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Arzignano: famiglie al freddo, è battaglia al condominio

Arzignano: famiglie al freddo, è battaglia al condominio
C’è chi si arrangia come può, ricorrendo a stufette e all’acqua calda, e c’è anche una famiglia con un bimbo di pochi mesi

ARZIGNANO. Un Sos al Comune ed una causa per danni. Sono questi gli sviluppi nella vicenda del condominio “Frighetto” di Arzignano, dove gli inquilini sono ancora al freddo a causa della mancata attivazione del riscaldamento centralizzato.

Le temperature sono ormai prossime allo zero, ma nulla sembra essere cambiato per i dieci condomini del palazzo. Il problema è sempre lo stesso: non tutti i residenti, come aveva spiegato l’amministratore condominiale Enrico Remonato, hanno saldato le spese comuni, all’interno delle quali figura la quota per la fornitura del gas, e così la società che gestisce il servizio non ha provveduto ad attivare l’erogazione per l’inverno.

Se nel condominio di via del Grifo non aumenta la temperatura, dunque, a salire è invece la tensione per un problema che si fa sempre più preoccupante. Nell’edificio, infatti, vivono diversi anziani e anche una famiglia con una bambina di pochi mesi. Senza contare il disagio di chi, pur avendo saldato le spese, è costretto ugualmente a rimanere al gelo. «Lunedì ho fissato un appuntamento con il sindaco di Arzignano – spiega Gianfranco Bertolaso, il quale sostiene come i propri genitori, che vivono in uno degli alloggi del condominio, siano in regola con i pagamenti -. Voglio chiedergli se è possibile, in un paese civile, che si possano verificare situazioni come questa».

Da parte sua, l’amministrazione comunale, nella persona dell’assessore al sociale Alessia Bevilacqua, ha spiegato come un intervento del Comune sia possibile, nel caso di difficoltà per le spese familiari, a patto che siano gli stessi cittadini a rivolgersi agli uffici municipali. Sono infatti previsti contributi di sostegno, anche se non mirati direttamente alle spese condominiali, bensì ad altri capitoli dei bilanci delle famiglie.

Secondo l’amministratore dello stabile è possibile la divisione delle spese per il riscaldamento da quelle comuni, una prospettiva che potrebbe aprire alla richiesta, al Comune, dei previsti contributi per il riscaldamento durante la stagione invernale. Nel frattempo Bertolaso annuncia la propria intenzione di procedere per vie legali nei confronti di una condomina, in parte proprietaria ed in parte usufruttuaria degli appartamenti dello stabile; la donna è affidata alla tutela di un’amministratrice di sostegno. «Ho avuto un incontro con un avvocato – spiega il figlio dei due condomini, entrambi ultraottantenni -. Andremo avanti con una causa per danni».

«Lunedì mattina farò un bonifico e salderò le spese condominiali – spiega un altro degli inquilini che preferisce restare anonimo -. Se entro la settimana il riscaldamento non verrà riattivato, sarò però costretto ad andare in albergo; poi manderò il conto all’amministratore». Nel frattempo, ognuno si arrangia come può, con stufe elettriche, coperte, arrivando addirittura a pratiche insolite che però evidenziano la drammaticità della situazione. «Per scaldarci, siamo costretti ad accendere il forno e a tenerlo aperto – continua lo stesso inquilino -, nonché ad utilizzare vasche di acqua calda».
Matteo Carollo
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