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Condòmini morosi, …allora si chiude l’ acqua

Tagliata l’ acqua a muratore e sua sorella cieca
In aumento i bilanci in rosso. Il caso di una cieca totale a cui è stato chiuso il contatore dell’acqua

In ritardo con il pagamento delle spese condominiali per circa 1400 euro, si è trovato per oltre una settimana senz’acqua. Ci aveva pensato l’amministratore del palazzo a bloccare il contatore. Giusto? «Le nuove regole in materia – dice l’avvocato a cui si è rivolto il “condomino-proprietario” dell’alloggio – lo consentono, ma in questo caso c’è un elemento che avrebbe forse dovuto far riflettere l’amministratore e l’assemblea dei condomini: la famiglia a cui è stata “tagliata” l’acqua corrente è composta da un giovane muratore e da sua sorella cieca totale. Magari un po’ più di umanità non guastava».

Il protagonista della vicenda, Marco Battagion, abita a Cibeno Pile, nel palazzo in cui ha sede la Conad. «Sto facendo i salti mortali – racconta – per pagare il mutuo e a volte non mi restano i soldi per le altre spese. In quella settimana in cui siamo rimasti senz’acqua ho dovuto portare mia sorella a casa da amici. Sono stati momenti difficili soprattutto perché mi sono accorto che i soldi vengono prima di tutto, anche di una ragazza non vedente».

Un caso emblematico, questo, che rappresenta bene una situazione molto grave e preoccupante, come ci spiega Umberto Neri, presidente di Casa srl, braccio operativo dell’Asppi (Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari). «L’evoluzione in questi ultimi anni – spiega Neri – è stata drammatica. L’aumento delle famiglie in difficoltà nel pagare le spese condominiali è esponenziale. Noi gestiamo circa cento condomini a Carpi e le posso dire che tra le 150-200 famiglie sono in ritardo con i pagamenti».

Neri poi cita un caso eclatante: un condominio con 60mila euro di debito. «I residenti – spiega – sono italiani e stranieri, ma praticamente tutti non pagano più le spese. Siamo in una situazione difficilissima e non so come andrà a finire». Così sono in aumento anche le offerte di vendita di appartamenti in contesti difficili in cui il condominio ha notevoli debiti pregressi. Ma in questi casi per riuscire a liberarsi dell’alloggio bisogna svendere a cifre irrisorie.

«Le nuove norme in materia di condominio – conclude Neri – consentono di mettere notevole pressione ai morosi. Per quanto ci riguarda prima di chiudere l’acqua ci pensiamo mille volte e tentiamo di ottenere anche quei pochi euro che consentono di evitare soluzioni estreme». La novità in materia si chiama “filo d’acqua”. L’amministratore chiude il contatore ma lascia scorrere dai rubinetti del debitore appunto solo un filo d’acqua. Impossibile fare la doccia, ma almeno l’alloggio può ancora essere definito “agibile”.
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