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G20 al lavoro per nuove regole

G20: «No al protezionismo»
Tremonti: 80 mld per l’Italia

Gordon Brown: «Protezionismo strada per la rovina». Nei primi mesi del 2009 un altro vertice a Londra

Cari amici,

I “grandi” della terra sono al lavoro per trovare nuove soluzioni politiche alla crisi finanziaria mondiale che stiamo vivendo.

La mia impressione è che si stiano impegnando di “salvare il giocattolo senza romperlo”.

Non so se sarà possibile, ma spero con tutto il cuore che riescano ad imporre perlomeno delle regole politiche di trasparenza effettive e controllabili.

Perchè il vero problema internazionale che percepisco è la mancanza totale di controllo da parte delle istituzioni internazionali.

Il potere finanziario ha la possibilità di “volare” oltre i confini nazionali, occupando di fatto le economie nazionali, e impedendo altre logiche che non siano quelle del profitto personale.

E’ una logica perversa che a livello mondiale toglie il pane dalla bocca ai poveri, lo tramuta in profitto finanziario, e lo convoglia verso le banche.

Io non ho soluzioni “globali” da proporre.

Sono convinto che sia necessario inventare nuovi scenari economici adatti a restituire potere politico ed economico ai residenti/consumatori.

Le regole di mercato non valgono solo per chi vende, ma anche per chi compra beni e servizi.

L’ informazione in questo contesto è potere!

Credo che per cambiare sia necessario trovare dei sistemi per convogliare le informazioni “importanti”, in modo da poterle mettere a disposizione di chi ha il potere effettivo di scegliere, aprendo o chiudendo i cosiddetti “cordoni della borsa”.

Informazione e consapevolezza: Questi sono i requisiti essenziali per far progredire i mercati!

Corriere della Sera

WASHINGTON – «Un piano d’azione concreto e preciso per ristabilire la fiducia»: è quanto hanno convenuto i paesi del G20, che si sono dati tempo fino al 31 marzo prossimo per elaborare «una lista iniziale delle specifiche misure da prendere, incluse le azioni prioritarie» per rilanciare la crescita e stabilizzare i mercati. I venti grandi hanno ribadito la loro fiducia nei principi di libero mercato e il rifiuto del protezionismo. Una strategia di ampio respiro e decisa, con azioni concrete mirate a rafforzare il sistema finanziario globale e un calendario di nuovi incontri, il primo dei quali dovrebbe essere nei primi mesi del 2009 a Londra. Ecco i punti principali del comunicato.

PIÙ COOPERAZIONE – «Siamo determinati a rafforzare la nostra cooperazione per rilanciare la crescita mondiale e raggiungere le necessarie riforme nel sistema finanziario globale». «Gli sforzi» per sostenere la crescita e stabilizzare i mercati devono proseguire», si legge nel comunicato. Inoltre si precisa che «significative azioni» per stabilizzare i mercati e sostenere l’economia sono già state prese, anche se «c’è bisogno di fare di più per stabilizzare i mercati e rilanciare la crescita».

LA BANCA MONDIALE – «Per affrontare il deterioramento delle condizioni economiche, servono politiche di ampio raggio, basate su una più stretta cooperazione economica». Per il rilancio della crescita dovremo continuare nei nostri sforzi e assumere le azioni necessarie per stabilizzare il sistema finanziario; riconoscere l’importanza del sostegno che può arrivare dalle politiche economiche e fiscali; utilizzare misure fiscali per stimolare la domanda nazionale; aiutare i paesi emergenti e in via di sviluppo e in questo contesto il ruolo del Fmi è importante; assicurare che Fmi e Banca Mondiale abbiano le risorse sufficienti; incoraggiare la Banca Mondiale e le altre banche dedite allo sviluppo a utilizzare tutta la propria capacità per sostenere l’agenda dello sviluppo.

MERCATI FINANZIARI – Il G20 ha convenuto sulla necessità di «proposte concrete per la sorveglianza, la trasparenza e la regolamentazione dei mercati» e ha trovato l’accordo per un nuovo incontro entro il 30 aprile a Londra al fine di verificare la messa in atto dei principi convenuti.

PIÙ PESO A PAESI EMERGENTI IN FMI – I capi di Stato e di governo del G20 hanno stabilito di accrescere la rappresentatività dei paesi in via di sviluppo sia nel Fondo Monetario Internazionale sia nella Banca Mondiale. Più in generale il G20 si è detto d’accordo sulla necessità di rivedere le strutture nate da Bretton Woods.

