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BRICS e SCO a Ufa: presente tutto il mondo, escluso l’Occidente

E’ un momento storico per gli equilibri economici mondiali. Mentre in Europa si comincia a tremare per il futuro incerto della Grecia, della stessa Europa Unita e dell’euro, l’asse economico del mondo si sposta sempre più ad Est.

La città russa Ufa è pronta ad accogliere i vertici dei Paesi Brics e dell’Organizzazione di Shangai (SCO) dall’8 al 10 luglio, dove i temi affrontati saranno l’economia, il caso greco, ma anche sicurezza e terrorismo. Un doppio appuntamento dove sarà presente tutto il mondo, escluso l’Occidente.

Inoltre sta per essere lanciata la Banca di Sviluppo dei Paesi Brics, sempre più forti e appetitosi per i Paesi in crisi economica. Putin guida i Brics verso un nuovo ordine mondiale, forse è il momento giusto per la Grecia, come anche altri Paesi in difficoltà economica, di riavvicinarsi alla Russia, invece di imporre contro Mosca stupide sanzioni. Sputnik Italia ha raggiunto per una riflessione Tiberio Graziani, presidente dell’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (l’IsAG), direttore della rivista “Geopolitica”.

— Sta per prendere il via la Banca di sviluppo dei Paesi Brics, radunati per il vertice di Ufa nei prossimi giorni. Qual è il significato di questo evento sopratutto in relazione alla tragedia greca dell’Unione Europea?

Putin guida i Brics verso un nuovo ordine mondiale, forse è il momento giusto per la Grecia, come anche altri Paesi in difficoltà economica, di riavvicinarsi alla Russia,

Putin guida i Brics verso un nuovo ordine mondiale, forse è il momento giusto per la Grecia, come anche altri Paesi in difficoltà economica, di riavvicinarsi alla Russia,

— E’ un evento di un’importanza storica. In un periodo di grande crisi finanziaria ed economica per alcuni Paesi, in particolare la Grecia, il fatto che venga fondata una banca, dedicata allo sviluppo delle infrastrutture è veramente un fenomeno di portata storica. Le banche per le infrastrutture sono quelle che danno poi la spinta a tutte le economie che ne fanno parte, in questo caso le economie dei Brics.

Bisogna ricordare che c’è anche la Banca di sviluppo della Cina. Questo vertice Brics alla guida della Russia ha un’importanza anche dal punto di vista geopolitico: come sappiamo con le sanzioni si è tentato di relegare la Russia in un angolo, ma ciò non è avvenuto. Questo vertice così importante assieme alla fondazione di una Banca assume un’assoluta rilevanza.

— In occasione del vertice Brics e dell’Organizzazione di Shangai per la cooperazione (SCO) si raduna ad Ufa il mondo intero, forse è proprio l’Occidente ad essere escluso e non Putin?

— Con la realizzazione di questi due grandi eventi vediamo la perdita di centralità del cosiddetto Occidente, sia in termini economici che in termini geopolitici. Il fatto che i due vertici si svolgano nello stesso periodo assume un significato di rilevanza mondiale. Molto probabilmente, tornando al discorso della Grecia, si può anche ipotizzare che Paesi in grandi difficoltà economiche possano rivolgere le loro speranze a questi nuovi aggregati geoeconomici.

— Sui media girano voci infatti che la Grecia potrebbe rivolgersi per un aiuto alla Russia o ai Brics. Ritiene possibile questa variante, la Russia potrebbe veramente salvare la Grecia?

— Sul piano teorico è veramente possibile, non soltanto per la Grecia, ma per tutti quei Paesi che vivono una grande sofferenza economica e finanziaria. Chiaramente c’è uno spostamento dell’asse da Occidente verso Oriente e bisogna tenerne conto. I Paesi più sensibili molto probabilmente troveranno le opportune prassi per aderire in maniera diretta o indiretta a questi aggregati.

— Che opportunità potrebbe rappresentare in particolare per l’Italia la cooperazione con i Paesi Brics?

— Per l’Italia si aprirebbe un nuovo fronte, quello del rafforzamento dell’opzione bilaterale. L’Italia è stata schiacciata sull’opzione multilaterale, vale a dire che è entrata nel contesto internazionale principalmente però nel quadro della politica statunitense. Il fatto che esistano nuove aggregazioni geopolitiche ed economiche potrebbe permettere all’Italia di riguadagnare dei gradi di libertà. L’Italia peraltro ha dei rapporti molto buoni con tutti i Paesi Brics, solamente con alcune problematiche per quanto riguarda l’India, ma non sul piano economico, bensì per motivazioni relative ai due marò ancora sotto processo.

Un altro elemento di grande importanza è l’adesione dell’Italia alla Banca Internazionale Cinese.

http://it.sputniknews.com/politica/2015 … z3fL8QrZ00

 

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