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Compenso straordinario amministratore di condominio

Compenso straordinario amministratore
Compenso per lavori straordinari

Compenso straordinario dell’amministratore, ne ha diritto solo se preventivamente concordato con l’ assemblea.

L’amministratore di condominio, anche dopo l’entrata in vigore della riforma, ha diritto ad un compenso per lavori straordinari extra rispetto a quello indicato al momento dell’accettazione della nomina, solamente se esso è concordato con l’assemblea ed è chiaramente specificato fin dall’inizio.

In mancanza di accordo sul compenso straordinario, ogni attività ulteriore rispetto a quella specificamente elencata deve considerarsi compresa nella voce di compenso generale indicata nel preventivo.

Questo, in sostanza,  è stato il disposto del Tribunale di Foggia, riletto alla luce delle novità introdotte nel codice civile dalla legge n. 220/2012 (la riforma del condominio).

Rapporto amministratore-condominio – Compenso straordinario amministratore

Per anni è stato affermato che la figura di amministratore del condominio si conformerebbe ad  un ufficio di diritto privato assimilabile al mandato con rappresentanza.

Pertanto con la conseguente dell’ applicazione, nei rapporti tra l’amministratore e ciascuno dei condomini, delle disposizioni sul mandato (così, tra le tante, Cass. SS.UU. n. 9148/08).

Infatti il nuovo art. 1129 C.C., quindicesimo comma, c.c. specifica che per quanto in esso non previsto, al rapporto tra amministratore e condominio si applicano le norme dettate in tema di mandato.

L’amministratore, pertanto, dev’essere considerato il mandatario dei condomini.

Ossia colui che in nome e per conto del condominio svolge attività di gestione delle parti comuni dell’edificio.

In quanto mandatario, ai sensi degli artt. 1135 e 1709 c.c., l’amministratore ha diritto ad essere retribuito.

In tal senso si è più volte espressa la Corte di Cassazione, secondo la quale i rapporti fra amministratore e condominio sono regolati dalle disposizioni sul mandato.

In particolare, per quanto riguarda la retribuzione, dall’art. 1709 cod. civ., secondo cui – contrariamente a quanto stabilito dal corrispondente art. 1753 del codice civile previgente e, per quanto riguarda espressamente l’amministratore del condominio, dall’art. 16 del r.d.l. 15 gennaio 1934, n. 56, si stabilisce quanto segue:

Il mandato si presume oneroso.

In tale contesto normativo, l’art. 1135, n. 1, cod. civ., che considera eventuale la retribuzione dell’amministratore, va inteso nel senso che l’assemblea può determinarsi espressamente per la gratuità (Cass. 16 aprile 1987 n. 3774).

Determinazione del compenso dell’amministratore

Come decidere quanto deve guadagnare l’amministratore?

In assenza di tariffari di riferimento, il compenso dell’amministratore è determinato in base agli usi locali (la cui raccolta ed aggiornamento è operata dalle Camere di Commercio) o, in mancanza, dal giudice.

La riforma del condominio ha introdotto in materia degli elementi di maggiore chiarezza nei rapporti tra le parti.

L’art. 1129, quattordicesimo comma, c.c., infatti, specifica che l’amministratore, all’atto dell’accettazione della nomina e del suo rinnovo, deve specificare analiticamente, a pena di nullità della nomina stessa, l’importo dovuto a titolo di compenso per l’attività svolta.

Compenso straordinario amministratore extra tra presente e passato

Quindi a partire dal 18 giugno 2013 (data di entrata in vigore della riforma del condominio), se il compenso non è chiaramente determinato fin dall’inizio la nomina è nulla.

Ne consegue che, nel caso l’amministratore non abbia specificato alcunché in merito ad eventuali ulteriori remunerazioni in relazione a lavori di manutenzione straordinaria, non potrà poi pretendere un extra per l’attività prestata in relazione ad essi.

Ed in passato? Che cosa accadeva?

Leggendo una sentenza del Tribunale di Foggia, resa nel marzo del 2012, si può notare come la situazione è cambiata di poco e se un cambiamento c’è stato, esso è andato nella direzione della trasparenza degli accordi.

Secondo il Tribunale pugliese, infatti, il mandato conferito all’amministratore non comprende solamente gli atti per i quali è stato conferito, ma anche quelli che sono necessari al loro compimento, così come stabilito dall’art. 1708 c.c.

In questo contesto, pertanto, il diritto dell’amministratore a percepire un compenso extra per l’attività prestata per effettuare gli adempimenti prescritti dalla legge, allorché si debbano eseguire interventi straordinari allo stabile condominiale, sussiste solo quando sia stato deliberato dall’assemblea.

In difetto di tale delibera non può essere legittimamente pretendibile dal momento che, l’esecuzione dei lavori straordinari, rientra tra gli adempimenti prescritti dalla legge ex articolo 1130, n. 4 (Trib. Foggia 8 marzo 2012).

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Per ciò che mi riguarda, sono iscritto all’ albo dei Commercialisti ed Esperti contabili di Milano.

Tra le diverse attività, sono iscritto alla commissione di studio dei Commercialisti di Milano, la quale ha l’obiettivo di occuparsi di condominio e di amministrazione immobiliare.

Svolgo con passione attività di consulente di azienda per le comunità residenziali che abitano in condominio.

Essendo esperto in materie contabili ed aziendali, assumo incarichi di revisore della contabilità ai sensi dell’ art. 1130 bis del codice civile.

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