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La riforma del condominio entra in vigore il 18 giugno

La riforma del condominio entra in vigore il 18 giugno

Dal prossimo 18 giugno entrerà in vigore la nuova riforma del condominio che presenterà novità per quanto riguarda gli amministratori, assemblee, gestione economica ed altri interventi. Per quanto riguarda la figura dell’amministratore, sarà obbligatorio quando ci sono più di 8 condomini e resterà in carica 2 anni ma la sua nomina potrà essere rinnovata. Per diventare amministratore di condominio, il candidato, dovrà almeno essere in possesso di un diploma di scuola superiore ed aver frequentato un corso di formazione specifico per amministratori di condominio. Sarà l’assemblea a deliberare il suo compenso e lui sarà invece tenuto a specificare tutte le componenti del suo stipendio. Avrà, inoltre, l’obbligo di stipularsi un contratto di polizza di responsabilità professionale. Il condominio sarà poi obbligato ad avere un proprio conto corrente bancario.

Per quanto riguarda la decisione di installare impianti (sull’intero edificio)di fonti rinnovabili, ricezione televisiva, videosorveglianza o per qualunque flusso informativo. Occorre il consenso della maggioranza degli intervenuti all’assemblea, con almeno 500 millesimi. Gli impianti individuali sono sempre leciti, salvo “decoro architettonico”. Sancito per legge il diritto al “distacco” dal riscaldamento centralizzato, ma solo se non emergono notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini. Non sarà più possibile vietare la detenzione di animali domestici con i regolamenti condominiali votati in assemblea. Per l’assemblea in seconda convocazione ci vogliono almeno un terzo dei condomini e dei millesimi, mentre prima questo minimo era richiesto solo per le delibere. Le impugnazioni delle delibere possono essere fatte solo dai condomini assenti, dissenzienti o astenuti, L’assemblea può essere convocata anche nei giorni di feste religiose.

Interessanti e rivoluzionarie sono le novità che riguardano le parti comuni. Con la possibilità di modificare le parti comuni si apre la strada all’installazione di impianti di cogenerazione nei locali comuni. Ci vorrà l’80% dei condomini e dei millesimi. E’ il risultato di una mediazione sul testo originario del ddl, che prevedeva la possibilità di cessione dei beni comuni. Tra i nuovi obblighi dell’amministratore c’è anche quello di chiedere il decreto ingiuntivo per i morosi, entro sei mesi dal consuntivo in cui sia indicata la spesa, e di redigere una contabilità trasparente, con registro di contabilità, riepilogo finanziario e nota esplicativa della gestione. I condomini potranno verificare i giustificativi di spesa in ogni momento. Per scale e ascensori viene fissata una volta per tutte la suddivisione delle spese: sarà calcolata solo per metà esclusivamente in base al piano in cui si abita (e non più, come spesso avviene oggi, con altri criteri fantasiosi). La conseguenza immediata sarà la cessazione di molti contenziosi.
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