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Come il bambù

Un grande maestro buddista insegnava a sopravvivere emotivamente servendosi di un immagine semplice:
“Sii come il bambù”, diceva, “Fuori, è duro e compatto , dentro è morbido e cavo.
Le sue radici sono saldamente conficcate nel terreno, e s’ intrecciano con quelle delle altre piante per rafforzarsi e sorreggersi a vicenda.
Lo stelo si lascia investire liberamente dal vento, e lungi dal resistergli si piega. Ciò che si piega è molto più difficile da spezzarsi”.
A volte sopportiamo disagi e frustrazioni piegandoci a queste situazioni più di quanto non avvenga cercando di opporvi resistenza.
Di solito, le cose non sono totalmente positive o negative, del tutto giuste o errate.
La vita non è così semplice.
Generalmente, le soluzioni e le risposte che cerchiamo sono in un punto imprecisato, fra i due opposti.
Quando ci si ostina a voler vedere le cose solo bianche o solo nere, ci si allontana ulteriormente da ogni facoltà di comprensione.
Cedere non significa arrendersi, così come essere flessibili non implica mancanza di convinzioni e di princìpi.
Capita spesso, concedendo qualcosa, di ottenere più di quanto ci saremmo mai aspettati.

 

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