidente degli Stati Uniti ha esortato il Congresso ad approvare quanto prima l’ambizioso piano di salvataggio per arginare la crisi del mutui che sta minando l’economia americana.

Nel suo discorso, Bush ha tentato di spiegare, con toni quasi didascalici, le ragioni della crisi, e ha confermato che i due candidati alla sua successione, il repubblicano John McCain e il democratico Barack Obama, saranno oggi alla Casa Bianca per parlare della crisi.

Se il piano non verrà approvato, ha detto Bush, “si andrà incontro a una lunga e dolorosa recessione, con milioni di americani che perderanno il proprio posto di lavoro”. Secondo l’inquilino della Casa Bianca il piano servirà a “salvare l’intera economia non individui o singole società”.

L’intervento di Bush in ‘prime time’ televisivo ha chiuso una giornata lunga e drammatica, mentre un accordo in Congresso, dopo lunghe ore di tira e molla tra i deputati, appare ora più vicino essendo state superate una serie di difficoltà, tra cui quella di un tetto agli stipendi dei super manager.

Poche ore prima dell’intervento di Bush, il colpo di scena: McCain, convinto che il piano non sarebbe stato approvato, chiede di sospendere la campagna elettorale e di rinviare il primo dibattito TV con Obama, in calendario venerdi; sera. Obama rifiuta, ma i due pubblicano una dichiarazione congiunta con l’impegno a risolvere la crisi in maniera bipartisan. Il segretario al Tesoro Henri Paulson e il numero uno della Fed Ben Bernanke hanno esortato il Congresso a una rapida approvazione del progetto salva-finanza, così da ridare stabilità ai mercati, evitando “severe” conseguenze sull’economia.

Bernanke, davanti alla Camera, ha infatti spiegato che l’economia americana, nella seconda parte dell’anno crescerà ben al di sotto del proprio potenziale, anche perché il rallentamento dell’economia globale dovuto alla crisi frenerà le esportazioni Usa, che nei primi tre mesi avevano trainato la crescita.

“E’ giunto il momento di lavorare insieme, Democratici e Repubblicani, in uno spirito di cooperazione per il bene del popolo americano”: lo afferma una dichiarazione congiunta preparata dai loro stretti collaboratori e sottoposta all’approvazione di John McCain e Barack Obama, rispettivamente candidati alla Casa Bianca per il Partito Repubblicano e per quello Democratico.

Intanto i leader democratici del Congresso si dicono “ottimisti” sulla conclusione prossima di un accordo con l’amministrazione Bush sul piano salva-finanza. “Sono ottimista”, ha affermato il senatore Chris Dodd, precisando che questo “é un momento triste e tragico per il nostro paese, ma merita una risposta. Siamo veramente vicini” a un accordo, “ma non è ancora fatta: non ci siamo ancora, ma ci stiamo arrivando”. “Stiamo assumendo delle decisioni che avranno implicazioni per i prossimi decenni e questo richiede un’azione intelligente da parte del Congresso”, ha aggiunto Dodd.

Fra le aggiunte al piano presentato dal segretario al Tesoro Henry Paulson volute dai democratici ci sarebbero la “supervisione” delle attività di acquisto di asset non liquidi, più “trasparenza”, più “responsabilizzazione” del sistema finanziario e una necessaria limitazione degli stipendi dei super manager di Wall Street.

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