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Ogni fine è un buon inizio

Il batterista dei Pooh: «A 60 anni
si può smettere di suonare il tamburo»

Non ci sono certezze sul futuro del gruppo: «Dobbiamo prima interiorizzare la nostra nuova situazione»

Cari amici,

al sabato mi piace evitare di parlare di politica, e, possibilmente, anche di lavoro: Guardare la vita nella sua realtà più autentica è molto più interessante!

Noi siamo molto spesso impegnati a progettare il futuro, oppure a ricordare il passato, ma raramente ci occupiamo di vivere intensamente il presente, che è quello che conta di più.

Il marketing e la pubblicità passano la maggior parte del loro tempo a convincerci che in fondo non siamo felici, perchè ci “manca” questo e quest’ altro, che con uno sconto ed un regalo possiamo avere “subito”.

In pratica il punto della questione che i pubblicitari propongono è questo:
SE e QUANDO avrai questo oggetto, “allora” sarai felice!

Invece il momento per essere felice è a portata di mano e non costa nulla: Ora, gratuitamente, “possiamo” essere felici!

Anche quando la tua vita ti riempie di cose belle, come ad esempio si può immaginare che succeda per un musicista “famoso”, anche allora è possibile accorgersi che non è “l’ insieme” della vita che regala la felicità, ma solo il momento, nell’ attimo in cui si sta vivendo.

La vita è un film di cui siamo i protagonisti! E’ inutile passare il tempo restando a guardare una serie di foto!

Buon sabato!

Corriere della sera

MILANO – «Il momento esatto quando in cui ho preso la decisione di lasciare i Pooh? Quando ho soffiato 60 candeline. Mi sono reso conto che era il momento di smettere di suonare il tamburo, come diceva mio padre, per dedicarmi ad altro, anche di annoiarmi». Visibilmente emozionato, al limite della commozione, Stefano D’Orazio spiega così in una conferenza stampa di presentazione del prossimo tour (il suo ultimo con i Pooh) il motivo che l’ha spinto, un paio di mesi fa, a decidere di mollare tutto, dedicarsi alla compagna Tiziana e girare il mondo da turista.
Intanto, dopo l’annuncio del batterista, non ci sono certezze sul futuro musicale dei Pooh. «Dobbiamo prima interiorizzare la nostra nuova situazione e poi vedremo che strade prendere», hanno spiegato gli altri musicisti del gruppo.

LETTERA AI FAN – Accompagnato dagli altri tre membri della band, per presentare la tournèe – che debutterà a Brescia il 24 luglio per concludersi a Milano il 28 settembre dal titolo significativo “Ancora una notte insieme” (titolo anche dell’inedito che fa parte di un doppio cd in uscita a maggio) – D’Orazio ha anche affidato ad una lunga lettera dedicata soprattutto ai fans, il proprio addio in cui spiega di essere «al capolinea» di un lungo viaggio «iniziato spensieratamente, quasi per gioco». «Non è facile decidere di dire basta quando tutto va alla perfezione – sottolinea D’Orazio – quando il successo con la esse maiuscola non sembra ancora stanco di accomapgnarti ma il mio futuro non è più così lontano e tutte le ‘altrè cose che prima o poi mi ero promesso di fare pretendono di essere fatte». «Non si tratta di stanchezza -precisa D’Orazio- ma solo voglia di guardare da un’altra parte, anche di annoiarmi, ma di inventarmi il mio futuro in maniera diversa. Non ho alcuna idea di cosa farò da ottobre in poi – aggiunge – ma a 60 anni non mi sento assolutamente vecchio. Ho solo deciso che fosse il momento di cambiare vita».

NESSUN ATTRITO – Nessun attrito con il resto della banda, tiene a precisare D’Orazio così come gli altri tre Pooh, così come nessuna buonauscita in arrivo, come qualcuno aveva ipotizzato: «la nostra è una azienda dove ci siamo inventati la nostra storia giorno per giorno – sottolinea D’Orazio – ma dove non abbiamo mai avuto bisogno di avvocati e mai ne avremo. Abbiamo sempre avuto voglia di essere fuori dal coro tanto che abbiamo deciso di fare tutto da soli». «Ci siamo fatti vittime e carnefici – aggiunge D’Orazio – ed io ho giocato spesso contemporaneamente in attacco e in porta dedicando tutto il mio tempo ai Pooh così come ognuno di loro ha fatto». Presa la decisione di lasciare i Pooh «ho sentito subito il desiderio di parlarne con loro -spiega ancora D’Orazio- e hanno capito questa mia esigenza. Ora mi aspettano ancora giorni difficili – conclude D’Orazio – ma il momento più triste sará quando il 28 settembre scenderò per l’ultima volta dal palco».

grandeindio:
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