BERLUSCONI E LE BANCHE – «Un avvenimento storico. Per la prima volta si è tenuto un vertice sulla politica economica globale. Si è decisa una strategia comune con scadenze temporanee ben definite». Così Silvio Berlusconi ha valutato il G20. «Occorrerà che le banche continuino a fare le banche», ha detto il premier, «questo intervento era prioritario». Al termine della cena offerta venerdì sera da Bush alla Casa Bianca la prima sintesi tracciata da Silvio Berlusconi ha ammesso che «non ci sono ricette miracolistiche», ma che «un intervento sulle banche è fondamentale». Poi il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, risponde a chi gli chiede un giudizio sulle prime mosse del presidente eletto americano contro la crisi: «È evidente che bisogna aspettare prima di dare giudizi o esprimere dubbi, sulle proposte di Obama e il team che sceglierà. Vediamo come sarà l’impatto con la realtà, perché un governo non può esimersi da scelte compromissorie. Tuttavia – conclude Berlusconi -sono certo che anche con Obama riuscirò ad avere lo stesso rapporto di fiducia e stima che ho avuto con George Bush». Riportando poi l’attenzione sull’Italia «dobbiamo dire con fermezza che non siamo in ritardo come affermano i signori della sinistra», ha affermato Berlusconi. «Noi abbiamo anticipato la finanziaria a luglio proiettandola in tre anni, con l’intuizione che sarebbe arrivata la crisi», dice il premier. «Abbiamo avviato delle importanti riforme strutturali, in ogni caso – aggiunge – stiamo preparando un piano articolato ed equilibrato per un ampliamento della domanda di decine di miliardi di euro». «

TREMONTI, INTERVENTO DA 80 MLD – «Abbiamo stabilito un piano di interventi pari a 80 miliardi di euro: si tratta di un piano anti-crisi in linea con l’Unione Europea. Del resto nessun Paese è ancora intervenuto, tranne per quanto riguarda le banche ma noi non ne avevamo bisogno». Questo l’annuncio del ministro del Tesoro Giulio Tremonti in una conferenza stampa congiunta con Silvio Berlusconi. «Si tratta di misure – ha concluso – secondo la media europea e coerenti con i nostri conti pubblici». Poi il ministro dell’Economia ha annunciato un provvedimento per le imprese italiane: «Adesso dobbiamo fare anche un provvedimento per limitare la riduzione e la restrizione del credito», aggiungendo che «stiamo finalizzando le procedure per riaprire il canale di finanziamento alle imprese». «Stiamo anche definendo i tempi tecnici ed immagino – ha sottolineato il ministro – che ci sia un impegno da parte del sistema bancario non solo a mantenere, ma ad ampliare canali di finanziamento alle imprese». Tremonti ha riferito di aver parlato con il presidente dell’Abi, «che prefigura crescenti impegni su questo comparto». Naturalmente saranno messe, «a fianco del provvedimento, garanzie che stiamo studiando».
Gordon Brown e George W. Bush (Emmevì)
Gordon Brown e George W. Bush (Emmevì)

BUSH E BROWN: NO AL PROTEZIONISMO – Nel vertice non sono mancate le tensioni. Il premier britannico Gordon Brown ha infatti bollato il protezionismo come «strada per la rovina», criticando apertamente l’ipotesi di mettere a punto un piano di salvataggio per i colossi automobilistici, chiesto invece a gran voce dal Presidente eletto Usa Barack Obama. La stessa linea è stata accennata venerdì sera dal presidente uscente Usa George W. Bush, durante la cena inaugurale: «Tutte le Nazioni devono evitare di cedere al protezionismo e al collettivismo a causa dei problemi che si stanno affrontando». Brown ha annunciato che l’Unione europea (Ue) è pronta ad agire contro gli Stati Uniti, davanti all’Organizzazione mondiale del Commercio (Wto), qualora la Commissione europea giudicasse illegali eventuali aiuti garantiti da Washington all’industria automobilistica. Lo scorso settembre, il Congresso americano ha approvato un pacchetto di aiuti da 25 miliardi di dollari per i produttori di autovetture, ma non si conoscono ancora i tempi con cui verranno erogati tali fondi.

PER BUSH È MOMENTO DELL’ADDIO – Alla fine il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha avuto l’occasione per dare l’addio alla scena politica internazionale. Il presidente uscente, che dal prossimo 20 gennaio lascerà la Casa Bianca facendo spazio al suo successore Barack Obama, ha concluso il proprio intervento con un attimo di esitazione, forse commozione dicendo ai giornalisti: «Vi ringrazio per essere venuti. E arrivederci».

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