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Mansarda, alcune considerazioni tecniche

Mansarda

Mansarda

Mansarda: Aspetti definitori e caratteristiche strutturali.

Con il termine “mansarda” si identifica lo spazio del sottotetto con caratteristiche tali da consentirne la permanenza prolungata di persone.

Il locale si ricava tramite una particolare disposizione della falda del tetto.

Una pendenza normale nella parte più alta e centrale (ossia la parte del colmo), una pendenza più inclinata, quasi verticale, nella parte più perimetrale (zona di gronda).

Apporto aereo-illuminante

L’apporto aero-illuminante per questi ambienti è garantito dalle finestre poste nel tratto inclinato del tetto (o lucernari), che possono presentarsi anche sottoforma di abbaini (finestre verticali).

La superficie complessiva della mansarda risulta ampia, come gli appartamenti sottostanti, ma la superficie effettivamente calpestabile è notevolmente ridotta.

Ciò in quanto lo spazio effettivamente fruibile, anche per il regolare camminamento delle persone, si interrompe lì dove le altezze sono piuttosto ridotte (al di sotto di 1,80 m.) .

Mansarda può essere parte superiore di un abitazione, oppure di un condominio

La mansarda può essere la parte superiore di un’abitazione monofamiliare.

Pertanto può contenere solo qualche ambiente aggiuntivo rispetto al resto della casa.

Oppure costituire un vero e proprio appartamento a sé stante facente parte di un condominio.

In tal caso, deriva di solito dalla trasformazione ad uso abitativo di un sottotetto e quindi il risultato di una ristrutturazione dei locali solitamente adibiti a deposito o vano tecnico.

La trasformazione crea un vero e proprio appartamento dotato di tutti i confort e i servizi necessari.

Le soluzioni di recupero degli spazi sono legati proprio alle caratteristiche intrinseche della mansarda stessa.

Esempio di mansarda

Esempio di mansarda

La ridotta fruibilità degli spazi, infatti, può considerarsi uno degli svantaggi dell’abitare in mansarda.

Quando si progettano appartamenti in spazi mansardati o come in questo caso nel sottotetto, il principio da tenere presente è quello della razionalizzazione e dello sfruttamento intelligente degli spazi.

Solitamente tali superfici sono caratterizzate da un ribassamento della soffittatura inclinata.

A seguire la mansarda si caratterizza dalla pendenza del tetto.

Consigli per sfruttare gli spazi inutilizzati

Pertanto alcune zone restano poco sviluppate in altezza e apparentemente inutilizzabili perché difficilmente calpestabili.

In realtà questi sono proprio quegli spazi che andrebbero sfruttati al meglio.

In fase di progettazione possono prevedersi armadi a muro, oppure arredi su misura che facciano da contenitori, per riporre oggetti, vestiti e biancheria.

Ossia vanno sfruttate per tutte quelle cose che solitamente occupano ogni angolo libero di un appartamento tradizionale.

Nel sottotetto si tratta proprio di angoli, da riempire e da rendere funzionali.

Esempi per rendere funzionali gli spazi

Ad esempio scaffali, librerie basse che sfruttano l’orizzontalità, armadi bassi e lunghi, cassepanche, armadi a muro provvisti di scaffali o di appendiabiti sono gli arredi che possono trovare spazio in tali aree più basse del normale.

Ma lì dove la falda del tetto inizia ad abbassarsi, vi è un’altra soluzione di reimpiego dello spazio.

Ad esempio è possibile posizionare un divano o un letto, da utilizzare solo da seduti o sdraiati.

Un altro svantaggio che potrebbe comportare il vivere in mansarda, è legato al clima.

L’ambiente è vincolato alle condizioni climatiche esterne

Essendo un ambiente posto immediatamente sotto il tetto, esso è vincolato alle condizioni climatiche esterne; in pratica è molto freddo in inverno e molto caldo in estate.

