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La guerra in Iraq non si ferma!

Iraq, Nassiriya nelle mani dei ribelli
I miliziani dell’esercito del Mahdi controllano la città. A Bagdad colpita la sede del vice presidente

Cari amici,
In Iraq la guerra continua e si muore.
E “i nostri” non stanno vincendo!

A volte mi chiedo che senso abbia avuto la politica che ha condotto a questa guerra.
Se abbia avuto un senso provocare artificiosamente una guerra di invasione, al fine di imporre una visione del mondo “di parte”.

Noi occidentali crediamo che tutti gli abitanti del pianeta pensino come noi, che abbiano le nostre emozioni, i nostri obiettivi, i nostri riferimenti culturali …..che sia “ovvio” che ci sia un mercato, una democrazia, dei valori condivisi.

Non è così! Sarà meglio che ci rendiamo conto di questo fatto evidente:
Al mondo gli uomini hanno culture e pensieri che li fanno reagire in modo differente (e ai nostri occhi anche in modo difforme) alle stesse situazioni.

Un musulmano “doc” non accetterà mai di vedere soldati americani in medio oriente, perchè per “lui” il medio oriente è una gigantesca chiesa; Gli “infedeli” (cioè noi), non sono ammessi!

I cinesi non sono mai stati “democratici”. L’ idea di democrazia non fa parte dei pensieri cinesi; è incomprensibile l’ idea che ci si debba aspettare aiuto e protezione dal proprio “governo”.

Sarà meglio che ci “svegliamo” e che cominciamo a guardare all’ umanità come a diversi “mondi culturali” che hanno dei valori differenti, e che possono trovare dei punti in comune da condividere e da difendere insieme.

E’ senz’ altro molto più difficile questo approccio, ma almeno da risultati.

L’ alternativa che abbiamo utilizzato finora, cioè imporre a tutti l’ ideologia del mercato e del liberalismo occidentale, non funziona e produce “mostri” economici incontrollabili.

Ad esempio la caduta del muro di Berlino ha causato un incremento esponenziale del mercato del sesso internazionale, e l’ invasione di milioni di lavoratori legali ed illegali che stanno minando la stabilità economica delle classi medie in Europa.

In Cina l’ evoluzione del mercato senza una adeguata cultura occidentale, ha portato allo sfruttamento di milioni di persone, e all’ invasione in occidente di prodotti a bassissimo costo industriale, che stanno minacciando la stabilità economica di milioni di operai occidentali che rischiano di perdere il lavoro (e molti già lo hanno perso).

In Medio Oriente non è mai esistito il concetto di Stato separato dalla Chiesa. I musulmani non riescono a concepire che noi occidentali viviamo senza alcun riferimento morale e religioso. Sono scandalizzati dalla nostra libertà di pensiero e dai nostri costumi “libertari”.

L’ Iraq è solo un piccolo esempio di ciò che potrebbe succedere anche da noi se non la smettiamo di violentare “gli altri” imponendo i nostri “standard” culturali ed economici al fine di creare mercati nuovi e masse fresche di consumatori.

Perchè gli uomini non sono “consumatori”, e non accetteranno mai di perdere la cultura e l’ individualità senza combattere!

Corriere della Sera

BAGDAD – Il coprifuoco di tre giorni imposto a Bagdad non ha fermato il lancio di razzi e colpi di mortaio contro la zona Verde, e mentre a Bassora proseguono i combattimenti, anche con l’intervento di aerei da guerra Usa, e anche in altre città del Sud continuano le violenze, in particolare a Nassiriya, dove i miliziani dell’esercito del Mahdi sembrano aver preso il controllo di diversi quartieri. L’attesa riunione straordinaria del Parlamento a Bagdad si è intanto oggi di fatto risolta in una bolla di sapone, poiché vi hanno partecipato solo 54 deputati dei 275 che formano l’assemblea. Molti hanno affermato di non essere riusciti – a causa del coprifuoco decretato sin da giovedì – a raggiungere il Parlamento, che sorge nella Zona Verde, così come la sede del governo, della presidenza e numerose ambasciate straniere.

COLPI DI MORTAIO ANCHE SUGLI UFFICI DEL VICEPRESIDENTE- La Zona Verde è però stata raggiunta da diversi colpi di mortaio, tre dei quali si sono abbattuti sull’ufficio del vice presidente Tareq al Hashimi, uccidendo una delle sue guardie del corpo e ferendone altre sei. Diverse cerimonie funebri in onore delle vittime di questi giorni si sono svolte in mattinata nel grande sobborgo sciita Sadr City, mentre le forze Usa hanno fatto sapere di aver ucciso solo nella giornata di ieri 34 «terroristi» in varie zone della capitale.

