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La formica in un barile d’acqua

La formica in un barile d'acqua

La formica in un barile d’acqua

C’ è un meraviglioso apologo buddista che parla di una formica in un barile d’ acqua, e dei diversi atteggiamenti nei confronti di questa formica.

Dunque, arriva il primo, guarda nel barile, e vede una formica.

Le dice: “Cosa ci fai nel mio barile di acqua piovana?”, …e la schiaccia. (Egoismo).

Poi arriva il secondo, guarda, vede la formica e dice: “Sai, fa molto caldo anche per le formiche. Tu non fai nessun danno. Resta pure nel mio barile. (Tolleranza).

Arriva il terzo, e non pensa a comportarsi con tolleranza, nè ad andare in collera.

Vede la formica nel barile e spontaneamente le dà un po’ di zucchero. Questo è amore.

Quando arrivate al punto di non doverlo più analizzare, ce l’ avete fatta.

La reazione spontanea; …c’ è qualcuno sulla strada e ha bisogno di me. Mi fermo. Qualcuno ha fretta, …e lo lascio passare.

Qualcuno piange, …e io dico: “Posso essere d’ aiuto?”.

…Ecco, non si ama per essere amati in cambio; …si ama per amare.

Economia relazionale – La formica in un barile d’acqua

L’ economia relazionale studia le materie economiche dal punto di vista dello scambio di valore umano, della solidarietà e della condivisione.

Si differenzia dall’ economia “classica” perchè non considera preminente lo scambio di valore monetario.

In particolare si occupa di valorizzare le comunità residenziali, le quali oggi sono escluse dall’ economia “classica”, poiché la produzione delle aziende relazionali non rientra nei calcoli che formano il PIL (Prodotto Interno Lordo).

Zinker scrive……… – economia relazionale

“Se l’ uomo della strada fosse alla ricerca del proprio io, quali pensieri-guida troverebbe per cambiare la propria esistenza?

Forse scoprirebbe che il suo cervello non è ancora morto, che il suo corpo non è ancora inaridito e che, in qualunque situazione si trovi, è ancora l’ artefice del proprio destino.

Può cambiare questo destino prendendo la decisione di cambiare seriamente se stesso, combattendo le sue meschine resistenze al cambiamento e la paura.

Imparando a conoscere meglio la propria mente, provando a comportarsi in modo da soddisfare i suoi veri bisogni, può compiere atti concreti anzichè limitarsi a vagheggiarli”…..

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