Il fallimento è una procedura disposta dall’Autorità Giudiziaria allo scopo di liquidare le proprietà del soggetto insolvente (che non ha fatto fronte ai pagamenti) e distribuirne il ricavato tra i creditori. Con questa procedura viene nominato dal Tribunale un Curatore al quale verranno affidati tutti i beni del fallito. Il condomino moroso che fallisce comporta non poche difficoltà nell’ambito della gestione del condominio: Principalmente tempi molto più lunghi rispetto alla …Leggi tutto
Spese inesigibili
Spese inesigibili Salva diversa disposizione del regolamento condominiale contrattuale, l’amministratore ha diritto di agire senza previa delibera assembleare – trattandosi di attribuzione propria – per riscuotere i contributi ed erogare le spese occorrenti per la manutenzione ordinaria delle parti comuni dell’edificio e per l’esercizio dei servizi comuni. In quest’ottica, deve ritenersi legittimo il comportamento dell’amministratore che si è insinuato nel fallimento come creditore chirografario, relativamente alle somme non riscosse dal …Leggi tutto
Fallimento di un condòmino
In caso di fallimento di un condòmino, il condominio deve chiedere di essere ammesso al passivo della procedura fallimentare, per l’ intero credito vantato per spese condominiali, così come previsto dall’ art. 61 della legge fallimentare.L’ insinuazione al passivo può avvenire per il totale del debito anche se il condòmino fallito è comproprietario dell’ immobile con il coniuge (Tribunale di Milano, 27/7/1995).
Fallimento di un condomino
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