Questo svantaggio può comunque essere risolto con interventi specifici in grado di assicurare il massimo confort abitativo.

Importante è il sistema di copertura il quale, oltre alla stabilità strutturale, dovrà garantire la tenuta all’acqua e agli agenti esterni rivenienti dalle condizioni atmosferiche.

Ad esempio a difesa della protezione termoacustica, la resistenza al fuoco, il controllo termoigrometrico.

Quest’ultimo ha la funzione di evitare la formazione di condensa sulla superficie intradossale della copertura o al suo interno.

Per garantirsi un miglioramento del confort negli spazi sottostanti il tetto, ipotizzando l’impiego di coperture ventilate, è importante il potenziamento degli effetti della micro ventilazione.

Ciò attraverso accorgimenti progettuali ad hoc: la ventilazione sottotetto (o solaio aerato) e la ventilazione sottomanto o tetto ventilato.

Mansarda - Effetti del sistema tetto ventilato

Mansarda – Effetti del sistema tetto ventilato

La tecnologia del tetto ventilato è certamente in grado di garantire maggiore confort abitativo, date le sue prerogative dal punto di vista termico.

Tuttavia prevede costi all’incirca raddoppiati rispetto ad un tetto caldo (costruito con un normale coibente).

Inoltre, la realizzazione deve essere quanto mai accurata per garantirne la corretta efficienza.

Considerazioni per il corretto isolamento delle pareti

Importante è anche assicurare il corretto isolamento delle pareti perimetrali attraverso un isolamento “a cappotto” (esterno o interno).

Ciò nel caso che le stesse non presentassero già un adeguato isolamento.

Ad esempio si tratta del classico muro a cassetta, costituito da due pareti separate fra loro da un’intercapedine e da un materiale isolante.

L’intercapedine di solito presenta una camera d’aria che facilita l’eliminazione di umidità e vapore, favorendo una corretta traspirazione della parete.

All’atto della trasformazione del locale sottotetto in mansarda, ci si deve necessariamente adeguare alle normative vigenti in materia.

Inoltre è necessario seguire il corretto iter procedurale, ed assicurarsi, nel caso di un condominio (così come nel caso di specie), che non vi siano, nel regolamento condominiale, particolari divieti al cambio di destinazione d’uso.

Mansarda – differenze con il sottotetto

Il sottotetto si identifica con lo spazio compreso tra il tetto e il solaio di copertura dell’unità immobiliare posta all’ultimo piano del fabbricato.

Questo spazio è generato dall’angolo concavo fra le due falde inclinate del tetto e non comporta uniformità volumetrica, in quanto presenta zone dalla volumetria più cospicua, in corrispondenza della parte centrale del tetto, e zone meno fruibili, dove la falda del tetto scende sotto l’altezza di m. 1,80.

Per la natura e le caratteristiche intrinseche dell’immobile, esso, di norma, non è destinato a soddisfare esigenze abitative.

Il sottotetto può essere utilizzato come deposito

Invece, costituendo un volume tecnico, può essere utilizzato come deposito ovvero per ospitare impianti di servizio dell’intero fabbricato (si pensi, a titolo esemplificativo, ai vecchi edifici in cui questi locali venivano utilizzati per ospitare centrali termiche condominiali o cisterne per l’acqua).

Oppure si trasforma in stenditoio o magazzino di uso comune al condominio

Sul piano strutturale va rilevato che il sottotetto, a seconda dell’altezza, della praticabilità del solaio, delle modalità di accesso e dell’esistenza o meno di finestre, si distingue nei modi seguenti:

Camera d’aria, cioè vano sprovvisto di solaio idoneo a sopportare il peso di persone e cose, e destinato essenzialmente a preservare l’ultimo piano dell’edificio dagli agenti atmosferici.

Soffitta, ossia vano inabitabile ma utilizzabile soltanto come deposito, stenditoio ecc.; e “mansarda”, e cioè locale abitabile.

