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Collasso finanziario negli USA

APOCALYPSE FINANZIARIA: LIBOR ALLE STELLE, CROLLO DEI COMMERCIAL PAPER, CREDITO CONGELATO
Siamo alla quasi paralisi di tutte le aziende, piccole e grandi, in tutto il mondo. Fuga dai bond e da tutti gli strumenti di finanziamento a breve. Gli investitori non vogliono altro che il titolo del Tesoro Usa.

Cari amici,

Mi sembra incredibile che di fronte a queste notizie provenienti dagli Stati Uniti i giornali italiani non scrivano nulla!

Non si creda che questi fatti non avranno conseguenze da noi!

I mercati finanziari sono fermi! Le banche non si prestano più i soldi tra loro perchè non si fidano.

La nostra società è fondata (nel bene e nel male) sul credito, e prima o poi si faranno i conti e si scoprirà che il reddito “futuro” ipotizzato non riuscirà a coprire i debiti che il mondo sta contraendo oggi.

Il tracollo finanziario degli Stati Uniti sarà utile se ci convincerà a cambiare strada!

La politica deve valorizzare le relazioni tra le comunità residenziali, non il profitto imprenditoriale.

E’ evidente che il “profitto” se si isola dal contesto sociale e diventa metro di misura produce disastri, poichè perde il contatto con la realtà.

Ed oggi il mercato finanziario mondiale ha perso il contatto con la realtà, vive di vita propria e si costruisce sui sogni avidi della gente.

Ma poi ci si sveglia, tutti hanno paura di tutti, e allora si cerca di “realizzare liquidità”, accorgendosi con terrore che in effetti non si ha nulla di concreto in mano se non un pezzo di carta con un numero scritto sopra.

Questo processo in economia si chiama “scoppio di una bolla finanziaria”.

Ma non è da pazzi questo sistema?

I numeri non si mangiano!

Dobbiamo finirla di considerare “essenziale” ciò che è soltanto un concentrato di opinioni di valutazione, che rappresentano un giudizio di valore collettivo di scambio.

E’ evidente che concentrando l’ attenzione sul “valore” e sul “prezzo” si perde il contatto con la realtà, ci si illude, fino a che poi la “realtà” futura non presenterà il conto che i nostri figli saranno costretti a pagare, a causa del nostro egoismo e della nostra mancanza di consapevolezza

Wall Street Italia

E’ veramente la peggiore crisi dal 1929, dalla finanza si passera’ tra poco all’economia reale, ovunque nel mondo. I tassi di interesse sui prestiti a tre mesi in dollari – scrive Bloomberg – sono al massimo di 9 mesi, il ricorso al debito da parte delle aziende e’ crollato al record negativo di sempre, mentre i junk bond sono collassati, esacerbando il fenomeno di congelamento del credito che sta paralizzando tutte le aziende, piccole e grandi, in tutto il mondo.

Il tasso interbancario di Londra (Libor) che le banche applicano l’un l’altra per i prestiti interbancari e’ salito per il quarto giorno consecutivo, portando quest’indicatore sulla scarsita’ di cash disponibile tra le banche a un nuovo record. Si e’ verificato quindi – secondo Bloomberg – il piu’ forte crollo di strumenti di debito a breve termine delle aziende almeno dal 2000, il che ha causato un calo del 5.6% sul mercato americano dei commercial paper, stando ai dati della Federal Reserve.

La crisi si aggrava, dopo che settembre e’ stato il peggior mese in assoluto per il debito corporate. Le emissioni di junk bonds sono crollate ad un minimo assoluto, gli strumenti a breve termine sono totalmente prosciugati e perfino i titoli obbligazionari delle aziende piu’ solide e piu’ sane hanno sofferto le peggiori perdite degli ultimi 20 anni: gli investitori infatti abbandonano qualsiasi strumento che non sia il Titolo del Tesoro degli Stati Uniti, considerato l’unico sicuro in questo scenario di terribile crisi finanziaria.

Scrive Bloomberg che il mercato del credito e’ congelato e i tassi del money-market continuano a salire anche dopo che le banche centrali hanno pompato una cifra senza precedenti – $1 trilione di dollari, cioe’ 1000 miliardi – nel sistema finanziario. “La finestra del credito e’ chiusa”, ha detto Jim Press, presidente della Chrysler, terza casa automobilistica americana, in gravi difficolta’ industriali e finanziarie. Insomma se il sangue non scorre piu’ nelle vene dell’economia americana, il malato va in catelessi, anche se non muore. Qualcosa deve essere fatto.

Che banche e banche commerciali continuino ad essere affamate di liquidità lo dimostra il fatto che nella settimana che si è appena chiusa i prestiti dalla finestra di tasso di sconto della Federal Reserve sono saliti del 60% rispetto ai sette giorni precedenti, attestandosi a 348,2 miliardi di dollari. La Fed ha anche comunicato che il prestito di emergenza al gruppo assicurativo salvato tre settimane fa, American International Group Inc. (AIG) mercoledi’ e’ salito a un totale (assolutamente fuori misura) di $61.28 miliardi.

La repubblica

CRISI USA: CALIFORNIA AL VERDE CHIEDE 7 MLD AL TESORO

(AGI) – Sacramento (California), 3 ott. – La California, duramente colpita dalla crisi finanziaria, chiede un aiuto a Washington. Le casse del “Golden State” sono quasi vuote e il governatore Arnold Schwarzenegger nelle prossime settimane potrebbe chiedere un prestito di emergenza al Tesoro di 7 miliardi di dollari. E’ quanto rivela il Los Angeles Times che pubblica ampi stralci di una lettera inviata da Schwarzenegger al segretario del Tesoro, Henry Paulson. La California e’ arrivata al punto di non riuscire a reperire le risorse necessarie per il funzionamento quotidiano dell’amministrazione, dalle scuole agli enti pubblici. “In assenza di una chiara soluzione della crisi finanziaria – scrive Schwarzenegger nella lettera – la California e altri Stati potrebbero non riuscire a ottenere il necessario livello di finanziamento per mantenere le operazioni di governo e potrebbe essere costretta a rivolgersi al Tesoro per finanziamenti di breve termine”. Ma anche altri Stati sarebbero sull’orlo del collasso: New Mexico e Massachusetts sono stati costretti a emettere Bond tra i 400 e i 500 milioni di dollari.

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