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Certificazione energetica degli edifici

Come si sa, dal 1 luglio i proprietari di casa, in caso di compravendite, sono costretti a redigere l’ attestato di certificazione (o qualificazione) energetica dei loro appartamenti.

Siccome ho notizia che diversi amministratori stanno gestendo questo nuovo obbligo di legge dei proprietari a proprio vantaggio, al fine di non farvi fregare da scuse o fraintendimenti che intendano giustificare spese non dovute, è utile, a mio giudizio, divulgare quanto segue:

1) L’ obbligo di legge è del proprietario, NON del condomìnio. Pertanto l’ amministratore non è obbligato per legge a prendere iniziative che riguardino la predisposizione della certificazione energetica.

2) Ossia l’ amministratore può dare mandato di redigere il certificato condominiale SOLO su mandato di assemblea a tecnici di fiducia dei condòmini (non dell’ amministratore).

3) Ciò di cui al punto 1 è vero ANCHE considerato che Il dlgs n. 192 / 2005 afferma che, in caso di condomini dotati di caldaia centralizzata, è possibile redigere un’ unica certificazione energetica per tutto l’ edificio.
In ogni caso la certificazione obbligatoria si riferisce all’ appartamento PRIVATO; non al condomìnio.

4) Da ciò consegue che:

a) La certificazione energetica condominiale riguarda i singoli appartamenti e non le parti comuni, come scale, androni e corridoi (che non sono riscaldate).

b) Pertanto una delibera potrebbe essere radicalmente nulla, perché il suo oggetto (l’ appartamento, appunto) è fuori dall’ ambito delle decisioni condominiali.

c) Quindi l’ amministratore può solo proporre la certificazione comune, lasciando a ciascuno libera scelta.

d) D’ altronde è anche vero che la caldaia centralizzata è senz’ altro un impianto di proprietà condominiale e che i muri esterni del palazzo, che fanno da cappotto all’edificio, sono anch’ essi comuni.

Una buona soluzione è deliberare in assemblea il calcolo delle prestazioni energetiche di caldaia centralizzata, muri e tetto, a spesa comune. Viceversa resterà facoltà di ciascuno, a spese aggiuntive proprie, chiedere o meno la certificazione energetica, completando l’ analisi con eventuali valutazioni del proprio appartamento.

Antonio Azzaretto:
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