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Barbara Monreale racconta su Berlusconi

“Io, Silvio e le altre ragazze
tutte lo chiamavano Papi”

“Reclutata” da Giampaolo Tarantini. Difende il premier: “E’ stato simpaticissimo. Mi ha regalato dei gioielli e una busta con una cifra generosa solo per la presenza”.
Barbara racconta le visite a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa
“Dopo la cena io me ne andai. Patrizia, che faceva la escort, restò col presidente”

Cari amici,

Un altra ragazza ha raccontato su You Tube la sua verità sulle feste alle ville di Berlusconi.

Ed io sono sempre di più sorpreso della persona che piano piano stiamo scoprendo.

Un uomo vittima del suo personaggio, il quale ha una visione della vita strettamente connessa alla sua posizione di potere.

Non credo che i suoi “ideali” gli consentano di condividere la vita della povera gente!

Di seguito pubblico un documento Web di un estratto filmato dal suo ultimo “comizio” a dimostrazione di quanto sto scrivendo:

I soldi sono dei muri che dividono le persone, e Silvio ne ha così tanti che non riesce più a vedere negli occhi i suoi vicini.

Dalle parole delle povere ragazze che lo hanno “accompagnato”, si riconosce un uomo sfortunato solo e isolato, il quale confonde la vita con gli affari, i rapporti di consenso politico con la famiglia, lo status economico con il successo personale.

Certamente un uomo così non è in grado di immaginare delle buone leggi per la gente “normale”, perchè per lui è giusto e desiderabile creare dei rapporti economici di dipendenza.

Da questo punto di vista si capiscono bene le folle, le barzellette, il delirio della canzone “meno male che Silvio c’ è”, la pochezza morale che dimostrano i politicanti del cosiddetto “Popolo della Libertà”, tutti intenti a fare il possibile per ottenere denaro e potere dal “carrozzone” azzurro a cui restano aggrappati.

….Come siamo caduti in basso!

La repubblica

BARI – Barbara Montereale ha 23 anni. È di Modugno. È una bellissima madre single di una bimba di un anno e tre mesi. Sull’avambraccio sinistro ha tatuato: “Sbagliare e soffrire”. Ha vissuto per un periodo a Milano con un uomo che, all’epoca era bodyguard di Domenico Dolce.

“Lavoro come modella in un atelier per abiti da sposa”, dice Barbara. Ha partecipato a “Uomini e donne” e – aggiunge – ha fatto altre comparsate in tv. “Quando ci riesco faccio la ragazza immagine. Per esempio sono stata Billionerina per tre anni. Ricordo che Fede mi promise di fare la Meteorina. Ci tengo però a dire che non sono una escort”.

È Barbara “l’amica modella” con cui Patrizia, nel novembre del 2008, entra a Palazzo Grazioli. È lei la ragazza che “riscontra” con la Guardia di Finanza il suo racconto. È lei che, reclutata da Gianpaolo Tarantini, incontrerà il Presidente una seconda volta, nel gennaio di quest’anno, a Villa Certosa. È lei che, ora, svela “il metodo” del Presidente.

Andiamo con ordine. Ricorda come, quando e chi la introdusse a Palazzo Grazioli?

“Il giorno esatto non lo ricordo. Inizi di novembre del 2008, direi. La mia amica Patrizia mi chiese se mi andava di accompagnarla a una festa a Roma. E io accettai”.

Come arrivaste a Roma?
“Non lo ricordo”.

In aereo?
“Probabile, ma davvero non ricordo anche perché viaggio molto per lavoro”.

Lei pagò per il viaggio?
“No”.

Chi pagò?
“Seppi dopo che pagava Gianpaolo Tarantini”.

Patrizia le disse che era una festa a casa del
Presidente del Consiglio?

“Sì. E, dopo, ricollegai una cosa accaduta, sempre a Roma, una settimana prima di quel viaggio. Ero con Patrizia all’inaugurazione di un negozio Versace. Un tipo che Patrizia mi disse essere uno degli autisti di Berlusconi le disse: “Carina la tua amica. Portala alla prossima festa””.

Torniamo a novembre 2008. Patrizia le fece il nome di Gianpaolo Tarantini prima di partire?
“No. Conobbi questo Gianpaolo solo quando arrivammo a Roma. Lo incontrammo all’hotel De Russie. Mentre noi eravamo alloggiate all’hotel Valadier”.

Tarantini era da solo?

“No. Con il suo autista”.

Ricorda il nome dell’autista?
“Dino”.

Eravate solo lei, Patrizia e Tarantini?
“C’era anche un’altra ragazza di Bari, che non conosco”.

Il nome?
“Non lo ricordo”.

Che vi disse Tarantini?
“Ci disse che saremmo andati a casa del Presidente del Consiglio”.

Concordaste un compenso?
“No. Non dissi nulla a Gianpaolo perché mi aveva portato Patrizia”.

Come andò la cena?
“Mangiammo e scherzammo con il Presidente. Ebbi un’impressione straordinaria. Il Presidente è una persona bellissima e disponibilissima. Mi regalò degli anelli e delle collane che, disse, disegnava lui. Mi diede anche il cd di quel cantante napoletano, come si chiama…?”.

