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Cardiochirurgo arrestato a Palermo con accuse pesanti

Palermo, arrestato Marcelletti
Il cardiochirurgo, posto ai domiciliari, accusato di concussione, truffa ai danni dello Stato e peculato

Cari amici,
questa notizia è pubblicata su tutti i giornali.
La foto del Dott. Marceletti (che si proclama innocente), è impietosamente data in pasto ai cittadini, che sono liberi di condannare e di assolvere.

Mi chiedo: Questa è giustizia?
No! questo è un orrore giornalistico che grida vendetta!

In Birmania si pensa che ci siano stati 27 mila morti! Eppure questa notizia è confinata molto dopo la foto del Dott. Marceletti, e anche dopo la coda della polemica riguardante la pubblicazione dei dati fiscali in internet, del cui esito, per ciò che mi riguarda, ho esaurito ogni interesse.

Mi chiedo chi decide il montaggio della prima pagina dei giornali quotidiani.
Devono essere persone ben strane quelle che decidono cosa noi italiani dobbiamo leggere.

Vi lascio queste riflessioni, e vado al mio ultimo appuntamento di oggi.

Buona vita!

Corriere della Sera

PALERMO – Carlo Marcelletti agli arresti domiciliari. Il noto cardiochirurgo pediatrico, primario del Civico di Palermo, è finito ai domiciliari con le accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato, concussione. Lo specialista è accusato anche per il reato di detenzione di materiale pedopornografico.

«ESTRANEO ALLE ACCUSE» – «Al momento posso solo dire che il professor Marcelletti si dichiara senz’altro estraneo alle accuse. Chiariremo nelle prossime ore quello che il professore ha effettuato» spiega intervistato da SkyTg24, Gianluca Riitano, avvocato di Marcelletti.

DENUNCE E INTERCETTAZIONI – Le indagini e gli accertamenti fiscali, scattati nel 2007 dopo la denuncia contro ignoti, per minacce, presentata da un familiare di un appaltatore dell’Azienda Civico e su delega della Procura dopo un esposto anonimo, si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali, ma anche dell’ascolto di persone informate sui fatti e dei riscontri documentali.

«RICOVERI IN CAMBIO DI DENARO» – In una nota congiunta gli inquirenti parlano di «un collaudato meccanismo attraverso il quale Marcelletti si faceva dare indebitamente dai genitori dei pazienti somme di denaro, sotto forma di donazioni all’Associazione Abc (Associazione per la cura del bambino cardiopatico-Onlus), da lui presieduta e gestita, assicurando a chi corrispondeva la «liberalità», una «corsia preferenziale» idonea ad assicurare al piccolo paziente ed al genitore-accompagnatore un comfort migliore rispetto a quello di un ricovero ordinario». Con riferimento alle condotte di truffa aggravata, il primario avrebbe sottratto all’azienda sanitaria pubblica i sensibili ricavi dovuti sulla base del regime di cura «intramoenia». A Marcelletti viene contestato inoltre il peculato per presunte illecite appropriazioni di somme di denaro spettanti al Civico.

MMS HARD SUL CELLULARE – L’accusa di detenzione di materiale pedopornografico (articolo 600 ter del codice penale) si baserebbe invece sul ritrovamento nella memoria del cellulare del professionista di 5-6 Mms. I videomessaggi raffigurano seni e sedere che, secondo la Procura, apparterebbero ad una minorenne della quale non si vede però il volto. Gli investigatori identificano la ragazzina sulla base del numero del cellulare dal quale sono stati inviati i messaggi che risulta intestato alla madre della minore. Per i legali del medico invece «il dottor Marcelletti ha ricevuto Mms con immagini di un nudo femminile. Non si vede il volto della persona fotografata e non si può assolutamente dedurre che si tratti di una minorenne. E comunque da parte del nostro cliente non c’è stata alcuna trasmissione dell’immagine».

«PRONTI A COSTITUIRCI PARTE CIVILE» – La Direzione del Civico di Palermo fa sapere di essre pronta a costituirsi parte civile «qualora le accuse gravi e pesanti nei confronti del cardiochirurgo Carlo Marcelletti dovessero essere confermate», mentre i dipendenti del reparto di Cardiochirurgia pediatrica del Civico esprimono solidarietà al cardiochirurugo.

grandeindio:
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