Go to Top

Graffiti sui muri dei condomìni: Problema grave?

Graffiti, allo studio l’«obbligo di ripulitura» da parte degli inquilini degli stabili
De Corato: è un’extrema ratio, gli amministratori querelino i writer e avranno prezzi agevolati

Cari amici,

Riporto di seguito una notizia tratta da Truffe in Rete, per portare all’ attenzione della Community un problema che il sindaco ritiene rilevante, e che potrebbe pertanto abbattersi sugli amministratori e sui condòmini a seguito di emanazione di norme obbligatorie.

Per ora il Sindaco ha in mente soltanto di “consigliare” agli amministratori di denunciare i casi di imbrattamento abusivo.

Ma questa eventuale “denuncia”, a mio giudizio, dovrebbe essere subordinata da una apposita delibera di assemblea.

L’ articolo a questo riguardo non dice nulla, come se l’ amministratore avesse il potere di denunciare i “terzi” di propria iniziativa.

Inoltre vi è l’ esigenza di capire se il graffito deve essere sempre e solo considerato come elemento “dannoso”, o se in qualche caso potrebbe avere contenuto “artistico”; inoltre è opportuno anche capire chi ha il potere di decidere il carattere eventualmente “artistico” di un graffito abusivo.

Infine mi risulta che un eventuale intervento di ripulitura dei graffiti, oggi, è a carico del condomìnio richiedente, non è comunale.

Insomma, questo problema è ingarbugliato e merita un approfondimento.

Spero che il Comune si astenga da iniziative che potrebbero essere controproducenti per i condòmini.

Truffeinrete.blogspot.com

MILANO – C’è anche l’obbligo di ripulitura da parte dei condomini fra i provvedimenti allo studio del Comune nel piano della lotta ai graffiti. Il Comune spende 25 milioni di euro l’anno tra campagne informative e interventi di ripulitura, e sta cercando il modo di ridurre queste spese. Anche se, per ora, quella di costringere gli inquilini degli stabili imbrattati a pagare è soltanto un’«extrema ratio», come la definisce il vicesindaco Riccardo De Corato.

CENTRO E PERIFERIA – Il vertice d’emergenza di mercoledì in Prefettura è stato sollecitato appunto da De Corato e dal sindaco Moratti perché, su 52 graffitari colti sul fatto nel 2008 dalla polizia municipale, soltanto 3 sono finiti davanti al giudice. Al vertice hanno partecipato il prefetto Gian Valerio Lombardi, il sostituto procuratore Riccardo Targetti e il presidente del tribunale dei minori Mario Zevola. «Abbiamo valutato che si può intensificare l’azione penale – ha detto il sindaco. – Purtroppo il presente quadro normativo non ci aiuta perché distingue tra le scritte sui muri del centro storico e quelli della periferia, cosa che a noi non sembra corretta». Per il centro storico si può procedere d’ufficio, mentre in periferia occorre la denuncia da parte degli amministratori di condominio. «Rivolgiamo allora un appello agli amministratori condominali affinché sporgano denuncia», ha detto il vicesindaco Riccardo De Corato.

OBBLIGO DI RIPULITURA – «L’obbligo di ripulitura a carico dei condomini è un’extrema ratio, che per ora passa in secondo piano – continua De Corato -, il primo obiettivo è che facciano querela. Pensiamo allora di subordinare gli interventi agevolati di ripulitura a quegli amministratori che si impegnano a denunciare casi di imbrattamento». Di fatto, come ha confermato anche il sindaco, è «in fase di studio» l’ipotesi di introdurre, nel nuovo regolamento edilizio, l’obbligo di pulitura dei muri a carico degli inquilini di stabili imbrattati. Anche per cercare di ridurre quei 25 milioni di euro tra operazioni di pulizia e campagne anti graffiti che ogni anno il Comune di Milano investe. Da qui l’idea del Comune di inviare una lettera agli amministratori di condominio per informarli della necessità di una querela per l’istruzione del procedimento a carico dei graffitari.

LAVORI SOCIALMENTE UTILI – Ad oggi, la normativa vigente non consente la procedura d’ufficio contro chi imbratta i muri delle periferie. «E’ un non senso – ha detto De Corato – Proprio l’area fuori dai Bastioni necessita di maggiori tutele dalle tag. In qualità di deputato, ho presentato una proposta di legge alla Camera che contempli sempre la procedibilità d’ufficio. Proposta che prevede, tra l’altro, anche l’obbligo di ripulitura e i lavori socialmente utili per i responsabili degli imbrattamenti. Ritengo, infatti, che queste pene siano più adeguate a scongiurare un fenomeno per il quale questa Amministrazione ha già speso 25 milioni di euro tra operazioni di pulizia e campagne anti-graffiti».

LE ORDINANZE ANTIDEGRADO – Il sindaco Letizia Moratti, al termine del vertice sui graffiti, ha parlato di «risultato positivo» illustrando il primo bilancio delle sei ordinanze antidegrado, emanate grazie ai poteri conferiti dal Viminale per decreto ai sindaci. In due mesi, sono 1.551 le persone colpite dalle nuove sanzioni da 500 euro, in vigore a Milano dal 4 novembre scorso. Da quella data alla fine dell’anno, i più colpiti dai controlli di carabinieri, polizia e vigili urbani sono stati i clienti delle prostitute e le lucciole: 1.281 multe, più di tutte le altre 5 ordinanze messe insieme. Novantuno finora i multati per il consumo di droga in pubblico; 85 per aver acquistato sostanze stupefacenti all’aperto; 50 per accattonaggio; 22 puniti per detenzione pericolosa di bottiglie di alcolici in vetro; 22 i writer sanzionati.

IL PREFETTO: «MEGLIO LE MULTE» – Proprio su queste sanzioni economiche bisognerebbe insistere, secondo il prefetto, per contrastare i writer. «Puntare sulla contravvenzione – ha spiegato Gian Valerio Lombardi – può rappresentare una soluzione più semplice rispetto all’istruzione di un procedimento penale, perché, pur nella consapevolezza dell’intensa attività delle forze di polizia, a volte il loro lavoro non si traduce in un’azione repressiva e per questo si ha l’impressione che non ci sia un adeguato risultato di dissuasione»

Lascia un commento