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Il parlamento assomiglia ad un assemblea di condominio

Cari amici,

Ultimamente riscontro delle similitudini sempre più evidenti tra il nostro parlamento, e le assemblee di condominio.

Sia i parlamentari che i condòmini hanno sempre meno potere individuale.
Sia il presidente del Consiglio che l’ amministratore di condominio assume in se il potere di dettare l’ agenda delle delibere da prendere, e si arroga il diritto di mettere insieme dei polpettoni come il milleproroghe, con il fine di approvare tutto “nel mucchio”, così come molti amministratori di condominio fanno quando si arriva al punto “varie ed eventuali”.
Nella cosiddetta legge “milleproroghe”, tra l’ altro è previsto il rinvio di un anno per l’ obbligatorietà della conciliazione nelle materie inerenti il condominio.
Di seguito vi segnalo la nota in questione:
Conciliazione (articolo 2, comma 16-decies)
La disposizione proroga di dodici mesi (quindi al 20 marzo 2012) il termine di entrata in vigore della disciplina in materia di mediazione obbligatoria, attualmente fissato al 20 marzo 2011 dall’articolo 24, comma 1, del decreto legislativo n. 28 del 2010, in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali. La proroga opera per le sole controversie in materia di condominio e di risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti.
Sia l’ amministratore di condominio, sia il presidente del Consiglio, hanno il potere di dettare l’ ordine del giorno secondo quanto ritengono più importante, e usano il proprio potere spesso senza curarsi degli interessi dei loro amministrati.
Ci sono anche delle differenze: Ad esempio, i parlamentari sono tutti muniti di delega di rapprensentanza, mentre i condòmini per la maggior parte si rappresentanto in proprio.
Mi sempre che molti condomini abbiano più cultura di governo dei parlamentari, ma potrei sbagliarmi, perchè sul parlamento ho soltanto notizie di seconda mano.
Ma queste notizie non mi piacciono!
In questa prospettiva, credo che abbiamo la possibilità di farci delle domande, su come rendere più efficienti le assemblee di condominio, ed anche il nostro parlamento italiano.
Queste due istituzioni trattano dei nostri problemi, e se non funzionano non possono perseguire gli interessi pubblici.
Forse non riuscirò ad incidere sulle regole di funzionamento del parlamento italiano, ma spero di poter fare qualcosa per migliorare le assemblee di condominio.
…ovviamente con il vostro aiuto.

La Repubblica

ROMA – L’Aula della Camera ha dato il via libera alla fiducia al maxiemendamento al dl milleproroghe. A favore hanno votato 309 deputati, 287 contro. Alle 14 sono iniziate le dichiarazioni di voto sul provvedimento. A partire dalle 18, il testo sarà già sul tavolo delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato per consentire l’approdo e l’approvazione definitiva domani da parte dell’Aula di Palazzo Madama. “Caro presidente, con la sua presidenza della Camera siamo in una situazione istituzionalmente insostenibile. C’è un contrasto tra la sua figura e quella di leader di partito”, ha detto il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto a Gianfranco Fini che presiedeva l’aula durante il dibattito sul Milleproroghe. “Ne convengo – ha replicato Fini – la situazione è istituzionalmente insostenibile”.

La votazione. La maggioranza richiesta era di 299, i votanti sono stati 596. I 309 voti che hanno approvato la fiducia sono inferiori alla metà più uno dei 630 deputati che rappresenta la soglia minima per la maggioranza. Sono stati 34 i deputati assenti a vario titolo. Singolare il caso del leader di IdV Antonio Di Pietro che non ha fatto a tempo a votare e che si è lamentato della velocità della votazione stessa. Gli ha replicato il presidente di turno Rocco Buttiglione (Udc) facendogli osservare che dopo le due successive chiamate al voto, aveva invitato i ritardatari e comunque chi volesse votare a farlo prima della dichiarazione di chiusura del voto.

Poi il governorno è andato sotto su un ordine del giorno dell’Udc sull’anatocismo.

Tensione in Aula durante dichiarazioni di voto. Momenti di tensione in Aula alla Camera nel corso della dichiarazioni di voto finali al Milleproroghe. Nel momento in cui Antonio Di Pietro ha preso la parola, il rappresentante del governo, il sottosegretario Laura Ravetto, ha lasciato la seduta. A quel punto, il presidente della Camera Gianfranco Fini blocca il leader dell’Idv: “non può proseguire, la seduta è sospesa fino a quando il governo non sarà presente in Aula”. Alla ripresa dei lavori, pochi istanti dopo, Fini ha redarguito Ravetto che parlava al telefono, invitandola a sedersi: “E la prego di riferire al ministro dei Rapporti con il Parlamento – ha aggiunto Fini – che è senza precedenti quello che sta accadendo oggi”. Successivamente, Di Pietro alza i toni definendo il governo italiano “come quello che sta a Tripoli”. Nuovo intervento del presidente della Camera che lo bacchetta: “Non può essere consentito in quest’Aula di paragonare un governo democraticamente eletto, per quanto possa essere avversato, a una feroce e spietata dittatura come quella di Gheddafi. “In giornate come queste, credo che utilizzare termini corrispondenti alla realtà sia un dovere per tutti”.