A BASSORA 120 MORTI E 450 FERITI – Il numero totale delle vittime di quattro giorni di combattimenti è molto difficile da calcolare, a causa di cifre diverse fornite dalle varie fonti. Un comandante militare iracheno, Ali Zaidan, ha dal canto suo detto che il bilancio dei quattro giorni di combattimenti a Bassora sarebbe di almeno 120 «combattenti nemici» uccisi e 450 feriti, mentre il ministro della difesa Abdel Qader Jassim ha affermato che la «resistenza» de combattenti «ci ha sorpreso, e abbiamo dovuto adeguare piani e tattiche».

NASSIRIYA SOTTO CONTROLLO DEI RIBELLI – Nella vicina Nassiriya, dove fino al dicembre del 2006 era di base il contingente militare italiano, la situazione si è fatta più difficile, con miliziani dell’Esercito del Mahdi del leader radicale sciita Moqtada Sadr che controllano la città. Hanno istituito posti di blocco e hanno ingaggiato scontri a fuoco con le forze governative. Scontri che, secondo fonti sul posto, hanno causato fino ad ora la morte di almeno 11 persone, tra cui almeno sei agenti di polizia.

La Repubblica

NASSIRIYA – Si sono estesi a Nassiriya i combattimenti scoppiati martedì scorso a Bassora tra le forze di sicurezza irachene e guerriglieri del cosiddetto Esercito del Mahdi, la milizia personale dell’imam radicale sciita Moqtada al-Sadr. A Bagdad, intanto, l’ufficio del vicepresidente iracheno Tareq al-Hashemi nella blindatissima “Green Zone” è stato attaccato con colpi di mortaio.

Malgrado il coprifuoco a tempo indeterminato in vigore dall’altroieri, nella notte gli uomini di Sadr sono passati all’offensiva, ingaggiando furibondi scontri con i governativi che, stando a fonti del ministero dell’Interno, sono già costati almeno quindici morti e 25 feriti.

I ribelli sciiti hanno attaccato diversi commissariati e alla fine sono prevalsi sugli avversari, assumendo il pieno controllo di Nassiriya, città fino al 1 dicembre 2006 sotto il controllo delle truppe italiane.

Fonti giornalistiche sul posto hanno riferito di aver visto il centro urbano occupato da miliziani armati di mitragliatrici e lancia-granate. La polizia si sarebbe asserragliata all’interno di caserme e uffici, incapace di passare al contrattacco. Le ostilità sembrano adesso concentrate intorno al centralissimo mercato di al-Shouyouk. I ribelli si sono impadroniti anche di Shatra, una quarantina di chilometri più a nord rispetto al capoluogo, appunto Nassiriya.

La situazione invece è relativamente calma a Bassora, seconda città irachena per importanza e principale centro petrolifero del sud, come pure a Kut e a Hilla, teatro nei giorni scorsi di violenti combattimenti costati diversi morti. A Bagdad, invece, cinque razzi
hanno colpito l’ufficio del vicepresidente al-Hashemi, rimasto illeso: una delle sue guardie del corpo è rimasta uccisa, sei sono state ferite.

I ribelli stanno bombardando la “Green Zone” ormai da giorni: finora sono morti due cittadini americani che lavoravano per conto dell’esercito.

Il Sole 24 Ore

Le forze di sicurezza irachene hanno lanciato una vasta operazione militare contro l’Esercito al Mahdi dell’imam radicale sciita, Muqtada al Sadr, nella città di Bassora. Lo stesso primo ministro, Nouri al Maliki, giunto ieri nella città del sud dell’Iraq, sta monitorando le operazioni da una base militare. Secondo le prime informazioni almeno 4 civili sono stati uccisi e altre 18 persone sono rimaste ferite.

Gli scontri a fuoco sono iniziati subito dopo l’improvvisa dichiarazione di coprifuoco notturno da parte delle autorità locali. Un portavoce dell’esercito iracheno, ha detto che le forze di sicurezza hanno concentrato i loro sforzi sul centro città. In particolare violenti combattimenti si starebbero svolgendo nel quartiere Al-Tamiyah, roccaforte dell’Esercito al-Mahdi.

Intanto, la coalizione internazionale a guida Usa ha annunciato l’uccisione di cinque miliziani in città, sorpresi mentre stavano piazzando una bomba sul ciglio di una strada. Nello scontro a fuoco tra i militari e il commando armato, almeno altre dieci persone sono rimaste ferite. Intanto il movimento vicino ad al Sadr ha minacciato un’escalation di violenze a Bassora se non si fermerà la caccia all’uomo voluta da Baghdad.

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