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L’ attaccamento

Mi capita di chiedermi se sono obiettivo.
Se sono capace di andare oltre i miei pregiudizi, per riuscire a guardare la realtà vera, così come si presenta.
E, spesso, arrivo alla conclusione che non è possibile essere obiettivi.
Sono costretto a guardare la realtà a partire dai miei pensieri e dalle mie convinzioni, e, pertanto, ho questi occhiali attaccati addosso che mi impediscono di vedere, e, per quanto mi sforzi, non posso riuscire a toglierli.
Ciò che è possibile è usare la fantasia.
Cioè immaginare di essere un’ altra persona, e di considerare la realtà dal punto di vista dell’ altro………immaginando, per così dire, di mettere i suoi occhiali al posto dei miei.
Ho notato che questo procedimento aumenta la mia obiettività, anche se di poco.
Spero di migliorare!

L’ attaccamento distorce la nostra percezione…….

Il maestro tornava spesso su questo tema nei suoi discorsi.

I discepoli assistettero a un perfetto esempio di questa deformazione, quando sentirono il maestro domandare:

“Come sta tua figlia?”.

“La mia cara figliola! Quant’ è fortunata!
Ha un marito talmente meraviglioso!
Le ha regalato un auto, tutti i gioielli che desidera,
servitù in abbondanza.
Le porta la colazione a letto e lei non si alza fino a mezzogiorno.
Un vero principe!”.

“E tuo figlio?”.

“Oh, povero ragazzo! Che piaga ha sposato!
Le ha regalato un auto, tutti i gioielli che desidera
e un esercito di domestici.
E lei se ne sta a letto fino a mezzogiorno!
Non si alza nemmeno per preparargli la colazione!”.

 

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