Milleproroghe ‘ippopotamo’. Biglietti del cinema più cari, fondi al 5 per mille, foglio rosa per i motorini, slittamento delle multe per le quote latte (ma con meno fondi). Fino all’ultima novità arrivata in nottata alla Camera: dal primo aprile salta il divieto di incroci tv-stampa, tranne un decreto che proroghi la misura che potrebbe essere deciso dal Presidente del Consiglio. Nonostante i tagli della Camera, dopo i rilievi arrivati dal Colle, il milleproroghe uscirà dal Parlamento comunque abbastanza ‘ippopotamo’, come l’ha definito lo stesso Premier. Ma le cancellazioni annunciate dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, alleggeriscono un po’ il peso: va via ad esempio la norma molto contestata sulle demolizioni in Campania, o quella che consentiva di aumentare il numero di assessori a Roma e Milano.

Ecco in sintesi alcune delle principali misure varate e alcuni dei tagli della Camera

Salta Consob, Campidoglio, cambia incroci stampa-tv. Tagliola alla Camera. L’ultima modifica arrivata riguarda il divieto di incrocio stampa-tv: nella prima versione slittava al 31 dicembre 2012, ma il termine è stato riportato al 31 marzo prossimo. Salta anche la possibilità del Campidoglio di aumentare il numero di assessori. Stop all’assunzione per Provincia e la normativa per la riorganizzazione della Consob; via il ‘salvamento’ acquatico e la norma sugli immobili acquisti a seguito di esproprio per Roma. Salta la proroga  della Presidenza dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici e la proroga delle concessioni dei contratti nella zona dell’ Etna. Sull’anatocismo: si faranno salve le somme già versate.
Terremoto Abruzzo-Veneto. Si prevede la proroga della riscossione dei tributi al 31 dicembre 2011. Me è previsto anche lo slittamento della riscossione delle rate dei premi assicurativi al 31 ottobre 2011. La giornata della memoria per le vittime del sisma sarà il 6 aprile. Per il Veneto viene prorogata al 30 giugno la sospensione dei tributi. Inoltre le regioni colpite da calamità naturali potranno aumentare tributi e accise sui carburanti.
Fondi per alluvioni. Sono previsti finanziamenti per Liguria (45 milioni), Veneto (30 milioni), Campania (20 milioni) e ai comuni della provincia di Messina (5 milioni).
Stop tagliola precari. Non si applica fino a fine 2011 la ‘tagliola’ per impugnare i licenziamenti dei contratti a termine.
5 per 1000. In tutto 400 milioni che comprendono anche gli interventi (fino a 100 milioni) per i malati di Sla.
Cinema più caro. Dal primo luglio il biglietto costerà un euro in più. Escluse le sale parrocchiali.
Tre milioni a Scala e Arena Verona. Arrivano 3 milioni per la Scala e l’Arena di Verona.
Fondi editoria. Ripristinato in parte il taglio: 30 milioni per l’editoria e 15 milioni per radio e Tv locali.
Stop a sfratti fino a dicembre. Riguarda le categorie disagiate. Stop fino al 31 dicembre 2011.
Carta d’identità con l’impronta. L’impronta digitale dovrà essere inserita dal 31 marzo 2011.
Torna la social card. Ci sarà una fase sperimentale affidata agli enti caritativi. Fondo da 50 milioni.
Foglio rosa per moto e minicar. Arriverà dal 31 marzo 2011, ma la norma potrà essere rinviata a fine anno.
Fondo unico Università. Arrivano le risorse per il Fondo unico.
Sanatoria manifesto ‘selvaggio’: Riguarda le violazioni compiute dai partiti con manifesti politici. Basterà versare 1000 euro entro il 31 maggio di quest’anno.
Multe quote latte: Slitta di sei mesi il pagamento.
Ecobonus autotrasporto: Viene prorogato (30 milioni).
Più tempo per i proprietari delle case fantasma : C’è tempo fino al 30 aprile per sanare la situazione.
Banche e fondazioni.  Si prevede la proroga (2014) del termine entro il quale le fondazioni bancarie dovranno scendere sotto il tetto dello 0,5% nelle popolari. Inoltre Per rispondere meglio ai nuovi parametri di Basilea 3 le banche potranno usare in compensazione il credito d’imposta insieme alle attività immateriali e valori d’avviamento.
Fondi d’investimento. Si passa alla tassazione del maturato in capo ai sottoscritti delle quote.
Azionisti Parmalat. Agli azionisti non potrà andare più del 50% degli utili.
Poste in Banca Mezzogiorno. Poste potrà acquistare partecipazioni nella Banca per il Mezzogiorno. Si scorpora l’attività di bancoposta.

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