Il piano sottotetto è da considerare utilizzabile (e quindi da conteggiare come superficie utile lorda) quando l’altezza netta interna misurata dal piano del pavimento alla linea di colmo o comunque nel punto più alto, all’intradosso del solaio, è superiore al ml. 1,50.

Mansarda – Parametri per la regolare permanenza di persone

Perché l’utilizzo del sottotetto possa destinarsi alla regolare permanenza di persone e quindi trasformarsi a tutti gli effetti in abitazione, le leggi nazionali fissano due parametri di base:

Altezza minima dal pavimento: Non deve essere inferiore a 2,7 metri per locali ad uso soggiorno e a 2,4 metri per i locali di servizio (come i bagni e i corridoi); se nel locale vi sono altezze inferiori, questi spazi vanno impiegati come armadi o ripostigli.

Rapporto areoilluminante (R.A.I.): il rapporto tra la superficie di calpestio e quella delle finestre, non deve essere inferiore a un ottavo (deve garantire luminosità e ricambio d’aria sufficiente).

Mansarda - Schema di sottotetto abitabile

Mansarda – Schema di sottotetto abitabile

Infatti, affinché una casa abbia il certificato di agibilità, che garantisca in buona sostanza la salubrità, la sicurezza, l’igiene e il risparmio energetico degli ambienti, deve possedere una serie di requisiti minimi fra cui quello dell’illuminazione naturale e della ventilazione naturale (con possibilità di apertura di finestre o lucernari che ne garantiscano i corretti rapporti aeroilluminanti).

Inoltre deve avere i requisiti di urbanizzazioni primarie (collegamento con acqua, gas, luce, fogna), oltreché prevedere le opere di isolamento termico per contenere i costi energetici della futura abitazione.

Ricordiamo che il recupero dei sottotetti permette la creazione di nuove unità abitative senza realizzare nuovi immobili.

Mansarda – Riutilizzo dei volumi nei centri storici

Pertanto contribuisce al riutilizzo di molti volumi presenti soprattutto nei centri storici.

In tal senso, diverse Regioni nel corso degli anni hanno emanato normative finalizzate al recupero abitativo dei sottotetti diversificandosi sui requisiti necessari e sulle procedure da seguire.

Queste differenze fra regolamenti regionali, oltreché con la normativa nazionale, sono favorite anche dall’approvazione dei vari “Piani casa” varati sulla base di intese Stato-Regioni per il rilancio del comparto edilizia ed urbanistica.

Questi accordi presentano comunque la finalità comune di favorire il recupero dei sottotetti a fini abitativi, per agevolare l’incremento delle unità immobiliari ed il recupero di ambienti spesso inutilizzati.

La Community AziendaCondominio - Chi siamo

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Chi siamo

Mi chiamo Antonio Azzaretto. Sono titolare dello studio Antonio Azzaretto. Accetto incarichi di amministratore di condominio.

Ho fondato la Community AziendaCondominio.

Ci proponiamo di essere un autorevole alleato e un punto di riferimento per il mondo del condominio.

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Inoltre, ci teniamo a rivolgerci anche a tutti gli amministratori di condominio che intendono utilizzare il nostro marchio: Contattateci se volete proporvi alle comunità residenziali come amministratori iscritti alla nostra Community.

Per ciò che mi riguarda, sono iscritto all’ albo dei Commercialisti ed Esperti contabili di Milano.

Tra le diverse attività, sono iscritto alla commissione di studio dei Commercialisti di Milano, la quale ha l’obiettivo di occuparsi di condominio e di amministrazione immobiliare.

Svolgo con passione attività di consulente di azienda per le comunità residenziali che abitano in condominio.

Essendo esperto in materie contabili ed aziendali, assumo incarichi di revisore della contabilità ai sensi dell’ art. 1130 bis del codice civile.

Talvolta scrivo articoli professionali in tema di condominio su RATIO.

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Governo della casa - La Community AziendaCondominio

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