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Povera Grecia, sacrificata sull’ altare del mercato!

Cari amici,

Chi sono questi tecnocrati che stanno condannando i greci alla povertà?

I governanti greci non possono fare a meno di accettare le condizioni imposte dall’ Unione Europea, per evitare il default incontrollato.

Ma c’ è sempre un altra possibilità, ed è non pagare i debiti.

Ma l’ Unione Europea (…e la fed), non si possono permettere di far fallire la Grecia, perchè altrimenti il sistema finanziario mondiale collasserebbe.

La prova di questa evidenza, sta nelle concessioni che già l’ Unione Europea ha fatto, rinunciando di fatto a buona parte dei crediti vantati nei confronti della Grecia.

Il punto da capire è che esiste un legame tra i creditori e i debitori, e il legame è la comune condivisione di valori economici.

I mercati finanziari hanno rotto questo legame, ed hanno iniziato a creare valore finanziario imponendolo agli stati con violenza, tanto che gli stati si sono indebitati per salvare le banche che nel 2008 stavano per collassare.

Ma il problema non sarà risolto con un accordo che forse sarà definito entro pochi giorni.

La Grecia potrà pure accettare di far rinunciare ai propri cittadini i diritti acquisiti con le pensioni integrative, potrà pure affamarsi riducendo gli stipendi, svendendo ll proprio patrimonio, riducendo i consumi dei cittadini.

…ma poi il prodotto interno lordo diminuirà di conseguenza, e il problema si riproporrà quando i prestiti che oggi l’ Unione Europea sta concedendo andranno in scadenza.

Perchè non guardare la realtà, e inventare una procedura fallimentare dello stato, che permetta ai Greci di togliersi di dosso i debiti, e ricominciare a creare valore su basi di bilancio solide?

Tanto i debiti greci non si pagheranno mai, perchè i greci i soldi da restituire non riusciranno a guadagnarli (al massimo guadagneranno abbastanza per sopravvivere)!

E’ una vergogna che la gente dei paesi civili (compresi l’ Italia), non manifestino per difendere i diritti per una vita dignitosa che anche noi stiamo togliendo al popolo greco.

Soprattutto a noi italiani conviene manifestare, perchè tra qualche mese, o tra qualche anno potremmo essere anche noi ridotti come la Grecia!

Corriere della Sera

BRUXELLES – Tagli del 20 per cento ai salari minimi, nuove privatizzazioni, possibili riduzioni delle pensioni sociali, 15 mila licenziamenti nel settore pubblico e tagli salariali anche nel settore privato. Tutto questo, ciò che era stato richiesto o imposto dalla Ue e dal Fondo monetario internazionale, sarebbero ormai pronti ad accettare il governo greco e i partiti della sua maggioranza. Le trattative sono finite ieri all’una di notte con questa dichiarazione del premier Lucas Papademos: «Siamo d’accordo su tutti i punti tranne uno». Quell’unico punto in bianco è la questione delle pensioni. Stamani si riprende a discutere. Una prima bozza incompleta di accordo fra i leader politici sarebbe stata comunque siglata ieri e una lettera d’intenti sarebbe stata spedita da Atene a Christine Lagarde, direttrice generale dell’Fmi, per confermare l’impegno a completare il piano di austerità. Mentre Angela Merkel intimava da Berlino: «Ormai è tempo di concludere».

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