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La buona amministrazione e gli interessi privati

Cari amici,

Anzitutto invio i miei migliori auguri di Buon Anno 2010 a Voi e alle vostre famiglie.

Questo mese ho avuto modo di riflettere sul ruolo dell’ amministratore di condomìnio e sullo sviluppo potenziale di questa figura di riferimento della nostra società.

Il condomìnio, infatti, riflette nel suo piccolo le stesse caratteristiche della nostra società, e gli stessi difetti della nostra amministrazione pubblica.

A dimostrazione di questo pensiero, di seguito vi propongo un articolo tratto dal Corriere della Sera di ieri, il quale, pur se pensato per descrivere alcuni difetti che caratterizzano la gestione politica del paese, si adatta benissimo per descrivere anche le dinamiche che si verificano nelle Comunità Residenziali che risiedono in Condomìnio.

Viviamo in un tempo nuovo ed inesplorato, e credo che tutti dobbiamo sentirci responsabili, nel nostro piccolo, per ciò che succederà nei prossimi anni.

La Community AziendaCondomìnio è un’ occasione per portare trasparenza e buona gestione a casa nostra, proprio nella gestione dei nostri beni comuni.

E’ un occasione di riscatto per gli amministratori di condomìnio che non hanno mai accettato tangenti e non si sono mai piegati alla logica di mercato che li costringe tutti giorni a resistere alle tentazioni di facili guadagni.

E’ un occasione per i condòmini e i residenti, che possono organizzarsi in modo da promuovere i propri interessi.

E’ un occasione per i tecnici e i fornitori per promuoversi sul mercato in modo onesto e trasparente, fornendo buoni consigli in cambio di visibilità.

Il futuro del mercato che riguarda le amministrazioni di condomìnio siamo noi!

Ogni giorno che passa diventiamo più forti e più autorevoli.

Vi ringrazio tutti per il vostro aiuto e la vostra collaborazione.

Arrivederci al 2010!

Corriere della sera

di Francesco Alberoni:

In tutte le strutture sociali, siano esse imprese, enti pubblici, partiti politici o Enti condomìnio, si possono identificare tre funzioni distinte:
La leadership, l’ organizzazione e l’ amministrazione.

Il leader indica gli obiettivi da perseguire in modo da produrre il massimo dei benefici.

Se è a capo di un impresa di largo consumo deve capire di che cosa ha potenzialmente bisogno il mercato e inventare come fornirglielo.

Ad esempio, Ford ha capito che l’ automobile sarebbe diventata di massa; Walt Disney che coi cartoni animati si poteva creare un altro cinema.

Se il leader è politico deve capire quali sono i bisogni reali del Paese e cercare di soddisfarli nel modo migliore e più rapido.

Ma non si fa nulla senza una buona organizzazione.

Questa scompone la complessa attività rivolta alla meta in tante funzioni, in tanti compiti e poi li affida alle persone più adatte.

Amministrare vuol dire collocare nel modo opportuno le risorse nei diversi settori organizzativi in modo da raggiungere il fine desiderato.

Quando funziona tutto bene?

Quando il leader pone degli obiettivi importanti e raggiungibili e l’ organizzazione è tutta orientata a realizzarli nel modo più semplice e meno costoso.

Puntroppo, soprattutto nel settore pubblico (e in quello del condomìnio), non sempre le cose vanno in questo modo.

Molti politici (ed amministratori) indicano delle mete ambiziose, fanno conferenze stampa (o assemblee ed incontri con i Consiglieri), inaugurano gli edifici (o iniziano a risolvere i problemi comuni), e poi si disinteressano del problema fino alle successive elezioni (o alla prossima assemblea annuale di riconferma).

Ma anche gli amministratori hanno le loro responsabilità.

Perchè, anzichè guardare alla meta, alcuni pensano solo ad aumentare il proprio potere, complicano le norme e creano uffici per assumere nuovo personale.

Ma non gliene importa nulla dei risultati.

Per questo abbiamo degli ospedali in cui l’ ultima preoccupazione è curare i malati, scuole ed Università che si disinteressano degli studenti, Centri di ricerca pieni di uscieri ed impiegati, ma che non ricercano assolutamente nulla (amministratori di condomìnio che non risolvono i problemi dei condòmini e creano un muro di gomma adatto per promuovere una gestione condominiale inetta e improduttiva).

Molti problemi dei nostro paese (e dei nostri Enti Condomìnio), sono dovuti ad un cattivo modo di guidare, organizzare ed amministrare.

Quando il politico ( e l’ amministratore) è preparato, quando si sceglie dei collaboratori che sanno svolgere bene le loro mansioni, si vedono in poco tempo risultati meravigliosi, che sembrano miracoli.

Ma per riuscirci bisogna credere veramente nella propria missione e non essere indulgenti con coloro che fanno solo i loro interessi e il loro comodo.

Antonio Azzaretto:
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