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Mattina inquieta

Il fiume è azzurro e le ventate cariche
di nuvole di sabbia.

Mattina inquieta e scura! Gli uccelli azzittiti
in fondo ai loro nidi scossi dal vento,
mentre il mio abbandono mormora:
“Lei dove può essere?”

Una volta, seduti vicini vicini, lasciavamo
fuggire il vento. Tra giochi e risate,
la grandezza dell’ amore non trovava espressione.

Io ero soddisfatto di piccole cose,
Lei dilapidava le ore in ciarliere futilità.

Oggi invano la vorrei quì, nella malinconia
di questo vicino temporale, nell’ anima
di questa solitudine!

 

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