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Smetti di lavorare

Smetti di lavorare sposa. Ascolta,
l’ ospite è arrivato.
Senti? Scuote piano la catena
che chiude la porta.
Guarda che i tuoi bracciali non facciano rumore,
non affrettare i tuoi passi quando gli vai incontro,
Smetti di lavorare, sposa. E’ sera, ascolta,
l’ospite è arrivato.

No, sposa, non aver paura, non soffia il vento
degli spettri.
C’ è luna piena nella notte d’ aprile; le ombre
sono pallide nel cortile, in alto il cielo
brilla luminoso.
Se credi, abbassa il velo sul tuo viso,
se hai paura, metti la lampada sulla porta
No, sposa, non aver paura, non soffia il vento degli spettri.

Se hai vergogna, non dirgli una parola;
resta al lato della porta quando vai ad aprirgli.
Se ti fa delle richieste e se vuoi accettare
abbassa gli occhi in silenzio.
Guarda che i tuoi bracciali non tintinnino
quando con la lampada in mano, lo farai entrare.
Se hai vergogna, non dirgli una parola.

Sposa, non hai ancora finito il tuo lavoro? Ascolta,
l’ ospite è arrivato.
Non hai acceso la lampada nella stalla?
Non hai preparato il cesto dell’ offerta
per la preghiera serale?
Non hai messo il segno rosso della fortuna
nella riga dei tuoi capelli, e ancora per la notte
non ti sei preparata?
Sposa, non senti che l’ ospite è arrivato?
Smetti di lavorare!

 

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