Apicella?
“Apicella”.

Eravate solo voi ragazze e il Presidente?
“No. C’era anche Gianpaolo”.

Che rapporti hanno Tarantini e Berlusconi?
“Gianpaolo dà del lei al Presidente. Il Presidente gli dà del tu. Noi, comunque, avevamo capito che Gianpaolo lavorava per Berlusconi”.

Finita la cena, cosa accadde?
“L’accordo era che io, Gianpaolo e l’altra ragazza lasciassimo sola Patrizia con il Presidente e così facemmo”.

Perché Patrizia rimase?
“Per lavorare”.

Lavorare?
“Sapevano tutti a quella cena che lei era una escort”.

Anche il Presidente?
“Presumo proprio di si”.

Dunque, ve ne andate e dove?
“Io e Giampaolo veniamo riaccompagnati nei nostri alberghi. E la mattina dopo, alle 8, rientrò anche Patrizia nella stanza che condividevamo”.

Le disse qualcosa?
“Mi raccontò di aver avuto un rapporto sessuale con il Presidente. E aggiunse di non essere stata pagata. Aggiunse anche però che non le interessavano tanto i soldi quanto che lui le desse una mano con una questione che riguardava la costruzione di un residence”.

Lei venne pagata per quella cena?
“No”.

Sentì di nuovo Tarantini?
“Sì. A fine novembre 2008. Ero con Patrizia a Dubai, in vacanza. Mi chiama Gianpaolo al telefono e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: “Ma come, te l’ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?””.

E come finì?

“Non se ne fece niente”.

Rivide il Presidente del Consiglio?
“Si. A Villa Certosa”.

Quando?
“Metà gennaio di quest’anno. Fu sempre Tarantini a chiamarmi. Questa volta mi diede mille euro di gettone e andai”.

Come ci andò?
“Una macchina con autista, sempre Dino, da Bari a Ciampino. E qui in aereo”.

Che aereo?
“Un aereo privato. Piccolo”.

Ricorda insegne dell’Aeronautica militare?
“No”.

Chi la accolse a Villa Certosa?
“Licia Ronzulli. È lei che organizza la logistica dei viaggi delle ragazze. Che decide chi arriva e chi parte. E smista nelle varie stanze”.

Chi c’era nella villa?
“Una ventina di ospiti. Molte ragazze e qualche uomo.
Oltre a Berlusconi e Tarantini, ricordo Susanna Petrone, quella che sta con Marco Borriello, il calciatore. E ricordo anche Carolina, quella del Grande Fratello che poi doveva fare una fiction”.

Che si faceva nella villa?
“Balli, canti. Coreografie tra ragazze brune e bionde. C’era anche Apicella che cantava”.

Incontrò Berlusconi?
“Sì, dopo che aveva finito di fare un massaggio mi portò insieme ad altre ragazze con la macchinina a visitare il parco. Giocammo con il cane che gli ha regalato Bush”.

Lei come si rivolgeva a Berlusconi?
“Io lo chiamavo Silvio. Tutte le altre lo chiamavano Papi”.

Tutte?
“Tutte. Io non avevo confidenza e mi limitavo a Silvio”.

C’erano minorenni nella villa?
“Non saprei. Eravamo tutte molto giovani”.

Vi parlaste?
“Fu molto dolce. Come un padre. Gli raccontai che avevo perso i genitori. Che la mia bimba non stava bene. Che non ce la facevo a tirare avanti da sola. Lui mi diede un bacio sulla fronte e prima che partissi mi consegnò una busta”.

Cosa c’era dentro?
“Una cifra molto generosa in contanti. Fu un gesto bellissimo. E io, lo giuro su mia figlia, con lui non ebbi nessun rapporto sessuale. Posso solo dire che Tarantini diceva a noi tutte che per chi andava con il Presidente c’era la busta con cifra a piacimento. Io, lo ripeto, ho avuto la busta ma senza fare nulla perché non sono una escort”.

Fu invitata di nuovo?
“Si. Un’altra volta, alla fine di febbraio, sempre a Villa Certosa, ma la cosa saltò perché morì la sorella del Presidente”.

Anche quella visita doveva essere a gettone?

“Sì. Fosse stato per Tarantini mi avrebbe pagato ogni visita. Perché questo è l’accordo che aveva con me”.

Sapeva che Patrizia aveva deciso di raccontare la sua storia?
“Patrizia meditava vendetta da Natale scorso. Mi disse che avrebbe fatto lo scoop perché non era stata aiutata dal Presidente. Io non ero d’accordo. Perché quello che penso io è: “Meno male che Silvio c’è”. Scrivetelo, mi raccomando. Ci tengo. Difenderò Berlusconi fino alla morte”.

Lei è mai stata invitata a presentarsi alle elezioni con il centro-destra?
“Sì, alle ultime elezioni ero candidata alle comunali nella circoscrizione Madonnella a Bari con la lista “La Puglia prima di tutto”. Ho preso 91 voti”.

Chi le ha offerto la candidatura?
“Patrizia”.

Quello che lei ci ha appena riferito lo ha detto anche alla Finanza?
“La Finanza mi ha fatto meno domande di voi. Ma le cose che ho detto sono le stesse”.

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