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Percorsi di cambiamento

Se l’ uomo della strada fosse alla ricerca del proprio io, quali pensieri-guida troverebbe per cambiare la propria esistenza?

Forse scoprirebbe che il suo cervello non è ancora morto, che il suo corpo non è inaridito e che, in qualunque situazione si trovi, è ancora l’ artefice del proprio destino.

Può cambiare questo destino prendendo la decisione di cambiare seriamente se stesso, combattendo le sue meschine resistenze al cambiamento e la paura, imparando a conoscere meglio la propria mente, provando a comportarsi in modo da soddisfare i suoi veri bisogni, compiendo atti concreti anzichè limitarsi a vagheggiarli…

…esercitandosi a vedere e ascoltare e toccare e sentire come se prima non avesse mai usato i sensi, creando qualcosa con le proprie mani senza pretendere la perfezione, individuando i suoi comportamenti autodistruttivi, ascoltandosi mentre parla alla moglie, ai figli, e agli amici, guardando negli occhi di coloro che gli parlano, imparando a rispettare il processo dei propri incontri creativi e convincendosi che presto lo condurranno a un risultato.

Dobbiamo ricordare a noi stessi, tuttavia, che non è possibile operare un cambiamento senza lavorare duramente e senza accettare di sbagliare.

Non ci sono formule nè libri da imparare a memoria, per quanto riguarda il divenire.

Io so questo soltanto: Io esisto, io sono, io sono quì, io divengo, io decido della mia vita e nessun altro può deciderla per me.

Devo affrontare le mie manchevolezze, i miei errori, le mie trasgressioni.

Nessuno può soffrire in mia vece per ciò che sono, ma domani è un altro giorno: dovrò decidermi a lasciare il mio letto e a riprendere a vivere.

E se fallirò, non potrò consolarmi dandone la colpa a voi o alla vita o a Dio.

grandeindio:
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