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Piero Piva non ha pagato i fornitori da mesi, stop ai serviz

Piero Piva non ha pagato i fornitori da mesi, stop ai servizi
L’amministratore irreperibile. L’Anaci si offre di gestire le richieste di assemblee dei condomìni “mollati”, 800 famiglie con il fiato sospeso per le bollette

MESTRE. Mentre cominciano i primi tagli dei servizi da parte dei creditori di Pietro Piva, l’Anaci (Associazione nazionale amministratori di condominio) provinciale scende in campo e, in accordo con l’amministratore di condominio che si è reso irreperibile, si offre di accogliere e gestire tutte le richieste di convocazioni di assemblee straordinarie presso la sede di via Aleardi 49/a per la nomina di un nuovo amministratore.

Preoccupate ottocento famiglie che vivono negli ottanta condomini che si erano affidati a Piva. Ieri mattina la Effegi Service, impresa di pulizie, ha appeso all’interno del condominio Diedo che si trova nell’omonima via, un cartello in cui spiega che si vede costretta a interrompere il servizio di pulizia nello stabile che si trova ai civici 20-22-24. Infatti la cooperativa non ha più visto un soldo dall’aprile scorso. Soldi che dovevano essere sborsati da Piva.

E come l’impresa di pulizie anche altri creditori aspettano di essere pagati. Si teme che l’amministratore non abbia nemmeno pagato bollette di acqua, gas e luce. Nel bilancio che Piva ha consegnato, attraverso un legale, all’Anaci c’è un buco di un milione e 300 mila euro. Nel bilancio mancano anche 700mila euro relativi a bollette non pagate dai condòmini. Per ora non sono state presentate denunce. Il suo ufficio di via Spalti 34 è chiuso e il numero di telefono squilla a vuoto.

Il suo cellulare da 15 giorni è spento. Da quando cioè amministrati e creditori hanno iniziato a fare un pressing più stretto per conoscere la situazione i primi e per chiedere di essere pagati i secondi. Ma lui, per ora, i soldi per saldare i creditori non li ha e sta prendendo tempo con la speranza di poter mettere assieme il denaro per appianare la situazione.

E quindi ha trovato un accordo con Anaci per trovare dei nuovi amministratori destinati ai suoi clienti.

Prima di chiudere l’ufficio Piero Piva ha infatti contattato l’Anaci, l’associazione di categoria alla quale in passato era stato iscritto, lasciando, tramite un legale suo amico, un fascicolo con alcuni documenti. Tra questi i nomi dei condomìni, quelli dei referenti degli inquilini e una bozza di bilancio nel quale – come ha confermato Aldo Antoci, presidente regionale Anaci – è evidente, per i circa ottanta condomìni da lui amministrati, un passivo di almeno un milione e trecento mila euro per bollette e fatture non pagate nel corso degli ultimi anni.

Nella documentazione lasciata, Piva ha inoltre allegato una lettera nella quale spiega che, per motivi di salute, si vede obbligato a rinunciare all’incarico da amministratore. Al momento è difficile ricostruire le cause del passivo, che potrebbero almeno in parte essere riconducibili alla prassi di spostare somme di denaro dal conto corrente di un condominio all’altro a seconda dell’avvicinarsi delle scadenze di bollette o fatture.
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