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La fede cieca nel capitalismo provocherà disastri

Cari amici,

Gli uomini sono attaccati alla propria visione delle cose, e cambiano idea soltanto quando sono costretti a prendere contatto con la realtà.

Da alcuni decenni un nutrito gruppo di studiosi economisti in combutta con le classi sociali più ricche e privilegiate. hanno deciso di imporre al mondo occidentale la propria volontà.

Questa “volontà” può essere sintetizzata in poche righe: E’ necessario valorizzare gli interessi dei proprietari di capitale che si esprime nei valori scambiati dai mercati finanziari; questo processo è (per definizione dogmatica) conveniente per tutti, perchè (per definizione dogmatica) alloca le risorse nel modo più economico per tutti.

Questo processo politico ed economico studiato a tavolino dura da decenni, e produce sempre più disastri in tutto il mondo!

Tutti possono notare che i ricchi diventano sempre più ricchi, e i poveri sono sempre più numerosi.

Mi sembra evidente che se non cambiamo politica, questo processo continuerà inarrestabile, perchè è “capitalisticamente” corretto!

E’ necessario ammettere, ad esempio, che Marchionne, dal suo punto di vista ha ragione!

Lui lavora per chi lo paga; ossia per gli azionisti, che possono mandarlo a casa in qualunque momento.

Il suo stipendio (scandalosamente alto) è legato direttamente al valore delle azioni della FIAT, non agli stipendi degli operai.

Se vogliamo migliorare il sistema economico, è necessario riflettere sul fatto che questa scelta di favorire gli interessi degli azionisti è politica, non economica.

Fino a che il sistema economico resterà impostato nella difesa ad oltranza degli interessi dei proprietari della ricchezza, le cose non cambieranno, e peggioreranno per tutti.

Le classi economiche privilegiate, che diventeranno sempre più ricche, saranno costrette ad isolarsi sempre di più, e le case blindate che oggi esistono, diventeranno presto dei quartieri blindati e controllati, per separare sempre più violentemente i ricchi dai poveri.

Io non lo voglio questo futuro!

Per cambiare dobbiamo trovare il coraggio di inventare delle idee alternative al sistema che oggi ci governa, e ci condanna all’ egoismo e alla guerra permanente per la sopravvivenza.

Il sole 24 ore

Scontri tra manifestanti e polizia sono ripresi nel pomeriggio, durante e subito dopo la tradizionale preghiera del venerdì, in diverse località dell’Algeria. Le proteste sono cominciate il 4 gennaio a seguito della decisione governativa di aumentare del 20-30 per cento i prezzi dei prodotti alimentari di largo consumo, come il pane. Forti rincari anche per olio e zucchero. Nella capitale gruppi di giovani e forze di polizia si sono affrontati nel quartiere popolare di Belouizdad. La polizia ha cercato di disperdere i manifestanti con gas lacrimogeni e idranti. Dopo il via alle dimostrazioni, il ministero del commercio ha deciso di abolire la tassa su pane e alimentari, ma il provvedimento non è bastato a riportare la calma.
Nel corso dei tafferugli ad Algeri gruppi di manifestanti, principalmente giovanissimi armati con bastoni, coltelli e pietre, hanno tentato di dirigersi verso la centrale piazza Premier Mai ma sono stati respinti a più riprese dalla polizia. Alta la tensione anche in altri quartieri della capitale, come a Bordj El Kiffan, dove sono stati incendiati alcuni vagoni del tram. A Baraki è stata devastata una fabbrica di televisori che dava lavoro a 300 persone, mentre a Sidi M’Hamed è stato saccheggiato un museo. Si temono nuove violenze durante la notte. Nessun bilancio degli scontri è stato diffuso da fonti ufficiali, mentre la stampa locale parla di decine di feriti in tutto il paese.
Scontri anche a Orano, ad Annaba (l’antica Ippona, vicina al confine con la Tunisia) e nel centro di Tizi Ouzou, capoluogo della Cabilia. Decine di giovani, ha scritto El Watan Online, hanno bloccato il centro della città berbera e eretto barricate con cassonetti e blocchi di cemento. Lo stesso sito web ha scritto in serata che un manifestante è morto durante le proteste a M’sila. La vittima, 18 anni, è stata raggiunta da alcuni colpi d’arma da fuoco. A causa dei violenti tafferugli degli ultimi giorni la Lega Calcio algerina ha deciso di sospendere il campionato.

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